Il termine governance ha molteplici interpretazioni ed accezioni diverse (Rhodes, 1996; Kjær, 2004; Jessop, 2006; Lanzalaco e Lizzi, 2008). Qui è inteso come "un modo o un sistema di gestione", ovvero quell'insieme di processi, procedure, risorse, istituzioni e attori che determinano come vengono prese e attuate le decisioni in una certa area o in un certo ambito di azione politica, quale ad esempio quella dello sviluppo rurale.
Alla base di questo lavoro vi è l'ipotesi che una adeguata valutazione della qualità della governance in ambito rurale sia un utile strumento di supporto nella formulazione, attuazione e revisione delle politiche pubbliche, contribuendo a migliorare le modalità di gestione del settore. Per potersi confrontare con successo con la complessità del mondo moderno, caratterizzato da un crescente ruolo della società civile nel chiedere al settore pubblico di includere i cittadini nei processi decisionali e di rendere conto del proprio operato, tale valutazione deve però riuscire ad integrare i tradizionali criteri di efficienza ed efficacia utilizzati per l'analisi dei meccanismi e delle strutture gerarchiche della vecchia governance con i temi emergenti della nuova governance, tra cui la trasparenza, la partecipazione, la condivisione di responsabilità, l'equità distributiva e simili.