In questo numero:
Se l'Appennino guarda al turismo;
29 nuovi alleati per il castagno;
Si produce di già il Caprino dell'Appennino Modenese;
Turismo & Matilde... anche in collina, grazie al Gal;
MI PIACE il Gal su Facebook;
Oltre un milione di euro dal Gal per il turismo rurale.
C'è ancora spazio per l'imprenditoria turistica e c'è molto spazio per il contributo che la cooperazione può assicurare al rilancio e alla crescita dell'Appennino: è questo il messaggio uscito dal convegno tenutosi, IL 27 novembre, all'agriturismo Il Ginepro di Castelnovo ne' Monti per iniziativa dell'Aci Turismo, l'Alleanza delle cooperative turistiche italiane costituita recentemente da Agci, Confcooperative e Legacoop. Davanti alla sala gremita di amministratori, rappresentanti di cooperative e operatori turistici, il presidente nazionale dell'Aci Turismo, Lanfranco Massari di Confcooperative, e il copresidente Maurizio Davolio, di Legacoop, hanno introdotto il convegno, incentrato sul tema "L'Appennino fra identità e innovazione". Forte l'importanza della cooperazione nel settore turistico in Italia: 1200 cooperative, 12.000 occupati, 20.000 soci, a cui vanno aggiunti l'indotto e i numerosi servizi connessi. Anche per l'Appennino le cooperative giocano un ruolo importantissimo, "perchè sono costruttrici di coesione sociale e di sviluppo", ha rilevato il presidente Massari. Dell'innovazione nel turismo ha parlato Maurizio Davolio nel presentare la ricerca commissionata da Confcooperative (Federcultura Turismo e Sport) e Legacoop Turismo alla società Link, e inserita nell'Osservatorio Turistico Regionale, ricerca che si è incentrata sul turismo sportivo e su quattro esperienze di eccellenza, tra cui due reggiane: la cooperativa I Briganti di Cerreto e Cerwood.
"L'Appennino ha valori identitari propri fortissimi. A partire dall'ambiente, la storia millenaria, cultura e tradizioni ma soprattutto l'attrattività del buon vivere, con le produzioni agroalimentari di eccellenza e da una consolidata esperienza di buona ospitalità. - ha relazionato il presidente del Gal, Luciano Correggi - è un modello che non ha bisogno di copiare altrove. Abbiamo se mai bisogno di applicare modelli organizzativi efficaci come altre zone hanno proficuamente sperimentato. Mi riferisco alla necessità di organizzare e promuovere il territorio con una intesa efficace fra pubblico e privato, anche attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie. Il Gal, nella sua esperienza, propone questo modello d'azione. Questo incontro illustra proposte imprenditoriali turistiche di successo che in vari modi hanno incrociato nel loro cammino il sostegno e l'appoggio del sistema dei Gal regionali: le fattorie Faggioli e il Museo delle Farfalle in Romagna e i Briganti del Cerreto e Cerwood in Appennino Reggiano. Anche in questi casi la nostra agenzia ha saputo dimostrare di essere incubatore e sviluppatore di azioni di successo per lo sviluppo del territorio. Numerose sono le opportunità che il Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano sta predisponendo sul territorio a favore delle imprese turistiche ed agroalimentari. Tre progetti di cooperazione trans-territoriale per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità, per lo sviluppo e la promozione del turismo escursionistico ambientale e culturale. È attualmente pubblicato un bando a favore della qualificazione sei servizi turistici e della ospitalità rurale e a breve saranno a disposizione delle imprese risorse per sostenere le attività di promozione e commercializzazione delle offerta turistica. Anche il sistema e il modello cooperativo dimostra di essere incisivo per lo sviluppo del territorio, in quanto forma moderna ed efficace d'impresa, ma anche come strumento di relazione tra soggetti che hanno un obiettivo comune. Riteniamo che lo strumento cooperativo sia importante per la qualità del progetto. Non è casuale che gli esempi proposti di modello imprenditoriale di maggiore successo fanno riferimento a modelli cooperativi incrociati dai Gal regionali nel corso delle proprie attività. Tra questi l'esempio delle cooperative paese. L'organizzare le risorse del territorio (dal castagno alla cultura, dal Parmigiano Reggiano all'accoglienza, dal mirtillo alla tradizione) sono basilari all'espressione di forme turistiche d'eccellenza".
Al convegno sono intervenuti il sindaco di Castelnovo ne' Monti, che ha ricordato come proprio il suo Comune stia dando la massima importanza al turismo sportivo. E' poi seguita una interessante tavola rotonda, coordinata da Maurizio Davolio, a cui sono intervenuti il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia Pierluigi Saccardi, Maura Mingozzi, dell'Assessorato Turismo Regione-Emilia-Romagna, il presidente del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano Luciano Correggi, il presidente del Parco nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano Fausto Giovanelli, Antonio Raschi, direttore Ibimet-Cnr, Giovanni Teneggi direttore di Confcooperative, Carlo Possa responsabile dell'Ufficio comunicazione di Legacoop Reggio Emilia, il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia Enrico Bini.
Boom di iscritti al corso della Comunità Montana del Frignano. Nuove misure in campo contro una stagione incredibilmente negativa della castanicoltura. Siccità, vespa cinese, cidie: il punto della situazioni e le azioni del Gal Antico Frignano Appennino Reggiano. Mercoledì gli attestati ai nuovi esperti
Due anni di raccolto scarso, l'ultimo quasi inesistente. Che accade ai castagneti in Appennino? "Che a fianco a patogeni di recente introduzione (vespa e cidie) o consolidati (mal dell'inchiostro e cancro) la siccità ha determinato quanto abbiamo visto in questi giorni. Il raccolto è stato pari a zero". Parole di Gualtiero Lutti, direttore del Gal Antico Frignano e Appennino reggiano che il 28 novembre 2012 ha qualificato 29 nuovi esperti nell'Appennino modenese. Un progetto della Comunità Montana del Frignano che si inserisce nella più vasta tematica della salvaguardia del castagno.
"Negli ultimi due anni - ha rilevato Lutti - è stato penalizzato il reddito dei produttori, a volte anche semplici amatori, ma attivi proprio nelle aree più svantaggiare del territorio. Contro il cambio del clima, certamente, non possiamo nulla. Però quando manca l'acqua accade che il castagno, che ha radici superficiali, per sopravvivere sacrifichi proprio la produzione. Eppure la sofferenza che in questi mesi hanno rilevato gli esperti dell'Arpa anche con tecnologie satellitari, può essere alleviata da moderni sistemi di allevamento, potatura e, anche, dalla lotta biologica. Ecco quello che abbiamo messo in campo proprio come agenzia di sviluppo del territorio. Ne è un esempio l'esecuzione del progetto della Comunità del Frignano del corso di 'potatura del castagno concluso con l'assegnazione degli attestati. Notevole il successo di iscritti e partecipati: 29 in tutto, per i quali si è resa necessaria la suddivisione in due gruppi, alle prese con lezioni teorico pratiche, coordinate dal Centro di Formazione Dinamica, con gli esperti dottor Antonaroli e Alberto Boni".
Complessivamente ammontano a 10mila euro le risorse messe a disposizione della Comunità Montana del Frignano che mercoledì alle 18, in via Giardini a Paullo, consegnerà gli attestati per mano della presidente Luciana Serri, assieme a presidente e direttore del Gal Luciano Correggi e lo stesso Gualtiero Lutti. Nel progetto castagno, 7500 euro sono impiegati per la lotta alle cidie, il pericoloso insetto capace di compromettere sino al 50% della produzione.
Sulla vespa cinese, intanto, si hanno buone notizie sulla corretta gestione dell'area di moltiplicazione di Carpineti, in provincia di Reggio Emilia, scelta per le particolari caratteristiche di isolamento che presenta, ha consentito di aumentare in modo significativo il numero di rilasci controllati nei castagneti, anche grazie al supporto dell'Università di Modena e Reggio che ha curato l'allevamento in laboratorio. A questo si sono aggiunte le iniziative dei Gruppi di Azione Locale che operano nel territorio montano di difesa dei castagneti dai parassiti, tra i quali proprio le cidie.
Il formaggio tipico dell'Appennino modenese è ora tutelata dal marchio collettivo Tradizione e Sapori di Modena della Camera di Commercio di Modena. Al Gal il compito di verificare il rispetto della produzione
Sono già tre le aziende che producono la Caciotta dell'Appennino Modenese: il Caprino dell'Appennino Modenese Sono l'azienda agricola Selva Romanesca di Frassinoro, l'azienda agricola Gentile Collina (di Montefiorino), e l'azienda agricola Le Macchie (di Palagano).
L'area storicamente più debole dell'Appennino modenese trova una importante diversificazione agroalimentare grazie a questo prodotto che, ora, è parte del marchio collettivo "Tradizione e sapori di Modena" , creato nel 2003 dalla Camera di Commercio per tutelare tutte quelle produzioni che, pur essendo caratterizzate da un'elevata qualità e tipicità, ancora non beneficiano di denominazione Dop o Igp.
Il "nuovo prodotto", appunto il Caprino dell'Appennino Modenese, è ottenuto esclusivamente da latte caprino di allevamenti siti nelle montagne. Ricordiamo che il latte di capra è stato verosimilmente il primo a essere munto e utilizzato dall'uomo, anche se nel tempo si è dato maggior impulso alla produzione del latte vaccino. Ha un alto contenuto di calcio, è caratterizzato da acidi grassi a catena corta che lo rendono più digeribile rispetto a quello vaccino, è indicato anche nell'alimentazione dei bambini ed è ben tollerato da chi è allergico alle proteine di quello di mucca. Grazie a queste particolari caratteristiche, negli anni recenti vi è stata una riscoperta dei formaggi di capra perché meglio rispondono alle esigenze di leggerezza, digeribilità e tollerabilità
rispetto alle altre tipologie in commercio. Sono proprio queste particolari qualità, aventi il sapore "delle cose di una volta", che hanno spinto la Camera di commercio di Modena ad attivarsi presso le aziende produttrici al fine di tutelare con il marchio collettivo "Tradizione e sapori di Modena" il formaggio Caprino dell'Appennino modenese che racchiude in sé tutte le caratteristiche proprie del prodotto tipico di qualità. Questa può considerarsi un'attività di nicchia poiché l'allevamento delle capre è consigliato in alpeggio e pertanto non si presta ad attività intensiva. Tale formaggio è prodotto con latte di razze Camosciata delle Alpi e Saanen francese.
Il Caprino dell'Appennino modenese è un formaggio a pasta molle, di forma tondeggiante con un diametro che varia da 15 a 30 cm e un peso compreso tra 400 g e 1 kg, avente crosta molto leggera, con stagionatura minima di 10 giorni, ottenuto da latte di capra trattato termicamente, prodotto con coagulo con aggiunta di fermenti lattici realizzati senza ausilio di modificazioni genetiche e caglio in polvere privo di sodio benzoato. Per garantire ulteriormente la qualità e la salubrità del Caprino dell'Appennino modenese è vietato l'utilizzo di prodotti antimuffa.
Nel marchio collettivo "Tradizione e sapori di Modena" il ruolo del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano è quello di animare il territorio su queste importante opportunità per le aziende, di coordinare le stesse e anche di verificare l'attuazione del disciplinare da parte dei produttori. Il Gal svolge queste attività per Patata di Montese, Mirtillo Nero dell'Appennino Modenese, Tartufo Valli Dolo e Dragone, Marrone di Zocca, Marrone del Frignano, Croccante Artigianale del Frignano, Miele Millefiori della Pianura Modenese, Miele di Castagno e Millefiori dell'Appennino Modenese, Caciotta dell'Appennino Modenese e, ora, anche per il Caprino dell'Appennino Modense.
Il progetto di Valorizzazione degli Itinerari Turistici di Matilde di Canossa esteso anche ai comuni di Quattro Castella, Albinea, Vezzano, San Polo. Grazie anche a un finanziamento della Provincia di Reggio Emilia. Ecco cosa cambierà sul territorio
Il progetto "Valorizzazione degli Itinerari Turistici di Matilde di Canossa" arriva in collina. Prosegue l'attività del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano nella promozione e tutela del patrimonio matildico, con particolare vocazione agli aspetti turistici. La nostra agenzia sta svolgendo un importate progetto nell'ambito del Programma Turistico di Promozione Locale della Provincia di Reggio Emilia. L'obiettivo? Estendere - miratamente alle esigenze locali - i benefici del progetto sugli itinerari turistici di Matilde anche ai comuni pedecollinari al di là del territorio d'azione dei bandi gestiti dal Gal. È in questo modo che Quattro Castella, Albinea, Vezzano, San Polo, si attrezzano per potenziare le attività di promozione e comunicazione di questo importante itinerario turistico incentrato sulla figura di Matilde di Canossa. Questo per renderne visibili i percorsi turistici, con una attraente segnaletica turistica e mettere a disposizione dei visitatori un servizio di supporto comunicativo con moderne tecnologie, dalle audio guide, alla creazione di zone Wifi free, per l'accesso a internet e altro ancora, ma secondo le specifiche richieste dei Comuni. Sarà così più agevole ai visitatori/turisti scoprire la storia e la cultura del personaggio, calarsi nella realtà del territorio, guidati alla scoperta dei beni culturali e storico architettonici, scoprire, oltre alle bellezze ambientali, anche l'accoglienza di una terra ricca, oltre che di cultura e ambiente, anche di unici prodotti dell'agroalimentare e dell'artigianato tipico.
Le audioguide, in formato audio Mp3 e in formato video Mp4, il cui utilizzo è rigorosamente gratuito - già si trovano sul sito del Gal Anrico Frignano e Appennino Reggiano www.galmodenareggio.it - , sono facilmente scaricabili e pronte per essere ascoltate su un computer, lettore mp3, lettore mp4, I-pod, cellulare e su ogni supporto tecnologico in grado di riconoscere e di consentire il download del formato con cui sono state realizzate.
Il progetto che si rivolge ai comuni collinari è di complessivi 40 mila euro (20 mila finanziati dalla Provincia di Reggio Emilia, la restante quota dai singoli Comuni). Il Gal sta incontrando i propri fornitori per estendere questa progettualità: il progetto sarà concluso entro marzo.
Rinnovato il profilo del Gal con la Pagina istituzionale. Uno strumento diretto di dialogo e informazione con aziende, pubblico, enti
Informare le aziende dove i loro titolari si trovano: anche sui mezzi social. È con questa filosofia che il Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano ha avviato una nuova attività di rilancio della propria attività di agenzia per lo sviluppo del territorio sul più popolare mezzo di comunicazione 2.0: Facebook.
Curato direttamente dal nostro consorzio, con l'integrazione di un giornalista (Gabriele Arlotti), l'approccio che il Gal propone è quello di interloquire in maniera diretta con le persone, attraverso lo strumento della Pagina (GAL Antico Frignano e Appennino Reggiano) istituzionale. Nessuna chat, ma solo informazione, domande, risposte.
Uno strumento snello, efficace pur nei suoi limiti, ma che sicuramente contribuisce a evolvere la comunicazione dal web 1.0 verso il web 2.0, al quale anche la nostra agenzia guarda con particolare interesse. La convinzione, infatti, è che una fetta crescente dello sviluppo del territorio possa passare attraverso i nuovi media: il Gal ha deciso di esserci.
Come comunicare con il Gal su Facebook? È sufficiente ricercare GAL Antico Frignano e Appennino Reggiano nello strumento "Cerca" di Facebook e visualizzare la nostra pagina. Ricordate, naturalmente, di spuntare "Mi piace" in modo da ricevere costantemente gli aggiornamenti inseriti direttamente sul proprio profilo.
Il bando, pubblicato sul sito www.galmodenareggio.it, è aperto fino al 10 dicembre: finanzierà gli investimenti per la qualificazione dell'offerta di servizi e ospitalità turistica, nonché della commercializzazione dei prodotti dell'artigianato tipico locale
Un bando per la "Qualificazione dei servizi delle micro imprese turistiche e di artigianato artistico tradizionale e di qualità". È quello attivato dal Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano (Misura 413 - Azione 7) per il quale sono a disposizione 1.250.000 euro. Il fine è quello di incentivare le micro imprese del territorio montano a qualificare le attività di accoglienza dei visitatori e dei turisti, attivando un'ospitalità di qualità nei borghi storici, accompagnandoli nella visita dei monumenti e nei luoghi preziosi dei boschi e dei castagneti ed assistendoli nel trascorrere la vacanza con servizi di alto livello. Con questa iniziativa il Gruppo di azione locale presente nella montagna modenese e reggiana, in attuazione dell'Asse 4 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna 2007-2013, intende favorire l'evoluzione dell'attuale tradizionale organizzazione turistica, orientandola verso un turismo lento, tipicamente rurale, distribuito sull'intero territorio montano ed in grado di integrarsi compiutamente con le altre tipologie di offerta turistica del territorio.
L'attività escursionistica estiva e invernale, di accompagnamento turistico, di fruizione ambientale, sportiva e culturale del territorio e a soggetti che operano nell'artigianato artistico tradizionale e di qualità sono esempi di servizi a cui sono indirizzati i finanziamenti previsti dal bando. Le risorse saranno destinate, oltre che per l'introduzione e la qualificazione di nuovi servizi turistici, anche per la realizzazione di interventi di recupero, trasformazione, ristrutturazione, ampliamento e manutenzione straordinaria su strutture edilizie esistenti e per interventi riguardanti l'uso delle nuove tecnologie di comunicazione (siti web, e-commerce, ....). Per l'artigianato artistico tradizionale i finanziamenti riguardano invece interventi di ristrutturazione, ampliamento e manutenzione straordinaria di sale espositive per la vendita diretta o l'esposizione di prodotti, oltre agli interventi di promo-commercializzazione.
Obiettivo è il qualificare le produzioni tipiche agroalimentari del territorio e la diversificazione delle attività delle imprese agricole, con interventi a favore della qualificazione e sviluppo dell'offerta agrituristica e delle agro energie. In questo modo si presterà attenzione all'integrazione fra ospitalità e servizi turistici, agroalimentare tipico e artigianato tipico locale. Questo perché risulta sempre più evidente la necessità di integrare le qualità del territorio, per incuriosire ed accontentare ospiti sempre più desiderosi di scoprire e sperimentare. Non è più sufficiente solo ben accogliere ma anche accompagnare, informare assistere e divertire coloro che hanno la gentilezza di diventare nostri ospiti. Questo è l'obiettivo che il Gal intende raggiungere, sostenendo le imprese nei loro percorsi di qualificazione e investimento ma anche creando le condizioni per opportunità e infrastrutture per la conoscenza e la fruizione del territorio.
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