L'agricoltura part time, oltre ad essere un fenomeno numericamente significativo nel nostro Paese (riguarda circa un quarto dei conduttori di aziende agricole in totale e dei loro coniugi coadiuvanti ed il 40% degli altri familiari che lavorano in azienda) svolge un importante ruolo nelle relazioni urbano-rurale e nel riavvicinare i cittadini all'agricoltura, fungendo spesso da ripetitore delle istanze della società civile, in primis quelle relative alla sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare.
Dall'indagine svolta sul part-time agricolo dalla Rete Rurale Nazionale emerge un quadro molto lontano quindi da quello con cui convenzionalmente si descrive l'agricoltura part time: non siamo infatti davanti ad un fenomeno legato alla marginalizzazione ed alla sussistenza e praticato principalmente "da pensionati". Riguarda infatti conduttori di tutte le fasce di età e non si limita ad aziende di piccole dimensioni, ma è presente in una percentuale significativa di aziende considerate "commerciali" e cioè di dimensioni maggiori di 20 ha.
Pur non potendo garantirsi un incremento nel reddito della famiglia, avere un'azienda agricola consente in generale una migliore qualità della vita: un posto migliore dove vivere, crescere i propri figli, avere maggiori e migliori relazioni sia sul territorio che con le aree urbane e di conseguenza un più facile e migliore accesso ai servizi, di avere meno stress e di gestirlo meglio ed infine di avere a disposizione cibo di migliore qualità. In definitiva, quindi, il part time deve essere considerato una vera e propria scelta di una vita "pluriattiva", scelta che è alla base di quello che in molti casi si manifesta come un vero e proprio "ritorno alla terra".
Su queste basi, e a partire dalla presentazione dell'Indagine sul part-time, la Rete Rurale nazionale organizza, Giovedì 28 novembre, un workshop con la partecipazione di addetti ai lavori ed esperti del settore anche per identificare proposte finalizzate ad una maggiore integrazione di questo fenomeno nelle politiche per lo sviluppo rurale e del ricambio generazionale in agricoltura per il prossimo periodo di programmazione.
Programma: