Buone notizie da Bruxelles. Salgono a 11, su un totale di 21, i PSR italiani approvati dal Comitato di Sviluppo Rurale. Dopo il disco verde ottenuto da Toscana e Sardegna nel mese di ottobre, la riunione del Comitato del 23 novembre ha sancito il via libera per altre nove Regioni e Province Autonome italiane: Abruzzo, Bolzano, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Trento, Umbria, Valle d'Aosta.
I nuovi PSR recepiscono i contenuti delle recenti riforme riguardanti la Politica agricola comune (Health Check della Pac) e la strategia europea anticrisi (European Economic Recovery Plan). Tali riforme, assieme al trasferimento verso lo sviluppo rurale di risorse provenienti dall'OCM Vino, comporta per l'Italia un aumento complessivo di fondi pubblici dedicati ai PSR di oltre 1.156 milioni di euro.
I fondi aggiuntivi saranno utilizzati, principalmente, per attuare le cosiddette "nuove sfide" dello sviluppo rurale ovvero per misure dedicate all'espansione dell'utilizzo delle energie rinnovabili, alla tutela della biodiversità, alla mitigazione dei cambiamenti climatici, alla gestione delle acque, ad interventi di accompagnamento alla ristrutturazione del settore lattiero-caseario e per la diffusione della connessione internet a banda larga nelle aree rurali.
In particolare, nell'ambito delle priorità definite dalla strategia nazionale, la Regione Abruzzo ha scelto di collocare i 29 milioni di euro addizionali prevalentemente su interventi agroambientali dedicati alla tutela della biodiversità e su operazioni di infrastrutturazione per la diffusione della banda larga. Inoltre, sono state stanziate risorse per interventi atti a ripristinare il potenziale produttivo agricolo danneggiato dal recente terremoto.
Diverse, invece, sono le scelte operate dalla Provincia di Bolzano che, in virtù delle caratteristiche del proprio territorio, ha scelto di utilizzare le risorse aggiuntive, ammontanti a circa 19 milioni di euro, per interventi dedicati alla mitigazione dei cambiamenti climatici, alla ristrutturazione del settore lattiero-caseario e alla gestione sostenibile delle acque.
La Regione Emilia - Romagna, grazie agli oltre 122 milioni di euro addizionali ricevuti in dotazione, potrà mettere in campo un più ampio ventaglio di interventi aggiuntivi. Tra le nuove sfide, la più rilevante in termini di risorse allocate è quella dedicata alla gestione delle risorse idriche (circa il 46% dei fondi Health Check) che prevede la creazione ed il miglioramento di infrastrutture idriche a servizio della aziende agricole e zootecniche nonché interventi agroambientali. A questi si aggiungono interventi aziendali per la ristrutturazione del settore lattiero-caseario (29%) e per la banda larga (16%). Una quota più bassa di risorse è, invece, dedicata a misure per la biodiversità ed il cambiamento climatico.
Anche per il Friuli Venezia Giulia, che riceverà maggiori risorse pubbliche per quasi 20 milioni di euro, l'ordine delle priorità vede al primo posto la gestione delle risorse idriche (azioni agroambientali), seguita da misure aziendali per la ristrutturazione del settore lattiero caseario. Il 69% delle risorse addizionali Healt Check è dedicato a tali sfide, mentre la tutela della biodiversità e la banda larga si dividono il resto della torta.
Al Lazio spettano 48,5 milioni di euro di risorse aggiuntive di cui circa 28 per le nuove sfide ed altri 20 provenienti dall'OCM Vino. La tutela della biodiversità è la principale priorità della Regione a cui è dedicato il 44% delle risorse Health Check. Saranno affrontate, inoltre, le sfide relative alla banda larga, al cambiamento climatico (azioni agroambientali) ed allo sviluppo di energie rinnovabili per le aziende agricole. Infine, una parte delle risorse sarà utilizzata per l'infrastrutturazione finalizzata al miglioramento delle risorse idriche.
Il settore lattiero-caseario assorbe circa un terzo delle risorse aggiuntive della Regione Lombardia, ammontanti a 125 milioni di euro. A tale scopo saranno finanziati interventi aziendali per agevolare la ristrutturazione del settore, dovuta alla graduale eliminazione delle quote latte. Di pari importanza è la sfida dedicata alla tutela della biodiversità che sarà perseguita attraverso specifiche azioni agroambientali da realizzarsi nelle aree coltivate a riso. Le altre due priorità della Regione saranno orientate alla realizzazione di interventi infrastrutturali per una migliore gestione delle risorse idriche e per lo sviluppo della banda larga nelle aree rurali.
Sono solo due le nuove sfide che la Provincia di Trento affronterà nel proprio PSR: la lotta al cambiamento climatico e la tutela delle acque. Parte dei 24,5 milioni di euro aggiuntivi (circa il 15%) saranno utilizzati per sostenere interventi nelle aziende di allevamento mirati a ridurre le emissioni dannose per il clima mentre, sul versante della gestione delle risorse idriche, le risorse saranno utilizzate (25%) per interventi aziendali atti a ridurre l'impatto ambientale delle macchine irroratrici e per interventi infrastrutturali (60%) che favoriscono il risparmio delle risorse idriche, attraverso l'ammodernamento delle condotte esistenti e l'adozione delle tecniche di micro-irrigazione.
Il PSR dell'Umbria avrà un incremento di risorse di circa 32 milioni di euro e per tale Regione la sfida principale da affrontare con i fondi Health Check sarà quella della lotta al cambiamento climatico. Tale priorità sarà perseguita attraverso interventi agroambientali (miglioramento della qualità del suolo attraverso fertilizzanti organici di qualità), azioni di forestazione e di prevenzione degli incendi. Inoltre, saranno realizzati investimenti aziendali per il sostegno alla ristrutturazione del settore lattiero caseario, azioni agroambientali a tutela della biodiversità (miglioramento dei pascoli e prati nonché messa a riposo dei terreni) ed azioni per la diffusione della banda larga.
Per la più piccola delle Regioni italiane, infine, sono disponibili solamente poco più di 5 milioni di euro aggiuntivi. La Valle d'Aosta ha quindi deciso di puntare tutte le risorse aggiuntive su biodiversità ed energie rinnovabili. La prima sfida sarà perseguita rafforzando le misure di compensazione per gli agricoltori operanti nelle aree Natura 2000 e incentivando la realizzazione di investimenti agricoli non produttivi con finalità ambientale. La seconda sfida sarà invece perseguita attraverso la concessione di un sostegno alle aziende agricole per la realizzazione di investimenti mirati alla produzione di energia da fonti alternative.
I Programmi delle dieci Regioni ancora in fase di esame da parte della Commissione europea, saranno approvati, presumibilmente, nel corso del Comitato di dicembre che dovrebbe completare il quadro di riforma derivante dall'Health Check della Pac e sancire il passaggio alla fase operativa.
Per ogni ulteriore informazione, è possibile visitare la sezione sviluppo rurale del sito www.politicheagricole.gov.it ed il sito www.reterurale.it che dedicano ampio spazio alla programmazione dello sviluppo rurale, con approfondimenti per tutti i programmi e per tutti gli Stati membri.