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Paesaggi rurali di interesse storico

Paesaggio altipiani della Sila
Paesaggio altipiani della Sila

L'indagine del Mipaaf fa il punto sullo stato di una risorsa da secoli considerata come uno degli elementi qualitativi più rappresentativi dell'immagine del nostro paese

Con la realizzazione di un catalogo sui paesaggi rurali di interesse storico, il MIPAAF riconosce la pertinenza del paesaggio con gli obiettivi, le strategie e le azioni dello Sviluppo Rurale, come stabilito dal PSN 2007-2013.
Il patrimonio rilevato appare distribuito su una vasta gamma di situazioni ambientali e socioeconomiche con strutture paesistiche di grande fascino dal punto di vista estetico, notevoli potenzialità dal punto di vista della valorizzazione economica e grande valore per la biodiversità e per la qualità della vita delle popolazioni. Si tratta di paesaggi caratterizzati da colture agricole, pastorali e forestali, ma anche di elementi insediativi, che rappresentano un elemento fondamentale dell'identità culturale del territorio, in quanto testimonianza di un millenario adattamento delle attività antropiche a caratteristiche ambientali spesso assai difficili.
Le aree rilevate costituiscono un punto di partenza importante per la messa a punto di strumenti di monitoraggio, conservazione e valorizzazione nell'ambito della programmazione dello sviluppo rurale.
Il lavoro è stato assegnato a esperti di paesaggio rurale storico, con la consulenza anche di esperti di istituzioni nazionali (es. Fondo Italiano per l'Ambiente ed Italia Nostra) ed internazionali (Consiglio D'Europa, Società Europea di Storia Ambientale e Unione Mondiale degli Istituti di Ricerca Forestale).
Il progetto si è sviluppato nell'arco di dodici mesi, portando all'individuazione di 133 aree distribuite in 20 regioni. Si osserva, generalmente, la scarsità di aree di grandi dimensioni che abbiamo conservato caratteristiche di significatività ed integrità, mentre sono molto più frequenti elementi puntuali (filari, siepi, terrazzamenti, ecc.), presenti in misura maggiore o minore secondo le caratteristiche delle varie zone. In alcuni casi tali elementi assumono un carattere residuale e marginale, rispetto alle attività agricole in corso; in altri essi sono invece il risultato della volontà degli imprenditori di conservare elementi considerati importanti da molteplici punti di vista. Ciò determina modalità differenziate nella definizione di strategie di conservazione e valorizzazione.
Lo studio evidenzia una notevole ricchezza qualitativa nelle zone meridionali e del centro, specie in zone risparmiate dal consistente sviluppo delle aree urbane e dell'industrializzazione e da fenomeni di intensificazione e abbandono delle colture, le quali hanno comportato una drastica riduzione dei paesaggi cosiddetti tradizionali (1).

(1) I paesaggi tradizionali possono essere definiti come quei paesaggi che sono presenti in un determinato territorio da lungo tempo (anche molti secoli) e che risultano stabilizzati o sottoposti a una lenta evoluzione nel tempo.