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Migliorare il coordinamento dei fondi UE: cooperazione tra GAL e GAC

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di Paul Soto, FARNET (Rete europea delle zone di pesca)

Nel recente progetto di regolamento, la Commissione europea ha proposto che i quattro principali fondi lavoreranno insieme per sostenere "lo sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD)" seguendo le linee del modello LEADER. La Commissione sostiene che il CLLD "sarà un potente strumento... dal momento che può mobilitare e coinvolgere le comunità locali e le organizzazioni nonchè i cittadini a contribuire pienamente i piú ampi obiettivi nazionali ed europei". Proprio ora, oltre un centinaio di gruppi di azione della pesca (GAC) stanno già lavorando a stretto contatto con gruppi di azione locale LEADER (GAL) per promuovere ulteriori percorsi sostenibili di sviluppo nelle loro zone. Le loro esperienze rappresentano lezioni per il futuro.
 
L'Asse 4 per "lo sviluppo sostenibile delle zone di pesca" è stato lanciato nel 2007, con principi molto simili a quelli di LEADER. L'Asse 4 è una iniziativa più giovane e più settoriale rispetto a LEADER, ma è in rapida espansione e in piena maturazione. In questo momento ci sono 231 GAC approvati con ulteriori 50 in fase finale di costituzione.
Con approcci sostanzialmente simili l'asse 4 FEP e LEADER si adattano bene alla nuova definizione di "sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD)", sebbene presentino alcune differenze importanti. Entrambi possiedono strategie locali basate su aree integrate con progetti selezionati da partenariati locali, costituiti da un mix equilibrato di attori locali, ma la natura delle aree e la composizione dei partenariati si differenzia, come vedremo di seguito. Il bilancio medio dei GAC e dei GAL è abbastanza simile (3,2 milioni di euro per i GAC rispetto a 3,9 milioni di euro per i GAL). La varietà nella consistenza dei bilanci tra GAC è maggiore di quanto non lo sia per GAL (che vanno da sotto €0.1 m a 17 milioni di euro per ogni gruppo) e può variare enormemente da paese a paese.

Le zone di pesca e le zone rurali spesso coincidono - soprattutto nelle zone costiere/rurali più remote e nei dintorni di laghi interni e corsi d'acqua. Qui c'è il grande potenziale di sinergia tra i due programmi di sviluppo locale di tipo partecipativo. In altri settori l'ambito per la cooperazione è più limitato. Dal momento che alcune aree rurali sono nell'entroterra con una presenza molto bassa di pesca, di norma si tende ad avere un GAL, non un GAC. Altri paesi esplicitamente escludono le zone costiere dai programmi di sviluppo rurale dal momento che essi possono avere una maggiore densità di popolazione o essere economicamente piú forti, rispetto alle aree interne. Qui la probabilità è che ci sia un GAC, non un GAL.
Dove esiste il potenziale, é comune una attiva cooperazione tra GAC e GAL; un recente sondaggio su 221 GAC promosso da FARNET (la rete europea delle zone di pesca) ha evidenziato come quasi due terzi dei GAC (139 partenariati o il 63%) hanno sviluppato una sorta di sistema formale di cooperazione con il loro GAL-fratelli. Gli altri 82 sono GAC "free standing" dove non c'è alcun legame organizzativo formale (o non non c'è nessun GAL nell'area), ma comunque molti di questi dichiarano di cooperare o che coopererebbero con i GAL.

Come i GAC e i GAL cooperano? E, come possiamo sfruttare al meglio il terreno comune, pur tenendo conto delle importanti distinzioni? FARNET ha distinto tre principali modelli organizzativi "formali" della cooperazione tra GAC e GAL:
Nel 40% dei casi (89 GAC) il GAL e il GAC è la stessa organizzazione. Una struttura organizzativa comune viene utilizzata con una singola strategia onnicomprensiva. Il disegno strategico relativo alla parte della pesca e la selezione dei progetti è fatta da una sub-partnership separata (comitato di selezione) più rappresentativa della comunità di pescatori. Questa formula permette al GAC di beneficiare dell'esperienza del GAL così come di condividere le risorse amministrative del GAL. Questo modello è particolarmente sviluppato in Finlandia, Danimarca, Germania e Lettonia, anche se ci sono esempi in altri sei Stati membri.

Un altro modello è che sia i GAL che i GAC sono gestiti come "sub-partnership" di un terzo "corpo responsabile", di solito un'organizzazione locale pubblica come un partenariato di sviluppo responsabile per l'area. Circa il 10% di tutte i GAC (23) utilizzano questo modello. Esempi qui sono i GAC e i GAL gestiti dalle agenzie di sviluppo locale in Grecia, i "Pays" o altri organismi intercomunale in Francia e modelli simili in Portogallo, Svezia e Paesi Bassi. Qui il vantaggio è che le strategie di GAL e GAC possono rappresentare parti coerenti di una più ampia strategia "ombrello", cosí come é un vantaggio la condivisione di risorse dell'organismo responsabile. Per questi partenariati è importante evitare il rischio di dominazione da parte del settore pubblico.
Infine, un altro 12% dei GAC (27) hanno una sorta di rapporto organizzativo formale con il GAL, anche se sono organizzazioni indipendenti e separate. Questo può variare dalla semplice presenza trasversale nei propri consigli di amministrazione, a situazioni più complesse, dove un gruppo di GAL partecipa alla gestione di un GAC la cui area attraversa diverse aree GAL che seguono, ad esempio, la linea di costa, un fiume o un lago.
 
Ci sono, inoltre, altri elementi che emergono quando si pensa a come migliorare il coordinamento in futuro.
Sebbene il FEP Asse 4 e LEADER condividono molte caratteristiche, la necessità di rispettare i diversi obiettivi strategici e la messa a fuoco di ciascun programma è importante. Come l'acronimo di LEADER suggerisce (Collegamento fra azioni di sviluppo dell'economia rurale) il suo focus è su collegamenti all'interno e tra zone rurali. Dal momento che LEADER non affronta aree urbane o collegamenti (ancora) rurale-urbano il GAL può essere spesso più piccolo rispetto alle aree funzionali del mercato del lavoro. Anche l'Asse 4 FEP si concentra sullo stimolo a creare collegamenti, ma in questo caso il focus é rappresentato dalla costruzione verso l'esterno per migliorare i collegamenti tra le comunità di pescatori e altri attori sia all'interno che al di fuori del settore della pesca e dell'area. Gli attori che guidano entrambi i programmi devono essere sicuri che il loro coordinamento fornirà ulteriori vantaggi ai loro rispettivi programmi anziché disperdere la loro attenzione.
 
In secondo luogo, ogni modello organizzativo di coordinamento può essere combinato con una gamma di alternative a seconda dei confini delle aree. Le aree GAC e GAL possono coincidere esattamente, una può essere contenuta nelle altre, esse possono sovrapporsi parzialmente o possono essere parti rigorosamente separate di un'area più ampia. I GAL spesso coprono una zona più ampia rispetto ai GAC dal momento che l'attività della pesca è spesso concentrata e distribuita lungo la costa, il fiume o il lago. La cosa importante in ogni caso è che la zona sia coerente dal punto di vista dell'obiettivo strategico di ciascun programma e delle loro strategie di sviluppo locale. Dividere le aree per adattarle a un modello potrebbe essere controproducente mentre aggregare aree verso l'alto farebbe smarrire la dimensione locale. Qualche forma di cooperazione strategica e organizzativa che ammetta le differenze tra aree è più probabile che si traduca in sinergia e che eviti una standardizzazione improduttiva.

Infine quando si parla di partenariati, entrambi i programmi mirano a coinvolgere una rappresentanza equilibrata degli stakeholder nelle loro aree. Questo equilibrio varia a seconda degli obiettivi strategici di ciascun programma. Dato il focus settoriale dell'Asse 4 del FEP, ci sono piú probabilità di trovare pescatori nei centri decisionali dei GAC piuttosto che agricoltori nei piú eterogenei GAL rurali. Questo ha un senso. L'obiettivo non è di creare una sorta di democrazia parallela ma di mobilitare le parti interessate per raggiungere gli obiettivi della strategia locale. Dove GAC e GAL sono collegati, ad esempio, all'interno di una grande organizzazione "ombrello" o in qualche forma di cooperazione, tali differenze possono esserci e sono risolte attraverso comitati di selezione dei progetti diversi (eventualmente collegati).
In conclusione, sembra che ci siano molti modelli e modalità di cooperazione tra GAC e GAL e alcune importanti lezioni pratiche che possono essere apprese, sia a livello locale che tra Autorità di Gestione e reti nazionali. Guardando avanti, il modo in cui le diverse iniziative interagiscono e si completano a vicenda diventerà sempre più importante. Dato che lo sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD) nell'ambito dei programmi 2014-2020 sarà su base volontaria per gli Stati membri sotto il FEP, il FESR e il FSE*, gli stakeholder di ciascun programma dovranno tornare al loro obiettivi strategici e considerare come una maggiore cooperazione possa davvero aggiungere valore al loro intervento.
 
* È obbligatorio sotto il FEASR, dove il 5% dei fondi sono dedicati a LEADER.

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per la versione originale dell'articolo (in inglese):
https://webgate.ec.europa.eu/fpfis/cms/farnet/improving-coordination-eu-funds-cooperation-between-leader-lags-farnet-flags