Martedì 29 novembre si è tenuta, a Napoli, la seconda riunione plenaria della Rete nazionale delle Autorità Ambientali e delle Autorità della programmazione dei fondi strutturali comunitari (Rete Ambientale) alla presenza dei rappresentanti del Ministero dell'Ambiente, del Ministero dello Sviluppo Economico, della Commissione Europea, dell'ISPRA, delle Regioni e della Rete Rurale Nazionale.
La Rete Ambientale nasce nel periodo di programmazione 2000-2006 ed è una struttura di coordinamento e cooperazione tra le Autorità Ambientali e le Autorità di Gestione dei fondi strutturali comunitari che è stata rilanciata e rafforzata nell'ambito delle attività in corso di attuazione del PON Governance e Assistenza Tecnica 2007/2013.
Il coordinamento della Rete è affidato al Ministero dell'Ambiente e al Ministero dello Sviluppo Economico, fanno parte di questa struttura i diversi soggetti istituzionali come le Autorità Ambientali e le Autorità di Gestione nazionali e regionali, le Amministrazioni nazionali capofila per i diversi fondi comunitari.
La Rete Ambientale costituisce una sede di riflessione, formazione, confronto per la messa in comune delle esperienze e per l'elaborazione di proposte, criteri e metodologie per favorire l'integrazione della componente ambientale in tutti i settori in cui operano i fondi strutturali e per assicurare il rispetto della politica e della normativa comunitaria in materia ambientale.
Questo network ambientale effettua approfondimenti su problematiche specifiche mediante la costituzione di specifici gruppi di lavoro.
Nel corso del 2011 sono stati attivati il gruppo di lavoro"Attuazione dei programmi operativi" e il gruppo di lavoro "Monitoraggio ambientale VIA/VAS".
Nella riunione plenaria della Rete Ambientale sono stati illustrati i primi risultati e le prime indicazioni emergenti dai 2 gruppi di lavoro ed, inoltre, sono state presentate le attività previste per il 2012. E' stata anche l'occasione per un confronto tra la Commissione Europea e le Amministrazioni centrali e regionali sia in riferimento alle criticità rilevate in merito all'attuazione dei programmi comunitari 2007-2013 sia in riferimento alle prospettive per le politiche di coesione post 2013 alla luce delle recenti proposte legislative che prevedono un quadro di strategico di riferimento unitario.
A questo proposito, per quanto riguarda l'integrazione con le politiche di sviluppo rurale, da parte dei coordinatori della Rete ambientale e dei rappresentati della Rete Rurale Nazionale è stata sottolineata l'opportunità di "cooperare" tra le due Reti che sono contraddistinte dal comune obiettivo dell'integrazione della componente ambientale nell'ambito della programmazione comunitaria.
Questa opportunità potrà essere promossa sia a livello nazionale attraverso, appunto, la Rete Rurale che a livello comunitario, nell'ambito del network europeo sullo sviluppo rurale, attraverso la Rete Europea delle Autorità Ambientali e di Gestione per la Politica di Coesione (ENEA-MA) che riunisce, sotto il coordinamento della DG Ambiente e della DG Regio, gli esperti delle Amministrazioni centrali degli Stati Membri, le organizzazioni internazionali e le ONG ambientali.
In questo modo, si potrà incoraggiare il miglioramento della governance, lo scambio di esperienze e il trasferimento di buone prassi nell'ambito dell'attuazione in modo sinergico ed integrato del nuovo quadro strategico di riferimento unitario concernente le politiche di coesione e di sviluppo rurale con particolare riferimento alla gestione delle risorse idriche, alla lotta ai cambiamenti climatici, alla tutela della biodiversità e alla promozione delle energie rinnovabili.