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Piano di gestione fiume Po. Resoconto del secondo incontro tematico "Bonifica, irrigazione e miglioramento fondiario"

Fiume PO

Parma 21 aprile 2009

Reperire risorse che non si limitino soltanto all'ordinaria manutenzione della rete idrica ma siano indirizzate a un adeguamento strutturale e complessivo della stessa. Questa una delle principali conclusioni dell'incontro tematico dal titolo "Bonifica, irrigazione e miglioramento fondiario", svolto a Parma il 21 aprile scorso.
Si tratta del secondo di una serie di appuntamenti che hanno lo scopo di promuovere la partecipazione attiva per la realizzazione del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po.
All'incontro tematico hanno preso parte, oltre ai rappresentanti della Rete Rurale Nazionale, i principali stakeholders istituzionali e non del settore quali le Regioni del distretto padano (Lombardia e Piemonte), il Cnr Ibinet, l'Università degli studi di Milano, Urbim Lombardia, Confagricoltura, Anbi e i principali consorzi di bonifica e irrigazione.
L'importanza del sistema idrografico del distretto padano ai fini di bonifica e irrigazione emerge chiaramente dal ruolo primario che svolgono i Consorzi soprattutto in riferimento alla capillarità territoriale e all'eterogeneità degli utilizzi della risorsa idrica.
Il ruolo dei Consorzi risulta centrale sia per gli effetti nel contesto territoriale rurale che in quello urbano. È quindi necessario uno sforzo comunicativo per migliorare la percezione pubblica della funzione e dell'importanza del sistema di bonifica, di cui spesso si ignora l'esistenza e il ruolo determinante in alcuni interventi urbanistici di più forte impatto sulla popolazione, quali, per esempio, piste ciclabili e navigazione leggera.
L'incontro ha sottolineato la necessità di continuare nel processo di miglioramento del quadro conoscitivo sugli utilizzi della risorsa idrica, per giungere a una posizione condivisa sulle modalità di applicazione e sull'incidenza del Deflusso Minimo Vitale (DMV), tenendo presente l'esigenza di conciliare l'impiego irriguo e il recupero idrico.
L'impiego irriguo necessita di una più attenta regolazione sia nell'emungimento dalla falda che nei prelievi dai canali, anche in considerazione della rinnovata enfasi che l'Health Check, il processo di revisione della Politica agricola comune (Pac), assegna alla politica di gestione sostenibile delle acque.
In questo contesto assume un ruolo preminente la valutazione economica dell'impatto regolamentare di tale politica, come richiamato anche dalla stessa direttiva 2000/60/CE (DQA - Direttiva Quadro sulle Acque).
Le azioni da intraprendere sono state individuate, tra le altre, nell'integrazione di alcune competenze nel sistema dei Consorzi, nell'aumento del grado di flessibilità nella gestione di tale sistema e nell'incentivazione all'adeguamento strutturale della rete.