La diversificazione delle attività delle aziende agricole (ospitalità, ristorazione, artigianato, produzione di energie rinnovabili, tutela del paesaggio, ecc.) può essere considerata come un valido strumento per aumentare la competitività aziendale, per intercettare le esigenze del mercato e ridurre il rischio di reddito e ciò spiega l'espansione delle attività secondarie in agricoltura e giustifica l'interesse della politica di sviluppo rurale affinché il sostegno dei PSR sia orientato a favorire ulteriormente questo sviluppo, perseguendo contestualmente anche obiettivi di tipo ambientale e sociale. In particolare, il Regolamento sullo sviluppo rurale (Reg. n. 1305 del 2013) indica l'opportunità di promuovere la diversificazione degli imprenditori agricoli verso attività extra-agricole, come mezzo per il raggiungimento di una maggiore redditività e competitività del settore agricolo, ma incoraggia anche la costituzione e lo sviluppo di piccole e medie imprese (PMI) extra-agricole nelle zone rurali (Considerando n. 17), per un più generale obiettivo di sviluppo economico e sociale delle aree rurali.