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La congiuntura agricola nazionale nel 2010

Giovani meno pessimisti della media in particolare nei comparti zootecnia da latte e vitivinicoltura

Il quadro che emerge dall'indagine qualitativa  sulla congiuntura agricola 2010 condotta da Ismea su un campione ragionato di circa 800 aziende non è dei migliori: in generale, gli operatori si sono espressi negativamente sull'andamento delle rese, della produzione, dei prezzi, della domanda e delle vendite agricole, nonché sull'evoluzione del fatturato del 2010 rispetto all'anno precedente. Tuttavia l'ultimo trimestre dell'anno ha registrato una  maggiore diffusione di pareri positivi, a partire dalla valutazione della situazione corrente degli affari della propria azienda, avvicinandosi molto alla cosiddetta "soglia di normalità". Elementi interessanti per il futuro arrivano anche da un focus  elaborato dalla Rete Rurale Nazionale sulle aziende condotte da giovani under 40, la cui posizione risulta sì consapevole delle criticità presenti, ma meno disfattista e più intraprendente, specie nei settori della zootecnia da latte e in quello vitivinicolo. Giovani più propensi anche ad intensificare la produzione/allevamento ricorrendo ad un uso più spinto dei fattori produttivi, un buon segnale, questo,  in termini di iniziativa imprenditoriale.

Lo scenario fornito dal panel è del resto confermato dai dati quantitativi ufficiali di Eurostat che rilevano per l'Italia, nel 2010, una flessione su base annua del reddito netto di impresa agricola di 10,7 punti percentuali. La bassa redditività del settore primario nazionale ha inciso sul livello degli investimenti realizzati nel corso dell'anno dai coltivatori e sul  livello delle consistenze degli allevatori. Segnali di dinamismo arrivano comunque dalle aziende specializzate in coltivazioni legnose e tra gli allevamenti di animali da latte, specie se condotti da giovani: in particolare, in quest'ultimo caso, è risultato più diffuso l'incremento delle mandrie, realizzato attraverso la maggiore rimonta aziendale piuttosto che attraverso l'acquisto di nuovi capi.

Scendendo più nel particolare, l'analisi evidenzia come l'evoluzione delle coltivazioni - produzioni, lungo tutto l'anno, è risultata in linea con le attese per il periodo, secondo i 2/3 delle aziende interpellate; il 22% del campione si è invece espresso per un'evoluzione inferiore; solo un 5% ha dichiarato un'evoluzione superiore alle attese (la quota rimanente di operatori non si è espressa al riguardo). Anche qui per gli under 40 il "sentiment" è migliore.

Se passiamo alle spese per l'acquisto di mezzi correnti di produzione, le dichiarazioni degli operatori del Panel risultano allineate con l'evoluzione dell'indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione elaborato da Ismea, che mette in evidenza un andamento pressoché stazionario nei primi nove mesi del 2010 e una crescita del 2% nell'ultimo trimestre, determinata principalmente del rincaro dei prodotti energetici. Va evidenziato che nelle aziende condotte da giovani la percezione dell'andamento delle spese aziendali per l'acquisto dei mezzi correnti è risultato mediamente più elevato, quasi a testimonianza del fatto che proprio queste aziende siano quelle operativamente più vivaci e dove consequenzialmente le spese di conduzione sono più elevate.

Sul fronte della commercializzazione il 2010 non è stato percepito come un anno positivo dalle aziende del Panel. Gli operatori attestano un andamento del mercato piuttosto difficile, a seguito della flessione delle quantità commercializzate e della depressione generalizzata dei prezzi di vendita. In questo caso non sono emerse differenze significative  tra i pareri espressi dagli over 40 e dai giovani. Circa la flessione delle quantità commercializzate, questa ha sofferto della difficile annata produttiva che ha colpito soprattutto gli ortaggi e le legnose da frutta. Le avversità climatiche  hanno danneggiato non poco i raccolti delle patate e del pomodoro da industria e lo sviluppo vegetativo di diversi alberi da frutto, penalizzati oltremodo dall'alternanza produttiva - come nel caso degli agrumi,  delle pere, delle mele e delle pesche-, o da attacchi patogeni - come nel caso della batteriosi dei kiwi del Lazio. Favorevole, invece, nel 2010 l'andamento del mercato delle produzioni della zootecnia da latte, mentre si è rivelato parzialmente stazionario quello oleario e vitivinicolo.
 
Tabella 1 - (modalità centrale o "neutra"  0,50)

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