Ministri, responsabili del Parlamento europeo, agricoltori, rappresentanti della Commissione europea e degli Stati membri, organizzazioni non governative ed esperti della politica di sviluppo rurale si sono riuniti per fare il punto sull'attuale politica di sviluppo rurale e per stabilire se sia in grado di rispondere adeguatamente alle sfide che l'Europa rurale si trova a dover affrontare.
Proseguendo il percorso avviato con la conferenza di Salisburgo sullo sviluppo rurale (novembre 2003) e con gli orientamenti strategici dei consigli europei di Lisbona e Goteborg che hanno evidenziato gli elementi economici, ambientali e sociali dello sviluppo sostenibile, la Conferenza di Lymassol ha inteso stimolare il confronto sulla politica di sviluppo rurale dell'Ue, che ha raggiunto una fase di maturità, con l'ingresso di 12 nuovi Stati membri.
E' intervenuta nel dibattito la Commissaria europea per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale Mariann Fischer Boel che ha sottolineato il ruolo fondamentale della politica europea di sviluppo rurale, per accrescere la competitività dei settori agricolo e silvicolo, preservare l'ambiente e stimolare la crescita e l'occupazione nelle zone rurali dei ventisette Stati membri, che occupano il 91% del territorio dell'UE e nelle quali vive oltre la metà della popolazione. La Fisher Boel si è soffermata sulle molte questioni aperte sul futuro della politica di sviluppo rurale, ed in particolare su quattro punti: quale sarà l'equilibrio tra strumenti di mercato e sostegni al reddito, da un lato, e compiti della politica di sviluppo rurale, dall'altro; fino a che punto si intende adottare un approccio mirato, nella distribuzione dei fondi, piuttosto che il sostegno diretto agli agricoltori; che tipo di equilibrio si vuole ottenere tra misure di compensazione e investimenti e, infine, quale dovrebbe essere il budget complessivo per il post-2013.
La rete europea per lo sviluppo rurale, raccogliendo esponenti del mondo politico, amministrativo, accademico ed attori di rilievo provenienti da ogni parte del mondo rurale europeo, rappresenta -ha dichiarato la Commissaria- lo strumento per scambiare idee, informazioni ed esperienze e, in questo senso, incide positivamente sulla politica di sviluppo rurale, che si trova a dover affrontare le importanti sfide, a livello economico, ambientale e sociale, definite nel documento sull'Health Check che è il risultato di una approfondita analisi sull'effettivo stato di salute della Politica Agricola Comune, condotta dalla Commissione Europea.
La conferenza si è articolata in cinque workshop, dedicati alla competitività dell'agricoltura europea nell'ambiente globale, ai cambiamenti climatici, alla gestione della terra e dei beni pubblici, alla diversità delle zone rurali e al miglioramento della governance e creazione di reti.