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24/05/2012

Congiuntura agricola 2011: buona partenza, poi flessione. Giovani più ottimisti della media

Un'indagine della Rete Rurale Nazionale, basata sulla rielaborazione dei dati di un panel di 900 aziende agricole, rileva una discontinuità nella valutazione della congiuntura agricola 2011. Ad un primo semestre complessivamente soddisfacente infatti ha fatto seguito un periodo più difficile, sul quale ha inciso lo scenario economico generale. Se l'evoluzione delle rese e l'andamento della produzione sono state giudicate in linea con il 2010 dal 65% delle aziende (il 20% si è espressa per una valutazione inferiore), la domanda nazionale invece, dopo un buon primo trimestre, è stata percepita come stagnante,  e quindi in flessione negli ultimi tre mesi. Un fattore questo, che associato al rincaro dei mezzi correnti di produzione (+3% nelle coltivazioni vegetali, +8,3% negli allevamenti), ha annullato il vantaggio potenzialmente ritraibile in termini di redditività dalla buona tenuta dei prezzi di mercato dei prodotti agricoli, specie di quelli vegetali.
Il livello del fatturato, di conseguenza, non si  è rivelato brillante e all'incirca ha replicato gli standard del 2010 secondo il 55% delle aziende del Panel (il 12% si è espresso per un aumento e il 31% per una flessione). In particolare, l'andamento corrente degli affari della propria azienda, considerato nella norma fino al mese di settembre, negli ultimi tre mesi dell'anno ha invece lasciato insoddisfatti gli operatori, diffusamente preoccupati per la difficile situazione economica del Paese.
L'analisi per età del conduttore conferma che gli operatori under 40 in linea generale hanno una percezione più ottimista dell'andamento dell'agricoltura - non anche invece dell'andamento dell'economia nazionale e dell'evoluzione futura della stessa - e un approccio gestionale complessivamente proattivo rispetto ai conduttori più anziani. In particolare, sulla situazione corrente della propria azienda, i giovani per il 2011 hanno espresso un giudizio di "normalità" o anche leggermente più positivo, mentre gli over 40 si sono tenuti sempre leggermente sotto l'indice di normalità/neutralità. Anche se di poco, i giovani risultano più propositivi  sull'intenzione di intensificare, nell'imminente futuro, la produzione/allevamento ricorrendo ad un uso più spinto dei fattori produttivi (7% rispetto al 5% degli over 40)

 
 

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