Autore | Messaggio |
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Zacchetti Francesca |
Lunedì 15/03/10 07:53 avvelenamenti e patologieero nei giorni scorsi ad un incontro di apicoltura in Lombardia, ovviamente si discuteva delle cause che procurano tante perdite. |
Taschler Edi |
Mercoledì 17/03/10 00:05 Re: avvelenamenti e patologieGrazie Francesca x i tuoi preziosi e purtroppo veritieri argumenti. |
Sergio Brizio |
Domenica 21/03/10 09:24 Re: avvelenamenti e patologieE' difficile riuscire a riassumere in poche righe gli stati emotivi e le situazioni vissute in diversi anni di moria di api, in particolare gli ultimi due prima del blocco dei neonicotinoidi... vedere che quanto si era costruito con passione e determinazione andava giorno dopo giorno a catafascio a causa di cosa non si sapeva esattamente, finché le supposizioni divenivano sempre più concrete e le prime analisi ci mettevano davanti una REALTA' che faceva paura e disorientava allo stesso tempo... cos'era giusto, arrivati a questo punto, se non lottare e portare alla luce quanto più possibile il motivo che stava spegnendo il nostro lavoro e la nostra passione? Fortunatamente la coesione tra gli apicoltori consci e certi della situazione (purtroppo stranamente non tutti, e di questo ancora ci si rammarica perché tanti punti di domanda rimangono ancora aperti... perché tanto timore?) ha fatto sì che i neonicotinoidi siano stati sospesi a " scopo cautelare "... ma perché cautelare?? Le analisi, fatte in diversi momenti, in diversi luoghi e a più riprese, hanno accertato che il danno proveniva proprio da quelle sostanze... Perché dobbiamo temere ogni anno che la disposizione venga improvvisamente revocata con problemi non solo ai redditi degli apicoltori ed ai loro buon cuori ma all'intero eco-sistema? E' forse necessario che qualche persona torni a frequentare la scuola primaria perché é da lì che insegnano quanto importanti siano le api per il benessere dell'intero pianeta? Lo leggevo proprio ieri sul libro di scienze di 4^ di mio figlio... devo forse strappare la pagina? oppure alle elementari ancora é presto per spiegare che più che le api é il dio denaro a far girare bene il mondo?? |
Piotr Medrzycki |
Mercoledì 07/04/10 15:35 Re: avvelenamenti e patologieÈ evidente che i fattori di danno alle api sono numerosi. Tra questi, i più conosciuti sono le patologie e i trattamenti fitosanitari. Tuttavia il problema delle morie e spopolamenti non è così semplice come potrebbe sembrare. Infatti, lo stesso fattore in certe circostanze provoca seri danni e in altre è apparentemente innocuo. Successivamente alla revoca dell'autorizzazione di 4 principi attivi usati per la concia (imidacloprid, clothianidin, thiamethoxam, fipronil), il MiPAAF ha finanziato un progetto nazionale APENET coordinato dal CRA-API, con l'obiettivo di dare luce sul meccanismo di questi preoccupanti fenomeni che, ricordiamo, creano danni economici all'apicoltura, ma ci indicano che probabilmente sono sottoposti a grave rischio anche altri organismi occupanti le stesse nicchie ecologiche (per esempio apoidei selvatici) e di conseguenza l'intero ecosistema. Il progetto è articolato in diverse linee di ricerca. La base è costituita da un monitoraggio, su scala nazionale, dello stato di salute delle api, ma altre ricerche ad hoc hanno come fine lo studio degli effetti di diversi potenziali fattori sulle api (tra cui quelli ovvi, come patologie e trattamenti fitosanitari). Tuttavia il progetto presenta alcuni aspetti molto innovativi, relativi soprattutto allo studio degli effetti sub-letali e sinergici di più fattori. Per quanto riguarda gli effetti sub-letali, ricordiamo che le api sono insetti sociali ed un fattore che, pur non causando la morte dell'individuo, provoca l'alterazione del suo comportamento, può essere dannoso o addirittura, letale a livello dell'intera colonia. Questo a causa del fatto che la cura della regina e la covata sono a completo carico degli individui adulti. Per quanto riguarda gli effetti sinergici, si sta studiando come agisce un parassita su una colonia debilitata da avvelenamento sub-letale da fitofarmaci e vice versa, cioè che effetti può provocare un lieve avvelenamento su una colonia debilitata da patogeni presenti a livello subclinico. Ci auspichiamo di ottenere risposte concrete e definitive nel corso dello svolgimento del progetto APENET. Tuttavia un progetto di due anni non potrà mai esaurire tutti i quesiti posti. Per questo si spera nella possibilità di rendere la rete di monitoraggio permanente e strutturale del nostro sistema agro-ambientale in quanto costituirebbe la base per tutte le ricerche scientifiche nel campo delle morie e degli spopolamenti. |