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Discussione: acido ossalico vietato??!!

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Autore Messaggio
Zacchetti Francesca

Lunedì 29/03/10 07:52

acido ossalico vietato??!!

Circolare del Ministero della Salute che vieta l'uso dell'acido ossalico per il controllo della varroa???
Dunque , per contenere l'infestazione della varroa in modo da garantire la sopravvivenza degli alveari occorre intervenire con dei trattamenti estivi detti tampone e con trattamenti invernali che data l'assenza, o quasi, di covata garantiscono un alto abbattimento della varroa.Ogni anno l'ASL di zona mi invia un promemoria in merito, rammentando la necessità di compiere questi due trattamenti, i prodotti autorizzati e dando indicazioni anche sull'uso dell'ossalico. La mia azienda ha la certificazione biologica, per il bio i prodotti consentiti sono timolo, acido lattico, formico ed ossalico.I primi tre sono utilizzabili nel periodo estivo, per il trattamento invernale il solo utilizzabile con efficacia e senza danni per le api è acido ossalico. Nei miei primi anni in apicoltura non ero bio, ero inesperta e allora addirittura l'ASL distribuiva i trattamenti per la varroa, Apistan e Perizin, che io utilizzai. Prodotti che non so se si possono ritrovare nel miele ma nella cera sicuramente. Infatti impiegai anni quando decisi di diventare bio a "ripulire" la mia cera. Dopo 7/8 anni di non utilizzo si ritrovavano ancora nella cera residui di queste molecole.
Gli apicoltori quando usano l'ossalico non giocano a fare gli alchimisti, vi sono "ricette" messe a punto con anni di lavoro dei tecnici, delle associazioni , degli apicoltori e dei ricercatori.
L'acido ossalico è consentito in apicoltura biologica poichè si è visto che non lascia alcun tipo di residuo, per di più a differenza delle molecole chimiche che prima o poi portano alla farmaco-resistenza della varroa, l'acido ossalico continua ad essere efficace dopo tanti anni. Ho fatto la scelta dell'apicoltura biologica, come tanti miei colleghi, che non comporta alcun vantaggio economico , ma solo pratiche più lunghe e laboriose, perchè intendevo lavorare nel massimo rispetto del consumatore e dell'alveare. In Lombardia siamo tenuti ad aver un registro dei trattamenti. Pensando di scriverci ciò che "va bene", indipendentemente da ciò che faccio: se scrivo che non ho fatto alcun trattamento invernale e avessi un controllo da parte dell'ASL, non andrebbe bene, perchè io DEVO fare un trattamento invernale e comunque se trovassero le mie api vive non mi crederebbero. Se scrivo che ho utilizzato i prodotti autorizzati, mi viene sospesa la certificazione biologica. Se scrivo che ho utilizzato l'acido ossalico, ora è un problema. Dunque?
Sarebbe bello avere una risposta da parte di chi ha lavorato alla stesura di questo divieto.
Grazie

Massimo Benvenuti

Martedì 30/03/10 18:04

Re: acido ossalico vietato??!!

La tematica relativa all'acido ossalico è di estremo interesse. Indico brevemente un riferimento normativo utile allo scopo.
Il Decreto Legislativo del 6 aprile 2006, n.193, di recepimento della direttiva comunitaria 2004/28/CE recante codice comunitario dei medicinali veterinari, ha introdotto un nuova definizione del farmaco veterinario, più ampia rispetto al passato. La nuova formulazione fa rientrare nella definizione di medicinale veterinario tutti i principi attivi utilizzati in apicoltura nella lotta alla varroa anche quelli che non hanno in commercio il corrispettivo prodotto registrato, come possono essere gli acidi organici quali acido ossalico. Il problema è appunto questo: non esiste attualmente in Italia un prodotto registrato a base di acido ossalico. Occorrerebbe che ciò accadesse, in tempi ragionevoli, in modo da assicurare il trattamento per il prossimo inverno e nel rispetto delle disposizioni normative.

Zacchetti Francesca

Martedì 30/03/10 18:41

Re: acido ossalico vietato??!!

Quanto lei dice sarebbe auspicabile, ma non credo vi sia interesse , economico intendo, a formulare e registrare un prodotto a base di ossalico, poichè 1kg di ossalico, ed intendo quello buono, acquistato in farmacia con tanto di scheda del prodotto, costa 8-10 euro e con 1kg di prodotto si prepara la soluzione per trattare circa 300 alveari.
Ma poi mi chiedevo, essendoci il reg. CE 1084/99 che autorizza l'uso di acido ossalico in apicoltura biologica, questo nuovo divieto non comporta un'incongruenza?
Forse andrebbe chiarita anche la questione degli altri acidi organici utilizzati in apicoltura biologica, formico e lattico.
Mi chiedevo poi, ma un prodotto acaricida deve necessariamente essere considerato un farmaco?

Zacchetti Francesca

Martedì 30/03/10 18:54

Re: acido ossalico vietato??!!

Mi scuso, ho dimenticato un pezzo dei miei pensieri.
Intendevo dire, essendo stato l'acido ossalico incluso nell'elenco delle sostanze non soggette ad MRL, potendo quindi considerarlo una sostanza "innocua", è poi davvero necessario che segua tutto l'iter di registrazione dei prodotti con uso farmacologico?

Zacchetti Francesca

Mercoledì 31/03/10 08:43

Re: acido ossalico vietato??!!

Sulla circolare ministeriale che vieta l'uso dell'ossalico si fà riferimento al fatto che non è mai giunta segnalazione di farmaco resistenza dei prodotti autorizzati.
Non capisco nemmeno questo. Alcuni prodotti sono inefficaci da così tanto tempo! Credo che ciò che normalmente accade è che gli apicoltori vivendo sulla propria pelle gli effetti della farmaco resistenza ne parlano, gli istituti zooprofilattici fanno verifiche, il prodotto non viene più richiesto e la ditta produttrice non lo produce più. Esiste documentazione ormai storica direi sull'acaro-resistenza di alcuni principi : coumaphos(Della Vedova 97-Milani 98), fluvalinate (Colombo 93-Lodesani 95). Riguardo al prodotto più recente, Apivar, per il quale l'esperienza di campo in Italia ha dato chiare prove di inefficacia, esiste letteratura europea più che italiana, forse perchè in alcuni paesi era stato autorizzato un po' prima (Mathieu e Foucon 2000, Rodriguez-Dehaibes 2005). Ovviamente l'acaro resistenza non arriva di botto in uguale misura ovunque, dipende un po' dalle abitudini territoriali. In alcune regioni le ASL hanno consigliato subito l'uso di taluni prodotti, il messaggio è stato accolto e si è magari fatto un uso diffuso della molecola, e lì la resistenza arriva prima!
L'ossalico è l'alternativa, per di più alternativa "pulita", a questi problemi.
Prodotto a basso impatto ambientale, non lascia residui e dopo credo ormai vent'anni non da segni di farmaco-resistenza.
Credo si debba trovare in fretta una soluzione a questo divieto!

Vincenzo Stampa

Giovedì 01/04/10 03:02

Re: acido ossalico vietato??!!

Vorrei fare una domanda semplice. Perchè gli apicoltori e le loro organizzazioni, i servizi veterinari e quanti altri si adoperano per migliorare l'apicoltura , devono trovare una soluzione alle stupidaggini e all'ignoranza di chi scrive i testi dei decreti ?

Luca Martina

Venerdì 26/11/10 23:00

Re: acido ossalico vietato??!!

In questi giorni son venuto a conoscenza della proibizione in Piemonte dell'utilizzo dell'acido ossalico, ora l'unica possibilità di utilizzare tale principio è quella tramite l'API-BIOXAL.
Credo sia apprezzabile che finalmente l'acido ossalico possa esser impegnato attraverso un farmaco registrato.
Ho però al contempo alcune perplessità. L'API-BIOXAL può essere somministrato solo sotto forma di gocciolato, il sublimato è proibito; nonostante sia stato dimostrato scientificamente che un uso corretto del prodotto non crea nessun danno all'operatore. Nella mia breve esperienza ho potuto vedere che le famiglie di api, in particolar modo con regine giovani e nelle arniette di polistirolo, a volte possono andare in blocco di covata solo quando temperature ormai troppo basse non permettono più l'utilizzo del gocciolato (per lo meno qui da me in zona piemontese pedemontana). Mi domando, come si fa in quel caso?
Un ulteriore elemento di perplessità consiste nel prezzo. Se ho ben capito l'API-BIOXAL è costituito quasi interamente da acido ossalico, in base a questo mi permetto di dire che il prezzo del prodotto mi pare troppo elevato rispetto al semplice acido ossalico.
Credo sia positivo ciò che è stato fatto sinora: la possibilità di un apicoltore di utilizzare un prodotto valido autorizzato; il rischio che vedo consiste nell'impossibilità di utilizzare il prodotto stesso in mancanza di condizioni adeguate.
Considerando l'eventualità di non poter effettuare efficacemente il trattamento invernale con il gocciolato, quale altra soluzione autorizzata può attuare l'apicoltore per evitare il rischio di veder le proprie api sparire durante l'inverno o collassare in primavera?

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