"La sfida che abbiamo davanti a noi e che dobbiamo essere capaci di raccogliere è quella del costante miglioramento della qualità della vita e dunque ricerca ed innovazione vanno messe al centro delle politiche, così come indica chiaramente la Commissione Europea, per il prossimo periodo di programmazione che va dal 2014 fino al 2020".
Lo ha detto la Presidente della Giunta regionale dell'Umbria, Catiuscia Marini, aprendo, a Todi, i lavori del Seminario nazionale dedicato alla ricerca ed innovazione nello sviluppo rurale che ha visto la partecipazione di numerose Regioni italiane, del Ministero delle Politiche Agricole, del Direttore delle risorse agricole e sviluppo rurale della Commissione Europea e dell'Università di Perugia e che è stato concluso dall'Assessore regionale alle politiche agricole Fernanda Cecchini.
La Presidente ha ricordato le esperienze regionali del Parco Tecnologico agroalimentare, della chimica verde, del Polo di innovazione di genomica genetica e biologia e dell'Università di Perugia che sono "strumenti che possiamo mettere a disposizione di tutti, sia a livello nazionale che comunitario".
Ricordando che l'Europa, nel periodo 2014-2020, metterà a disposizione 1.083 miliardi, di cui 372 destinati alla nuova politica agricola e oltre 6 per ricerca ed innovazione, anche il direttore del servizio agricoltura della Commissione europea ha riconosciuto all'Umbria il lavoro svolto, non soltanto nella gestione del Piano di Sviluppo Rurale, ma anche per "le sue esperienze in materia di ricerca ed innovazione che potranno costituire un terreno fertile in ambito europeo".
"La nuova politica agricola comunitaria, ha affermato l'Assessore Cecchini, quasi ci obbliga ad uno sforzo unitario per investire in ricerca ed innovazione. L'agricoltura sarà chiamata a crescere non soltanto dal punto di vista della qualità ma anche della quantità delle produzioni e quindi sarà fondamentale il ruolo della ricerca. Per questo motivo già nell'attuale Piano di Sviluppo Rurale, abbiamo inserito una misura dedicata. Lo abbiamo fatto forti delle esperienze pubbliche (Parco 3A, Università) che però abbiamo voluto mettere insieme a gruppi di imprese per costruire progetti che si possano realmente calare nella realtà agroalimentare della nostra regione. Questo principio, ha continuato la Cecchini, lo possiamo oggi trasferire sul piano nazionale, chiamando a raccolta i vari Ministeri interessati, ma anche sul piano europeo dove, per accedere ai finanziamenti, gestiti direttamente dall'Unione, sarà indispensabile costruire alleanze solide e credibili".
Rispondendo anche alle affermazioni del Direttore generale del Ministero delle Politiche agricole, Blasi, che ha annunciato un taglio drastico delle risorse nazionali a disposizione della ricerca in agricoltura, (da 300 milioni di euro ai 14 previsti per quest'anno), la Cecchini ha detto che i fondi comunitari che saranno disponibili, se messi insieme alle professionalità operanti in Italia, potranno creare molte opportunità di cogliere i risultati desiderati. Occorre però, ha concluso l'assessore Cecchini, un supporto forte da parte dello stesso Governo nazionale per coordinare e sostenere i progetti delle Regioni a livello europeo".
Fonte: terninrete.it