Giovedi 15 dicembre 2011 si è svolto a Campobasso, presso la Facoltà di Agraria dell'Università del Molise, il secondo seminario di presentazione del progetto "Rural4Youth".
Il seminario ha raccolto l'attiva e vivace partecipazione degli studenti dei corsi di laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie, Agroalimentari, Forestali e Ambientali e degli studenti dell'associazione AUSF Molise (Associazione Universitaria Studenti Forestali), nonché del corpo docente e del preside della facoltà.
Nel corso della presentazione delle quattro sfide sono stati segnalati esempi concreti di progetti e buone prassi che rispondono alle necessità di conservazione della biodiversità, di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, di salvaguardia delle risorse idriche e di risparmio energetico. Fra questi, il progetto LIFE DINAMO (http://www.life-dinamo.it/) è stato oggetto di particolare approfondimento in quanto coinvolge la stessa Università del Molise in veste di coordinatore, e tre partner CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), ENEA (Agenzia Nazionale per Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) e Igeam, azienda impegnata nella ricerca sullo sviluppo sostenibile.
DINAMO è l'acronimo di "Increasing endangered bioDIversity iN Agricultural and semi-natural areas: a demostrative Management mOdel" (Incremento della biodiversità a rischio di estinzione nelle aree agricole e seminaturali: un modello di gestione innovativo). I presupposti alla base del progetto consistono nel riconoscimento del ruolo fondamentale dell'agricoltura nell'arrestare il declino di biodiversità in atto e nella necessità di sperimentare un approccio partecipativo nelle azioni di tutela. Il coinvolgimento dei diversi stakeholders, pubblici e privati, ed in particolar modo degli agricoltori, nel processo di gestione del territorio, caratterizza infatti il progetto. In concreto, il progetto DINAMO sta sperimentando con gli agricoltori dell'area del Basso Molise azioni e pratiche che permettono di migliorare il livello di biodiversità animale e vegetale, come il recupero della vegetazione nativa in aree marginali, sulle sponde di fiumi e torrenti e l'istallazione e il monitoraggio di nidi artificiali per favorire il popolamento di specie avicole.
Durante il seminario è stato inoltre sottolineata l'importanza della conservazione della biodiversità allevata, come risposta al rischio di estinzione delle razze domestiche il cui allevamento è stato negli ultimi decenni abbandonato a favore di razze più produttive ed idonee ad una zootecnia intensiva.