Il fermento intorno alla nuova strategia Farm toFork è notevole e tutte le parti istituzionali, sociali ed economiche sono in attesa di conoscere di come questa si integrerà nel quadro delle politiche esistenti e quali regolamenti saranno adottati nei prossimi mesi. A questo proposito, il 15 e 16 ottobre (Giornata Mondiale dell'Alimentazione), il Commissario Europeo per la Salute e la Sicurezza Alimentare Stella Kyriakides e il Commissario Europeo per l'Agricoltura Janusz Wojciechowskihanno ospitato la conferenza "Farm to Fork - Building Sustainable Food Systems Together". La conferenza si configura come il primo degli incontri, che avranno cadenza annuale, di stakeholder europei interessati ad indirizzare l'Unione Europea verso sistemi alimentari sostenibili. L'obiettivo della conferenza è anche quello di creare un luogo di discussione sulle sfide e le opportunità legate alla transizione dei sistemi alimentari verso modelli più sostenibili, così come di individuare le aree di intervento più rilevanti.
Le registrazioni video delle due giornate di conferenza sono disponibili ai seguenti link:
"Il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura" è la Comunicazione del novembre 2017, con cui la Commissione europea ha avviato il processo di riforma della politica agricola comune (PAC) in vista del periodo di programmazione 2021-2027.
La Comunicazione enfatizza il contributo dell'agricoltura nel fornire cibo ai cittadini dell'UE, in quantità e qualità adeguati, nel prendersi cura delle risorse naturali, nell'assicurare posti di lavoro, nella promozione delle zone rurali e nello sviluppo del mercato unico.
In questo contesto ribadisce il ruolo che la PAC potrà avere nel promuovere:
La Comunicazione evidenzia la necessità di maggiore ambizione della PAC rispetto agli impegni assunti dall'UE a livello internazionale su clima e ambiente (COP21) e sviluppo sostenibile (Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile).
Il documento pone, inoltre, l'accento su tre aspetti che dovrebbero qualificare il processo di riforma: norme più semplici con meno burocrazia, approccio flessibile orientato ai risultati, più competenze agli Stati membri che avranno maggiori responsabilità nel raggiungimento dei risultati.
Nel maggio 2018, la Commissione europea ha presentato il progetto di riforma del bilancio dell'UE, con la comunicazione "Un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, che dà forza, che difende. Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 (QFP)". Il QFP, fissa gli stanziamenti per un settennio ed è un documento essenziale per l'UE e gli Stati membri, in quanto permette di orientare le risorse finanziarie verso le priorità politiche dell'UE, di garantire la prevedibilità dei finanziamenti per i programmi pluriennali e gli investimenti. La proposta prevede complessivamente un bilancio settennale di 1.134,6 miliardi di euro in impegni, pari all'1,11% del reddito nazionale lordo (RNL) dell'UE a 27 e una decurtazione delle risorse della PAC (-3% sui pagamenti diretti, -15% per lo sviluppo rurale, riferite a prezzi correnti).
L'avvio del negoziato ha portato alla progressiva elaborazione e modifica del Negotiating Box:
Il peso della PAC nel QFP 2021-2027 oscillerebbe, infatti, tra il 28,6% prospettato dalla Commissione, il 30,7% della proposta finlandese e il 30,1% di quella croata. Il Consiglio europeo straordinario, tenuto scorso 20-21 febbraio 2020, si è risolto senza un accordo politico sul QFP.
Il primo giugno 2018 la Commissione ha presentato le proprie proposte legislative di riforma della Politica Agricola Comune. La proposta è articolata in tre regolamenti:
Sostanzialmente la nuova PAC prevede:
Le novità principali della proposta sono rappresentate dal superamento dei Piani di sviluppo rurale regionali, dall'introduzione dell'eco-payment in sostituzione del greening, la possibilità di finanziare nuove OCM.
A novembre 2019 la Commissione ha pubblicato la Comunicazione sul Green Deal Europea. L'obiettivo ambizioso è quello di far diventare l'Europa il primo continente a impatto climatico zero, con l'obiettivo della neutralità climatica dell'UE entro il 2050.
La Comunicazione sollecita gli Stati membri a incentivare tutti gli attori interessati ad adottare soluzioni per ridurre le emissioni di tutti i settori produttivi, estendere il sistema di scambio di quote di emissione, sviluppare fonti di energia più pulite e di tecnologie verdi, sviluppare un'economia realmente circolare e proteggere la biodiversità e indirizza a queste priorità le future politiche comunitarie di intervento.
Sono in fase di definizione specifici regolamenti che dovrebbero chiarire ulteriormente il ruolo dei fondi strutturali e della politica agricola comune in termini di obiettivi da raggiungere e budget finanziario da destinare.
Nell'ambito del Green Deal europeo, a fine maggio 2020 la Commissione ha reso pubbliche due importanti strategie che rendono operativi alcuni dei principali obiettivi legati ai sistemi alimentari, alla sostenibilità dell'agricoltura e alla conservazione delle risorse naturali: la strategia Dal Produttore al Consumatore (A Farm to Fork strategy, for a fair, healthy and environmentally-friendly food system) e la strategia sulla Biodiversità per il 2030 (EU Biodiversity strategy for 2030). In questa sezione sono descritti i principali obiettivi delle due strategie, mentre per un approfondimento si rimanda agli articoli di Pianeta PSR "Tutela della biodiversità e sistema alimentare sano e sostenibile: i passi della CE per rafforzare la resilienza dell'Europa" e "Biodiversità, La nuova strategia comunitaria per la tutela della natura e biodiversità e il ruolo dell'agricoltura".
Come dichiarato dalla stessa Commissione, la strategia Farm to Fork è il cuore del Green Deal Europeo, poiché affronta in maniera sistemica le sfide legate alla sostenibilità dei sistemi alimentari, riconoscendo le connessioni che legano la salute delle singole persone, delle società e dell'ambiente.
La Strategia, di durata decennale, si sviluppa intorno a sei macro-obiettivi, che riguardano la sostenibilità della produzione alimentare, la sicurezza nell'approvvigionamento alimentare (la c.d. Food Security), la sostenibilità nelle fasi delle filiere alimentari successive a quella agricola (distribuzione, vendita, ristorazione, etc.), la promozione di un consumo alimentare sostenibile, la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari e la lotta alle frodi nelle filiere alimentari. Si tratta, pertanto, di una strategia molto ampia e trasversale a diverse politiche e fondi europei, pensata per affrontare diverse sfide che richiedono un approccio sistemico e complesso declinato in alcuni ambiziosi obiettivi da raggiungere entro il 2030, tra i quali:
Inoltre, la Commissione proporrà un sistema di etichettatura nutrizionale più incisivo e determinerà le modalità per l'introduzione dei criteri minimi obbligatori per gli appalti sostenibili nel settore alimentare. Sul tema dello spreco alimentare, grazie ad una nuova metodologia di misurazione e ai dati che saranno forniti dagli SM, la Commissione proporrà obiettivi giuridicamente vincolanti per la riduzione del 50% in tutta l'UE, in linea con il Goal 12 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
L'altro grande pilastro del Green Deal Europeo è la strategia UE sulla biodiversità. La strategia riafferma e mette a sistema molti dei principi di gestione ambientale che nei decenni passati erano stati dettagliati in diversi regolamenti e direttive, introducendone di nuovi e integrandoli in una strategia complessa e ambiziosa. Con riferimento agli impatti della crisi pandemica, la strategia afferma che "investire nella protezione e nel ripristino della natura sarà di cruciale importanza anche per la ripresa economica dell'Europa dalla crisi COVID-19", riconoscendo quindi lo stretto legame fra crescita economica sostenibile e protezione della biodiversità. Tra gli obiettivi concreti che la Commissione prevede di raggiungere entro il 2030, se ne possono richiamare alcuni che rappresentano importanti passi avanti per l'UE:
La strategia prevede un finanziamento di 20 miliardi di euro l'anno tra fondi UE, nazionali e privati. Considerata la rilevanza dei temi legati al cambiamento climatico e al recupero della biodiversità, si prevede che una parte consistente del 25% del bilancio UE dedicato all'azione per il clima sarà investita nella biodiversità e nelle soluzioni basate sulla natura.