Al fine di soddisfare le esigenze conoscitive sullo stato di avanzamento e gestione dei Programmi di Sviluppo Rurale, il regolamento 1698/05 all'art. 80 introduce il Quadro Comune di Monitoraggio e Valutazione (QCMV), in cui la Commissione e gli Stati membri condividono gli strumenti per aumentare la conoscenza sull'attuazione delle politiche cofinanziate.
Il Quadro comune oltre ad adattarsi alle esigenze di approccio strategico e agli obiettivi prioritari della nuova programmazione, chiarendo e descrivendo i temi e i tempi del processo di monitoraggio e valutazione si propone di migliorare, semplificare e condividere l'intera struttura delle attività, introducendo diversi elementi volti a rinnovarne il ruolo.
Rispetto alla passata programmazione, gli Stati Membri dispongono, infatti, di una serie di informazioni minime comuni (confrontabili tra i 27 Stati Membri) relative alla situazione territoriale e settoriale di partenza su cui agisce il programma e rispetto alla quale poter costruire le valutazioni.
Vengono individuate alcune tipologie di indicatori (Reg. 1698/05 art. 81), da utilizzare nel processo di programmazione quali strumenti necessari per conoscere i progressi, l'efficienza e l'efficacia dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR).
Infatti, oltre ai tradizionali indicatori finanziari, di realizzazione, di risultato e di impatto vengono introdotti gli indicatori di baseline, con i quali è possibile definire la situazione iniziale del contesto su cui agisce il programma, descrivendola anche in termini di punti di forza e debolezza, permettendo così di inquadrare al meglio la strategia d'intervento della politica di sviluppo rurale e creando i parametri su cui valutare successivamente l'efficacia della programmazione.
La Commissione, coadiuvata da Eurostat e dagli uffici statistici delle Direzioni Generali, ha prodotto un data base nel quale tutte le tipologie d'indicatori baseline vengono quantificati a livello comunitario, nazionale e, dove possibile, a livello regionale e provinciale, al fine di facilitare la programmazione dei singoli Stati Membri e poter avere così informazioni confrontabili. Naturalmente gli Stati Membri possono utilizzare proprie fonti statistiche e aggiungere tutti gli indicatori ritenuti più opportuni a descrivere e quantificare i risultati della propria programmazione.
Gli indicatori di baseline, utilizzati obbligatoriamente a supporto dell'analisi SWOT nella valutazione ex-ante del programma, diventano anche il supporto fondamentale all'individuazione degli obiettivi e delle priorità proposte nei PSR, e vengono divisi in due categorie:
Le altre tipologie di indicatori proposti rispettano le tradizionali indicazioni già utilizzate nelle attività di monitoraggio e valutazione delle precedenti programmazioni. In particolare gli indicatori finanziari o di input, necessari alle attività di monitoraggio e destinati a misurare i progressi degli interventi in termini di impegni e pagamenti, sono stati semplicemente adattati ai nuovi obiettivi della politica di sviluppo rurale.
Le novità sono invece poche sia per quanto riguarda gli indicatori di realizzazione o di output, per misurare i progressi in termini di realizzazioni effettive (es. beneficiari delle misure o risorse erogate per beneficiario), sia per gli indicatori di risultato utilizzati per misurare gli effetti diretti ed immediati degli interventi. Anch'essi sono stati adattati ai nuovi obiettivi della Politica di Sviluppo Rurale.
Gli indicatori di impatto sono stati invece ridotti nel numero e razionalizzati rispetto ai nuovi obiettivi strategici. Essi misurano gli effetti di lungo periodo sui beneficiari del programma e sull'area interessata. Analizzano cioè il contributo dello Sviluppo rurale rispetto agli obiettivi prioritari, considerando gli effetti su questioni macro, come il valore aggiunto, l'occupazione, la produttività del lavoro e gli effetti ambientali delle politiche.
La documentazione relativa al Quadro Comune di Monitoraggio e Valutazione è reperibile nel sito della Commissione Europea.