1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu di sezione
 
Rete Rurale Nazionale
Home Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ENRD Stampa Iscriviti alla newsletter RSS Feed Vai al sito in inglese Twitter Facebook Youtube
RRn
 
Cos'è la RRN
AREE TEMATICHE
ARCHIVI
SERVIZI
 

Contenuto della pagina

Forum Forum - Api

Discussione: come stanno le vostre api??

<< <
> >>
Autore Messaggio
vecchi gianluca

Lunedì 21/02/11 15:52

come stanno le vostre api??

Vorrei capire com'è la situazione generale riguardo la salute dei nostri alveari a questo punto della stagione.

Cassian

Venerdì 18/03/11 00:08

Re: come stanno le vostre api??

Le api stanno bene, siamo a perdite quantificabili in 1-3%. A luglio abbiamo fatto il confinamento regina su favo, liberata al 20° giorno e trattate al 25° con apibioxal. E' seguita nutrizione stimolante. Metà novembre quasi tutti gli alveari in blocco naturale, fatto apibioxal. Altro intervento inizio gennaio con apibioxal (speriamo che l'inverno prossimo sia possibile farlo sublimato). Da metà gennaio 2 volte candito proteico. Inizio marzo nutrizione liquida concentrata a goccia. Seguo il metodo biologico, ricerca acaricidi nella cera 6-8 ppb.

Marisa Valente

Martedì 29/03/11 15:50

Re: come stanno le vostre api??

Gentile collega,
mi permetto una battuta: "Quali api?"
Ovviamente abbiamo fatto tutte le attività e i trattamenti necessari al buon andamento dell'apiario.
Al primo sole le api hanno cominciato ad uscire. Si notavano gli stessi sintomi di avvelenamento rilevati sistematicamente nel corso dell'anno passato e denunciati a distanza di qualche giorno dai trattamenti sulla flavescenza dorata della vite con i neonicotinoidi (che dalle analisi erano risultati nelle api e nelle larve). Qualche settimana fa abbiamo notato che in molte arnie ormai le api erano tutte morte. L'ASL ha fatto un sopralluogo su nostra richiesta, ma già si sa che il principio attivo difficilmente si trova, tanto meno su api morte da tempo. Le api che morivano sul momento erano troppo poche per poter fare analisi quindi ci è stato detto di informare il veterinario alla prossima giornata di sole perché ci fosse la possibilità di raccoglierne una quantità maggiore.
In seguito è piovuto per un lungo periodo. Qualche giorno fa abbiamo appurato di aver perso molte altre arnie. Anche quest'anno lo stesso disastro dei precedenti!
E ammesso che si possa ricominciare e comperare di nuovo delle api, di nuovo non saremo pronti per la fioritura dell'acacia. E a giugno ricominciano i trattamenti con i neonicotinoidi.
Invece le sue api come stanno? Anche a me interesserebbe sapere come stanno le api dei colleghi.
Abbiamo notato che ci sono esperti (e riteniamo che dovrebbero seriamente interrogarsi sulle loro responsabilità e sull'entità di queste) che inducono gli apicultori a credere che si tratti soltanto (!) di varroa e/o nosema accusandoli di essere incapaci di condurre gli apiari e di adeguarsi ai tempi, negando ufficialmente a priori la possibilità che i pesticidi possano essere la principale causa dell'indebolimento immunitario dell'ape che diventa così irrimediabilmente preda delle conosciute malattie o di parassiti. Un sistema immunitario depresso dagli inquinanti chimici (leggi neonicotinoidi e altri neurotossici sistemici) non è in grado di far fronte autonomamente ad ulteriori attacchi, sia di patologie sia di parassiti.
E da un po' di tempo a questa parte per fortuna c'è la prova di questo: la relazione tra l'insorgere del nosema incontrollabile dalle normali difese delle api e la presenza nell'alveare di un neonicotinoide.
Gli apicoltori sono spinti a vivere in fuga dai veleni per cercare di salvare le api e lavorare, mentre invece per molti ci sarebbe la possibilità di fare più raccolti lasciando le api nello stesso luogo in azienda. Chi ha detto che tutti noi dobbiamo essere costretti a vivere scappando senza poter scegliere liberamente come organizzare il nostro lavoro? Ma gli apicultori sono cittadini di serie "C"?
Sembra di vivere in un film di fantascienza. Le api sono solo un indicatore di ciò che sta accadendo nell'ambiente: decine di migliaia sono ormai gli organismi scomparsi con grave danno per la biodiversità indispensabile anche alla sopravvivenza degli uomini stessi, ma nessuno se ne occupa fattivamente. Le deboli proteste degli apicultori tengono vivo il problema, ma nel concreto non si attuano provvedimenti risolutivi. Ormai è diventata la normalità per tutto ciò che non funziona: chi ha la responsabilità di decidere si occupa parzialmente dei problemi e li diluisce nel tempo, intanto chi ne porta le conseguenze si snerva, si abitua, si rassegna al fallimento della propria vita, cerca altre "soluzioni" a volte ancor più deleterie e a danno si aggiunge danno. Mentre il denaro pubblico in certi casi viene buttato via.
Accettando che altri scelgano per noi si arriva ad una totale mancanza di responsabilità da parte di tutti. L'Italia consuma più del 30% del totale dei pesticidi utilizzati in tutta Europa e non è possibile (basta leggere le descrizioni di questi prodotti e gli studi fatti) che la scomparsa delle api e di tutti gli altri organismi non sia collegata in buona parte a questa scelta sconsiderata del nostro paese. Ma come è possibile che l'Italia spesso definita Culla della Civiltà sia diventata Terra di Nessuno dove chiunque può calpestare la popolazione senza ritegno e senza limiti. Perché l'Italia è così spesso l'ultima nelle scelte lungimiranti a tutela di cittadini, ambiente e salute? Queste schifezze non si degradano e rimangono nell'ambiente, inquinano la falda freatica, passano alla catena alimentare e sono causa di malattie anche gravi! Tra l'altro qualcuno sa dirci se il Ministro legge le proteste degli apicultori di questo forum o se vengono filtrate o, peggio ancora, non le vede neppure? Perché crediamo sia giunto il tempo di dare seriamente una mano al Ministro anche con informazioni per voce di chi vive direttamente sulla propria pelle la moria delle api.
Un cordiale saluto
Marisa Valente

Marisa Valente

Martedì 29/03/11 16:06

Re: come stanno le vostre api??

Gentili colleghi,
preciso che il mio apiario si trova in una zona in cui si pratica la coltivazione intensiva della vite. Mi farebbe piacere sapere dove si trovano le apiculture dei colleghi Gianluca Vecchi e Cassian nonché degli altri partecipanti al forum. Questo permetterebbe a tutti di farsi un'idea più precisa della situazione delle api in Italia.
Cordialità e grazie.
Marisa Valente

vecchi gianluca

Mercoledì 30/03/11 22:46

Re: come stanno le vostre api??

La mia zona è la provincia di ancona e proprio in questi giorni ho sentito degli apicoltori hobbysti che mi riferiscono di vedere varroa sui favi, credo sia molto grave essendo inizio stagione.

<< <
> >>