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Risorse idriche: Resoconto del II Forum di informazione pubblica sul Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po

Fiume PO

Parma 1 settembre 2009

Si è tenuto a Parma lo scorso 1° Settembre il II Forum di informazione pubblica nell'ambito delle attività che porteranno alla definizione del Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po ai sensi della direttiva 2000/60/CE (DQA - Direttiva Quadro sulle Acque).
Il progetto di Piano è il frutto del lavoro dell'Autorità di Bacino del Po che ha coordinato gli aspetti tecnici, operativi e informativi con tutti le parti interessate, attori istituzionali e non, coinvolti nella gestione delle risorse idriche del più importante distretto idrografico nazionale.
All'incontro hanno preso parte, oltre ai rappresentanti della Rete Rurale Nazionale, i principali stakeholders istituzionali e non del settore quali le Regioni del bacino del Po, le Organizzazioni dei produttori e sindacali, i rappresentanti del mondo ambientalista e della ricerca scientifica.
Dopo aver illustrato le linee generali del progetto di Piano di gestione e la calendarizzazione collegata, si è passati a descrivere le caratteristiche del bacino rilevando la complessità dell'articolazione idrogeografica e delle connessioni con il tessuto socio-economico e produttivo italiano.
L'innovativo lavoro di caratterizzazione dei corpi idrici ha messo in evidenza la necessità di concepire il Piano di gestione come un "work in progress" da revisionare a intervalli temporali regolari e riadattare agli obiettivi della DQA nei prossimi anni.
La parte più rilevante in termini di impatto sul mondo agricolo ha riguardato l'illustrazione dei programmi di misure previste dal Piano: un modo per intendere la direttiva 2000/60/CE come un'occasione per portare a sistema le altre direttive comunitarie collegate (nitrati, habitat...), nella logica europea dell'integrazione fra politiche agricole e ambientali.
In particolare, in merito alla compiuta implementazione della direttiva 91/676/CEE sui nitrati, la Rete Rurale Nazionale ha evidenziato la necessità di affiancare alla logica di controllo interventi preventivi e proattivi che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi di tale direttiva, passando attraverso un uso efficiente dell'azoto per migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua.
A tale proposito sono state messe in evidenza le misure previste dagli assi I e II del Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale (in ultima fase di revisione a seguito dell'Health Check) per sostenere le imprese che attuano pratiche agronomiche a basso impiego di azoto e fosforo: favorire il primo insediamento dei giovani agricoltori e l'adeguamento strutturale/gestionale connesso alla direttiva nitrati, incentivare l'introduzione e il mantenimento di metodi di agricoltura biologica/integrata e di elementi naturali fitodepuranti come fasce tampone, siepi, aree umide.
Tra le azioni previste invece dal Piano strategico nazionale nitrati, in fase di definizione ed esame con le Regioni e le Organizzazioni dei produttori, il miglioramento di strumenti di programmazione (sottomisure-tipo da inserire nei PSR per la corretta gestione degli effluenti zootecnici, progetti integrati e accordi di programma che favoriscano la "chiusura" del ciclo dell'azoto a livello territoriale), la creazione di un "mercato degli effluenti" e la costituzione da parte della Rete Rurale Nazionale di un network permanente sui nitrati con l'obiettivo di favorire l'attività di ricerca, l'analisi evolutiva e lo scambio di esperienze.