Le aree rurali risentono pesantemente dell'influenza dei cambiamenti climatici. Le trasformazioni del paesaggio agrario sono accelerate da disastri naturali, siccità e inondazioni, riduzione della biodiversità, perdita di produttività agricola e persino riduzione della disponibilità di cibo. Tutti fenomeni legati in maniera diretta o indiretta ai cambiamenti climatici.
Quali risposte può dare l'Europa? E in che modo gli attori rurali possono ridurre gli impatti e affrontare le cause dei cambiamenti climatici? Questi alcuni degli aspetti discussi nel seminario che si è tenuto a Bruxelles il 13 novembre con il patrocinio dell'European Countryside Movement. Ha introdotto i lavori Gérard Peltre, Presidente del Rurality-Environment-Development, delineando il contesto evolutivo proprio delle aree rurali.
Dalle relazioni degli esperti intervenuti nel dibattito, sono emersi alcuni elementi come la necessità di adottare mi sure per ridurre le emissioni di gas serra in agricoltura, per far fronte agli eventi eccezionali che portano ad alluvioni e siccità, che si registrano con sempre maggiore frequenza e si sommano all'aumento della temperatura e delle precipitazioni.
Una risposta può venire dalla politica di sviluppo rurale attraverso le misure attivate nell'asse II dei PSR e dalla PAC tramite la condizionalità e la riduzione dei finanziamenti a favore dell'agricoltura intensiva.
Queste risposte, però non sembrano essere sufficienti, in considerazione degli impatti dei cambiamenti climatici.
Si è discusso anche dell'effetto asimmetrico dei cambiamenti climatici, che produrranno un più alto impatto nelle regioni del sud Europa, dove sarà particolarmente presente il fenomeno della siccità che causerà una diminuzione delle rese e, di conseguenza, dei redditi. Questo implica un forte coinvolgimento degli Stati membri che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
Il convegno ha fatto emergere l'importanza di incrementare la coltivazione di specie a basso consumo idrico, per favorire il risparmio dell'acqua, potenziando anche le strutture idriche del sud - Europa, tramite investimenti ad hoc, attraverso anche l'impiego di metodi di irrigazione più efficienti.