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Forum Forum - Api

Discussione: Le api volano, ma come zombies...

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Autore Messaggio
Renato B.

Mercoledì 08/09/10 13:35

Le api volano, ma come zombies...

Siamo trattati da visionari e manco presi in considerazione quando si producono documenti. Mi sono appena arrivati i risultati sull'intossicamento delle api VIVE: c'è il THIAMETHOXAM. Anche nella covata c'è questa merda. Ma quanto bisogna aspettare perche si muova qualcosa? Se risolvono il problema delle seminatrici, la merda rimarrà lo stesso sul mais, perchè ci trattate da idioti? Questi prodotti sono sistemici, non basta la prova della guttazione, o dei pollini contaminati, o del terreno in cui persiste il prodotto?
Nessuna risposta. Tra l'altro, che senso ha un forum così? Per cosa lo avete fatto se nessuno si occupa di dar risposte, far domande, interessarsi. Cosa dobbiamo fare prima di fallire? E' dal 2003 che mandiamo lettere in regione e ai giornali per dire che c'è il problema anche per quel che si spruzza nelle zone vitate e non solo. Niente: chi si degna di contattarci prima ci dice che non trattiamo bene per la varroa, poi va a cercare altri peli nell'uovo. Ma ad un organismo intossicato dai veleni è ovvio che può succedere di tutto! Perchè non partiamo da questo? SONO I VELENI LA PRIMA CAUSA DA ELIMINARE! Sappiamo come condurre le api, possiamo migliorare ancora, ma non fateci passare da cretini.

Claudio Porrini

Mercoledì 15/09/10 18:37

Re: Le api volano, ma come zombies...

Egr. Sig. Renato B.,
ho letto i suoi interventi sul forum e volevo replicare ad alcune sue affermazioni essendo coinvolto nel progetto Apenet proprio per quanto riguarda la linea di ricerca "Api e agrofarmaci". Per prima cosa vorrei dirle che il progetto Apenet è articolato in molte linee di ricerca che coinvolgono, oltre alla problematica delle seminatrici, anche molti altri aspetti relativi alle diverse cause che possono concorrere alla mortalità delle api e allo spopolamento degli alveari come le patologie, l'alimentazione, la temperatura di allevamento, la gestione apistica, ecc. Però il finanziamento è stato concesso dal Mipaaf tramite il CRA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura), grazie (per così dire) principalmente alla problematica relativa alle seminatrici del mais (cioè alle polveri disperse durante la semina contenenti alcuni insetticidi impiegati come concianti) che ha consentito di poter intraprendere ricerche ad ampio raggio anche relativamente alle altre possibili cause. Le schede di ricerca ed i risultati ottenuti fino ad ora li può trovate nello stesso sito del forum.
Per quanto riguarda gli agrofarmaci sono assolutamente d'accordo con lei che siano una delle principali cause dei problemi a carico delle api. Con Apenet è stato possibile chiarire le modalità, le quantità ed i tempi con cui le polveri delle seminatrici vengono in contatto con le api determinando la proroga delle sospensione cautelativa che ha sicuramente contribuito a migliore le condizioni di sopravvivenza delle api nelle aree maidicole del nostro Paese (dove, come lei sa, insistono numerosi apicoltori con migliaia di alveari). Il progetto Apenet ha però intrapreso diverse altre sperimentazioni tendenti a mettere in luce gli effetti degli agrofarmaci (in particolare i neonicotinoidi) nei confronti delle api, per i loro diversi impieghi (spray, manichette), modalità di contatto (diretto, indiretto e ingestione) e per differenti quantità assimilate dalle api (letali o sub-letali). In quasi tutte queste sperimentazioni, condotte in pieno campo, semicampo e in laboratorio, si sono potuto osservare effetti deleteri verso le api, ma questi dati ....non sono sufficienti! I motivi sono diversi ma quelli più importanti credo che se li immagini.
Anche per i trattamenti contro lo scafoideo vettore della flavescenza dorata (per il quale, essendo un insetto da quarantena, è imposta una lotta obbligatoria), sono state effettuate negli scorsi anni (prima del progetto Apenet) numerose sperimentazioni in cui era stato osservato che per salvaguardare le api, i trattamenti, oltre che nel rispetto delle più elementari norme di utilizzo (purtroppo non sempre attuabili), si devono eseguire previo sfalcio delle fioriture spontanee circostanti e sottostanti la vite e, soprattutto, essendo certi del termine della fioritura .Certo però, e di questo ne sono profondamente convinto, la via maestra è sicuramente quella di fornire agli agricoltori dei prodotti per la difesa delle colture che siano compatibili con la salvaguardia delle api e degli altri organismi utili. I neonicotinoidi, a mio modesto parere, non rientrano in questa categoria!
Signor Renato, mi sembra di aver capito che abita lungo la costa toscana, dato che ha citato i grandi Cru. Se così fosse le comunico che Apenet in Toscana ha 25 postazioni da 10 alveari ognuna fisse (di cui 20 finanziate dalla Regione Toscana) dislocate in gran parte del territorio. Inoltre per tutti gli altri apicoltori esiste il sistema delle segnalazioni tramite le quali è possibile richiedere, mediate l'associazione apicoltori di riferimento e/o i servizi veterinari dell'USL, un sopraluogo da parte di personale Apenet che, se possibile, dovrà essere effettuato insieme ai servizi veterinari. Le segnalazioni così realizzate, insieme ai dati delle analisi eseguite sui campioni avranno una valenza ufficiale e potranno contribuire ad evidenziare gli effetti negativi verso le api degli agrofarmaci. Lei comunque ha fatto molto bene a segnalare il suo caso all'USL perché questa è la via ufficiale. In futuro il progetto Apenet (se proseguirà) dovrà attivarsi perché le informazioni che riguardano la propria attività pervengano a tutti gli apicoltori.
Cordiali saluti,
Claudio Porrini (DiSTA, Università di Bologna)

Renato B.

Giovedì 16/09/10 03:32

Re: Le api volano, ma come zombies...

Grazie, non speravo che qualcun altro oltre agli spammers guardasse il forum... Sono in provincia di Asti e la monocoltura della vite è diventata la nostra ossessione. Comunque anche qui si vantano di avere grandi "Cru"... I formulati imposti ai viticultori credo siano scelti con la diabolica consapevolezza di effettuare una battaglia contro ogni specie vivente come se la natura fosse contro l'uomo e ciò che importa è solo il prodotto finale, il vino, alimento non certo indispensabile alla sopravvivenza della specie, salvo una fonte di reddito mal gestita, ma questa è un'altra storia. Il problema degli spray non è solo di rispettare gli sfalci, perchè i prodotti sono sistemici ed inoltre vengono dati nel momento di maggiore ricerca d'acqua da parte delle api, e guarda caso queste preferiscono andare a raccogliersela dove l'istinto glielo insegna anzichè nelle grandi riserve d'acqua, anche all'interno agli alveari, che noi procuriamo loro con la speranza che non vadano in giro. Inoltre l'imposizione di DISSECCARE (e sì, più pratico...dello sfalcio) l'erba sottostante ha aumentato l'impiego di glifosate che scopriremo andrà ad aggiungersi alla lista dei prodotti che scombinano l'equilibrio dell'ape oltre al nostro, visto le ultime ricerche in merito. Lei sa bene che i produttori si vantano nelle loro brochures che i formulati sistemici sono persistenti e lavorano a pieno ritmo all'interno alla pianta per almeno 45 giorni facendo diventare tossici i germogli che man mano crescono: "basta colpire il primo germoglio" recita la pubblicità che la pianta adulta resterà velenosa. Quindi se persistono nella pianta rimarranno nel terreno, nella vegetazione circostante ecc. Anche qui PENSARE CHE SI RISOLVA TUTTO CON LA FORMULA DELLO SFALCIO o del periodo di fioritura è fuorviante quando si tratta di prodotti sistemici. La verità è che andrebbero BANDITI PER SEMPRE, almeno i sistemici! Ci siamo permessi di analizzare le uve (nei vigneti della zona) in questi giorni: non Le dico cosa c'è dentro! Seguiremo le fasi di lavorazione con le analisi e vedremo se anche da noi li troviamo nel vino come è stato fatto e provato in Francia. E gli istituti di ricerca lo sanno benissimo perchè portano a fare le analisi anche loro, eravamo in coda. Purtroppo non ho nessuna fiducia nelle istituzioni in quanto l'imperativo è NASCONDERE. Mi sono fatto una certa cultura in merito, ed ho capito che se non si vuole trovare, basta non cercare o cercare solo entro i limiti minimi di legge (si, quelli aumentati nel 2008...!). L'importante è non creare turbative all'economia, tanto se ci ammaliamo paga lo stato (come se fosse un entità che non ci riguarda). Siamo, e Lei lo sa bene, in mano alle aziende dell'agrofarmaco che sono le stesse che fanno le medicine per curarci ed hanno bisogno di coltivarsi i clienti finali. A proposito, non riesco proprio a trovare i risultati (quelli veri, non i comunicati stampa...) dello studio condotto qualche anno fa dal Suo dipartimento per conto del Ministero ai tempi di Pecoraro Scanio: è vero che è la Bayer che lo ha finanziato? Nel mio alveare non abbiamo fatto studi scientifici, ma non ci è voluto molto a scoprire che le api importano i pricipi attivi delle porcherie che trovano nell'ambiente a livelli da brivido, e le troviamo sulle api vive (20 giorni dopo i trattamenti!) nel pan d'api e nelle larve e con un minimo di spirito di osservazione abbiamo filmato le evoluzioni spastiche delle povere api fino alla morte. Le sentivo urlare e noi con loro dalla rabbia a pensare al tempo perso da parte dei preposti scienziati che non capiscono il dramma che stiamo vivendo. Ma non solo come apicoltori, è un problema generale: ciò che succede alle api lo stiamo subendo come razza umana. Basterebbe (addirittura, solo!)applicare la legge sui residui LMR nel nostro caso dell'uva per interdire l'impiego di questi veleni e promuovere quelli per esempio impiegati in agricoltura biologica, che degradano completamente con la luce e agiscono solo a contatto: e non mi risponda che non funzionano o sono antieconomici. Conosco fior di viticoltori bio che mi confermano da anni che sono nelle stesse condizioni dei loro colleghi "chimici", stessi risultati nè meglio ne peggio, ma almeno NON VIOLENTANO L'AMBIENTE! (e non sono morti, commercialmente: anzi!) Ma Le pare ininfluente? Quali sono i costi delle malformazioni, i tumori, l'alzheimer, le disfunzioni endocrine, diabete 2, prostata, sterilità..., e mi fermo qui perchè non è il caso proseguire. Qui ci vuole da parte Vostra uno scatto di ribellione, avete la conoscenza, siete gli unici che i politici ascoltano (perchè sono certo che non siete tutti in malafede), per dire basta a questo sistema ipocrita che analizza e studia "a compartimenti stagni". Da chi altri possiamo farci aiutare? Purtroppo dall'inizio del 2000 da quando osservo il mio apiario degradare sto diventando sempre più insofferente e meno diplomatico: ci impediscono di lavorare per legge! e a nessuno gliene importa niente, mi chiedo cosa direbbero, dal Signor Ministro, all'ultimo dei ricercatori se gli venisse detto che per legge devono perdere dal 30 al 60 % (e qualche volta il 100%!) del loro stipendio annuale a causa di leggi di "lotte obbligatorie" o simili amenità...
Mi spieghi la Sua affermazione circa i veleni spruzzati: [....si sono potuti osservare effetti deleteri verso le api, ma questi dati ....non sono sufficienti! I motivi sono diversi ma quelli più importanti credo che se li immagini....] Cosa dobbiamo immaginare? Perchè i dati non sono sufficienti? A chi non sono sufficienti? Si sente libero di esprimere una opinione chiara?
Ancora: è troppo chiedere di tenere in considerazione il problema della presenza del MULTIRESIDUO? Qualcuno vuole cercare di spiegare ai politici cosa succede se nell'urina dei LORO figli o nipoti trovano residui delle sostanze impiegate in agricoltura, di cui le api sono il bioindicatore? Oggi le malformazioni evidenti (parlo dei bambini senza arti, ecc...) si vedono molto meno in giro solo perchè si pratica l'aborto. Ha mai dato uno sguardo alle cause d'aborto terapeutico? Forse per farlo capire alla gente bisognerebbe diffondere un po' di foto invece che fare come gli struzzi.
Ultima considerazione sulle patologie delle api: tutti (da associazioni a ricercatori) si ostinano ad asserire che prima di imputare la causa del collasso ai fitofarmaci bisogna essere certi di non avere tracce di varroa, nosema, ecc. ecc.: poi potremo dedicarci a studiare i danni creati dai firtofarmaci: è la follia! oppure l'interesse a non affrontare il problema: un organismo debilitato da prodotti che scombussolano il sistema neurovegetativo crede che possa essere esente da altre patologie? Ma davvero ci vogliono far credere che Gesù è morto sulla croce per un raffreddore?! Purtroppo la verità è che chi si trova nella mia situazione dovrà chiudere, se riesce a non farsi portare via tutto dalle banche, perchè gli viene impedito di lavorare. Ed il pazzesco è che stravolgono la Costituzione per usi personali e le leggi IDIOTE E DANNOSE restano lì, intoccabili e granitiche e guai a dire che bisogna cambiarle!, apriti cielo è lo scandalo, tutti ligi al rispetto del paravento legislativo. Ma chi ci guadagna? E' il caso che mi fermi qui e La ringrazio ancora per la voglia che ha trovato per rispondere, e spero che prima possibile diventiate nostri alleati, avete la conoscenza che a noi manca, e solo con dei ricercatori davvero liberi dalle influenze usciremo da questa pochezza della burocrazia. Avreste il nostro sostegno. Buon lavoro.

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