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01/03/2013

Seconda versione delle Linee Guida per la predisposizione dell'Accordo di partenariato

La Commissione europea ha presentato lo scorso 1 marzo 2013 agli Stati membri la seconda bozza di "Linee guida per la predisposizione dell'Accordo di partenariato", con data 26/02/2013.
 
A pagina 17 del documento troviamo lo schema sulla base del quale deve essere impostato il Community-Led Local Development (CLLD) nell'Accordo di partenariato, secondo gli articoli 28-31 CE Disp. Com., l'articolo 9 ETC, e il FEASR, FSE, FEAMP e regolamenti FESR.
 
In particolare occorre che nell'Accordo di partenariato vengano descritte:

· Le principali sfide che lo Stato membro intende affrontare con il contributo del CLLD;

· I principali obiettivi e le priorità da perseguire con il CLLD all'interno dello Stato membro (comprendendo non solo gli obiettivi generali che lo Stato membro si propone di raggiungere con il CLLD, ma anche delineando il focus tematico ed i gruppi target. Gli Stati membri dovrebbero individuare, nell'Accordo di partenariato, quali obiettivi tematici il CLLD contribuirà a raggiungere;

· La tipologia di territori (non un elenco di territori), su cui si prevede di attivare il CLLD (un'indicazione generale della tipologia di aree è sufficiente, ad esempio aree urbane, rurali, transfrontaliere, aree con specifiche caratteristiche in termini di densità di popolazione o modello di insediamento, aree con una forte dipendenza dalla pesca. La tipologia territoriale selezionata deve riflettere le scelte strategiche dello Stato membro per quanto riguarda il ruolo, gli obiettivi e il potenziale focus tematico del CLLD, ad esempio, se lo Stato membro intende creare collegamenti tra le zone urbane e quelle rurali attraverso l'uso multi-fondo del CLLD. Dovrebbe essere indicato anche il fatto che lo Stato membro intende utilizzare il CLLD su tutto il territorio.

· Identificazione dei Fondi strutturali europei e per gli investimenti (ESI) che devono essere utilizzati per il CLLD, una dotazione approssimativa dell'allocazione finanziaria prevista per ciascun Fondo, il ruolo di ciascun Fondo ESI nelle diverse tipologie di territorio (si dovrebbe prestare particolare attenzione alle aree in cui più Fondi ESI potranno intervenire), tenendo conto del fatto che il CLLD è obbligatorio ai sensi del FEASR (LEADER).

 

 

Per ulteriori informazioni: