Governare il territorio nei suoi molteplici aspetti (produttivo, paesaggistico, culturale) per conservare la sua integrità: è questo uno dei compiti del mondo agricolo più importanti e di attualità. Si è discusso anche di questo al seminario promosso dalla Regione Veneto nell'ambito della Conferenza regionale dell'agricoltura e dello sviluppo rurale svoltosi a Legnaro (Pd), lo scorso 5 novembre.
Ma in cosa consisterà il futuro del "nuovo" agricoltore? Innanzitutto nella manutenzione delle aree più fragili, attività ritenuta ormai un bene pubblico essenziale. In altre parole, dovrà contribuire alla difesa del suolo, alla gestione delle acque e delle reti idriche, alla salvaguardia della biodiversità, alla lotta contro i cambiamenti climatici. Tutte sfide a tutela dell'ambiente e del territorio già proposte dall'Unione Europea che la Regione Veneto ha fatto proprie e che saranno probabilmente confermate e consolidate nell'ambito del prossimo periodo di programmazione. L'imprenditore agricolo di domani dovrà dunque rinnovarsi perché non sarà chiamato a produrre solo mais, ortaggi, vino, ma anche beni pubblici, ovvero beni e servizi che soddisfino i bisogni del territorio e della collettività.
Il problema, sotto questo punto di vista, è che i beni pubblici prodotti dagli agricoltori attualmente non hanno un mercato, nel senso che la domanda e l'offerta non si incontrano. Dunque, non essendoci un prezzo viene meno la convenienza a produrli. È questa allora la vera sfida che attende l'agricoltura e chi l'amministra: rendere conveniente la produzione di questi beni così essenziali per la conservazione di un territorio integro dove la qualità della vita sia per tutti soddisfacente. I risultati del seminario, a cui hanno preso parte Franco Miglietta (CNR Ibimet Firenze), Carlo Giupponi (Università Ca' Foscari Venezia), Patrizia Rossi (LIPU), Tiziano Tempesta (Università di Padova), andranno ad aggiungersi al serbatoio di idee e suggerimenti che stanno arrivando anche via internet (www.venetorurale2013.org ) nell'ambito della Consultazione pubblica rivolta a tutta la cittadinanza.