Vogliamo che lo Stato sequestri e confischi tutti i beni di provenienza illecita, da quelli dei mafiosi a quelli dei corrotti. Vogliamo che i beni confiscati siano rapidamente conferiti, attraverso lo Stato e i Comuni, alla collettività per creare lavoro, scuole, servizi, sicurezza e lotta al disagio.
[Libera, Petizione popolare, 1995]
A favore di questa petizione vennero raccolte circa 1 milione di firme che portarono, nel Marzo 1996, all'approvazione all'unanimità, da parte del Parlamento italiano, della Legge n. 109/96 recante il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ai mafiosi.
A più di 10 anni dall'entrata in vigore della Legge, il tema dei beni confiscati alle mafie appare più attuale che mai: quanti sono e dove sono ubicati; a chi sono affidati e perché; qual è l'iter che accompagna i beni dalla confisca alla consegna e quali i problemi da affrontare; infine, come sono gestiti e da chi.
L'agricoltura legale: i terreni agricoli confiscati alle mafie è il titolo dell'incontro, organizzato dall'INEA il prossimo 19 novembre a Roma, nell'ambito del ciclo di seminari "Dall'aratro alla Zucca". Il Seminario, partendo dall'analisi della situazione in alcune realtà regionali italiane, si propone di rispondere a queste e altre domande legate al contesto sociale e all'integrazione con il territorio circostante, attraverso il contributo di esponenti di Istituzioni preposte, del mondo della ricerca e delle Associazioni impegnate in tale ambito.