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L'agricoltura europea a tutela dell'ambiente

Equilibrio tra produzioni agricole competitive e rispetto della natura e dell'ambiente: questa in sintesi la chiave di lettura per comprendere il significato della condizionalità

spiga di grano

La condizionalità rappresenta una delle principali novità introdotte a seguito della riforma della Politica agricola comune (Pac) approvata nel 2003. Essa coinvolge tutti gli agricoltori che dal 1° gennaio 2005 intendono beneficiare dei finanziamenti messi a disposizione dall'Unione Europea attraverso la stessa Pac.

Un ruolo sempre più rilevante viene riservato nel nuovo orientamento della politica agricola a questo strumento, che mette in relazione l'agricoltura, con il territorio e la società, essendo volta a tutelare l'attività agricola e a garantire, al contempo, un beneficio ambientale per l'intera collettività.
Sulla scia del percorso avviato dall'Unione europea che ha visto l'adozione di misure di tutela dell'ambiente nell'ambito della politica agricola, la condizionalità rappresenta un principio "nuovo", in base al quale gli agricoltori possono beneficiare del sostegno al reddito per l'attività che svolgono, a condizione che rispettino impegni attivi riguardo a protezione dell'ambiente, sicurezza alimentare dei prodotti agricoli, tutela del paesaggio e buona gestione agronomica dei terreni.

Il termine condizionalità, ancora non in uso nei vocabolari italiani, fa parte della realtà agricola italiana ed europea già da alcuni anni: a partire dal 2005, infatti, tutti gli agricoltori che beneficiano di pagamenti diretti sono soggetti alla condizionalità obbligatoria (Regolamento Ce n. 1782/2003), e, quindi, devono rispettare determinate norme in materia di ambiente, sanità pubblica, salute delle piante e degli animali e benessere degli animali, cioè i cosiddetti criteri di gestione obbligatori (CGO). I beneficiari di aiuti diretti sono, inoltre, tenuti a mantenere tutte le superfici in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA).

Agricoltori e cittadini sono i due destinatari finali della condizionalità: per gli agricoltori rappresenta non solo un insieme di norme da rispettare, ma soprattutto un modo per valorizzare la loro attività e per remunerarli in virtù del beneficio ambientale che rendono alla collettività; per i cittadini vuol significare garanzia che l'impegno finanziario dell'Unione europea nel settore agricolo sia volto a garantire un'agricoltura competitiva, a favore della produzione di alimenti sani e sicuri e rispettosa dell'ambiente e di tutte le sue componenti.