Il 6 dicembre 2021 sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i tre nuovi Regolamenti della PAC, a seguito del voto favorevole del Parlamento Europeo avvenuto il 23 novembre 2021 e la definitiva approvazione del Consiglio dell'Unione Europea ad inizio dicembre.
I tre regolamenti riguardano i Piani Strategici degli Stati Membri, le Organizzazioni Comuni di Mercato, i regimi di qualità e le indicazioni geografiche, e il finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC.
A novembre 2019 la Commissione ha pubblicato la Comunicazione sul Green Deal Europea. L'obiettivo ambizioso è quello di far diventare l'Europa il primo continente a impatto climatico zero, con l'obiettivo della neutralità climatica dell'UE entro il 2050.
La Comunicazione sollecita gli Stati membri a incentivare tutti gli attori interessati ad adottare soluzioni per ridurre le emissioni di tutti i settori produttivi, estendere il sistema di scambio di quote di emissione, sviluppare fonti di energia più pulite e di tecnologie verdi, sviluppare un'economia realmente circolare e proteggere la biodiversità e indirizza a queste priorità le future politiche comunitarie di intervento.
Sono in fase di definizione specifici regolamenti che dovrebbero chiarire ulteriormente il ruolo dei fondi strutturali e della politica agricola comune in termini di obiettivi da raggiungere e budget finanziario da destinare.
Nell'ambito del Green Deal europeo, a fine maggio 2020 la Commissione ha reso pubbliche due importanti strategie che rendono operativi alcuni dei principali obiettivi legati ai sistemi alimentari, alla sostenibilità dell'agricoltura e alla conservazione delle risorse naturali: la strategia Dal Produttore al Consumatore (A Farm to Fork strategy, for a fair, healthy and environmentally-friendly food system) e la strategia sulla Biodiversità per il 2030 (EU Biodiversity strategy for 2030). In questa sezione sono descritti i principali obiettivi delle due strategie, mentre per un approfondimento si rimanda agli articoli di Pianeta PSR "Tutela della biodiversità e sistema alimentare sano e sostenibile: i passi della CE per rafforzare la resilienza dell'Europa" e "Biodiversità, La nuova strategia comunitaria per la tutela della natura e biodiversità e il ruolo dell'agricoltura".
Come dichiarato dalla stessa Commissione, la strategia Farm to Fork è il cuore del Green Deal Europeo, poiché affronta in maniera sistemica le sfide legate alla sostenibilità dei sistemi alimentari, riconoscendo le connessioni che legano la salute delle singole persone, delle società e dell'ambiente.
La Strategia, di durata decennale, si sviluppa intorno a sei macro-obiettivi, che riguardano la sostenibilità della produzione alimentare, la sicurezza nell'approvvigionamento alimentare (la c.d. Food Security), la sostenibilità nelle fasi delle filiere alimentari successive a quella agricola (distribuzione, vendita, ristorazione, etc.), la promozione di un consumo alimentare sostenibile, la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari e la lotta alle frodi nelle filiere alimentari. Si tratta, pertanto, di una strategia molto ampia e trasversale a diverse politiche e fondi europei, pensata per affrontare diverse sfide che richiedono un approccio sistemico e complesso declinato in alcuni ambiziosi obiettivi da raggiungere entro il 2030, tra i quali:
Inoltre, la Commissione proporrà un sistema di etichettatura nutrizionale più incisivo e determinerà le modalità per l'introduzione dei criteri minimi obbligatori per gli appalti sostenibili nel settore alimentare. Sul tema dello spreco alimentare, grazie ad una nuova metodologia di misurazione e ai dati che saranno forniti dagli SM, la Commissione proporrà obiettivi giuridicamente vincolanti per la riduzione del 50% in tutta l'UE, in linea con il Goal 12 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
L'altro grande pilastro del Green Deal Europeo è la strategia UE sulla biodiversità. La strategia riafferma e mette a sistema molti dei principi di gestione ambientale che nei decenni passati erano stati dettagliati in diversi regolamenti e direttive, introducendone di nuovi e integrandoli in una strategia complessa e ambiziosa. Con riferimento agli impatti della crisi pandemica, la strategia afferma che "investire nella protezione e nel ripristino della natura sarà di cruciale importanza anche per la ripresa economica dell'Europa dalla crisi COVID-19", riconoscendo quindi lo stretto legame fra crescita economica sostenibile e protezione della biodiversità. Tra gli obiettivi concreti che la Commissione prevede di raggiungere entro il 2030, se ne possono richiamare alcuni che rappresentano importanti passi avanti per l'UE:
La strategia prevede un finanziamento di 20 miliardi di euro l'anno tra fondi UE, nazionali e privati. Considerata la rilevanza dei temi legati al cambiamento climatico e al recupero della biodiversità, si prevede che una parte consistente del 25% del bilancio UE dedicato all'azione per il clima sarà investita nella biodiversità e nelle soluzioni basate sulla natura.
Il fermento intorno alla nuova strategia Farm toFork è notevole e tutte le parti istituzionali, sociali ed economiche sono in attesa di conoscere di come questa si integrerà nel quadro delle politiche esistenti e quali regolamenti saranno adottati nei prossimi mesi. A questo proposito, il 15 e 16 ottobre (Giornata Mondiale dell'Alimentazione), il Commissario Europeo per la Salute e la Sicurezza Alimentare Stella Kyriakides e il Commissario Europeo per l'Agricoltura Janusz Wojciechowski hanno ospitato la conferenza "Farm to Fork - Building Sustainable Food Systems Together". La conferenza si configura come il primo degli incontri, che avranno cadenza annuale, di stakeholder europei interessati ad indirizzare l'Unione Europea verso sistemi alimentari sostenibili. L'obiettivo della conferenza è anche quello di creare un luogo di discussione sulle sfide e le opportunità legate alla transizione dei sistemi alimentari verso modelli più sostenibili, così come di individuare le aree di intervento più rilevanti.
Le registrazioni video delle due giornate di conferenza sono disponibili ai seguenti link:
A seguito dell'approvazione del Parlamento europeo del 17 dicembre 2020, il Consiglio ha adottato il regolamento che stabilisce il quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'UE per il periodo 2021-2027.
Il regolamento prevede un bilancio a lungo termine dell'UE di 1.074,3 miliardi di EUR per l'UE-27 a prezzi 2018, compresa l'integrazione del Fondo europeo di sviluppo. Insieme allo strumento per la ripresa Next Generation EU da 750 miliardi di EUR, consentirà all'UE di fornire nei prossimi anni finanziamenti pari a 1.800 miliardi di EUR a sostegno della ripresa dalla pandemia di COVID-19 e delle priorità a lungo termine dell'UE nei diversi settori d'intervento.
Il prossimo bilancio a lungo termine coprirà sette settori di spesa e fornirà il quadro per il finanziamento di quasi 40 programmi di spesa dell'UE nei prossimi sette anni.
Nell'ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale, i finanziamenti dell'UE saranno orientati verso priorità nuove e rafforzate in tutti i settori d'intervento, ivi inclusa la transizione verde e digitale. La politica di coesione e la politica agricola comune continueranno a ricevere finanziamenti significativi e ad essere modernizzate per contribuire nel migliore dei modi alla ripresa economica dell'Europa e agli obiettivi ecologici e digitali dell'UE.
Complessivamente, circa un terzo della spesa dell'UE a titolo del bilancio a lungo termine contribuirà a settori d'intervento nuovi e rafforzati. I finanziamenti a titolo del nuovo strumento per la ripresa aiuteranno gli Stati membri dell'UE ad affrontare le conseguenze della crisi COVID-19, rafforzando in tal modo la modernizzazione e la resilienza.
L'UE destinerà 132,8 miliardi di EUR al settore di spesa del mercato unico, dell'innovazione e del digitale e 377,8 miliardi di EUR alla coesione, alla resilienza e ai valori. Tali importi saranno innalzati rispettivamente a 143,4 miliardi di EUR e 1 099,7 miliardi di EUR, grazie a finanziamenti supplementari a titolo di Next Generation EU, compresi i prestiti agli Stati membri. Altri 356,4 miliardi di EUR di finanziamenti saranno destinati al settore delle risorse naturali e dell'ambiente (373,9 miliardi di EUR con il contributo di Next Generation EU). La spesa nei settori della migrazione e della gestione delle frontiere ammonterà a 22,7 miliardi di EUR nei prossimi sette anni, mentre nei settori della sicurezza e della difesa saranno spesi 13,2 miliardi di EUR. I finanziamenti per il vicinato dell'UE e per il resto del mondo ammonteranno a 98,4 miliardi di EUR.