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Condizionalità: i giovani agricoltori più informati della media e più orientati a valorizzare il Know how

Maggiori difficoltà per le norme che prevedono investimenti di una certa portata

Sono alcune delle indicazioni provenienti da una elaborazione per le imprese condotte da giovani del "Rapporto di applicazione della condizionalità in Italia" , presentato venerdì 8 Ottobre  a Roma nel corso del Workshop Condizionalità 2010, organizzato  dalla Rete Rurale Nazionale del Ministero delle Politiche agricole (in collaborazione con la Commissione europea e Agea). In prospettiva futura, l'indagine realizzata mette in luce due necessità: da una parte divulgare maggiormente le conoscenze legate alla condizionalità sul territorio e dall'altra promuovere una più approfondita conoscenza del servizio di consulenza aziendale indirizzato ai temi legati alla condizionalità.

L'indagine di campo è stata realizzata allo scopo di valutare le difficoltà, i costi e le opportunità per le imprese italiane dell'applicazione della normativa sulla condizionalità, ed è stata condotta su un campione rappresentativo di aziende beneficiarie nel 2008 di contributi della PAC per almeno 2.000 euro. Nel complesso sono state realizzate, attraverso un questionario di tipo semi-strutturato, 1.503 interviste telefoniche, di cui il 20% con imprese con conduttore di età inferiore ai 40 anni. 
Sono parecchie le indicazioni utili sia al fine di tracciare un bilancio dell'applicazione degli im-pegni, sia in chiave strategica per il post-2013.  In questo senso, come spesso accade, l'indagine evidenzia alcune differenze generazionali riguardo al grado di difficoltà di mante-nimento e rispetto degli impegni dei CGO e BCCA.
I giovani in alcuni casi presentano, rispetto al totale delle imprese, una diversa sensibilità. Infatti con riferimento ai CGO si evidenzia che i giovani dichiarano di avere minori difficoltà a tenere ed aggiornare il quaderno di campagna; inoltre i giovani che risiedono in Zone Vulnerabili ai Nitrati ritengono che la redazione del Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) non sia uno tra gli impegni più difficoltosi da rispettare al contrario di quanto invece emerge per il totale degli intervistati. Di contro risultano più difficoltose per i giovani allevatori le norme sul sistema di stoccaggio degli effluenti probabilmente in ragione degli investimenti necessari per il loro rispetto. Per i BCCA alcune pratiche agronomiche come l'eliminazione dei polloni e rovi infestanti dagli oliveti presenta maggiore difficoltà per i giovani, mentre l'attività di sfalcio o trinciatura realizzata almeno una volta l'anno, come anche il mantenimento delle fasce antincendio, incontrano minori difficoltà.
 
Capitolo difficoltà: I giovani giudicano particolarmente complessi i criteri di gestione obbliga-tori (CGO) riguardanti il registro di carico e scarico degli animali, il rispetto del Piano di Azione per le aree Natura 2000 e il rispetto delle norme per la protezione degli animali negli allevamenti. Riguardo alle norme per le buone condizioni agronomiche ed ambientali (BCAA) la pratica di realizzazione dei solchi acquai viene considerata tra le più difficili tanto dai giovani come dal totale degli intervistati. 
Molto utili anche le indicazioni che riguardano le fonti di informazione sulla condizionalità per classi di età. I giovani infatti, rispetto al totale degli intervistati, utilizzano maggiormente i consulenti (+5 punti percentuali), le organizzazioni dei produttori (+3 punti percentuali) e i funzio-nari e tecnici regionali (+1 punto percentuale); di contro meno i Centri di assistenza agricola (-3 punti percentuali), la stampa di settore (-2 punti percentuali) e le organizzazioni professionali (-1 punto percentuale).
Dall'indagine emerge insomma come i giovani rispetto al totale degli intervistati esternalizzino maggiormente sia le conoscenza che la definizione delle azioni da realizzare per il rispetto delle norme affidandole ad un consulente esterno e svolgendole in prima persona in misura inferiore, riconoscendo la necessità di un know-how qualificato.
In generale la consulenza aziendale finanziata attraverso i PSR viene poco utilizzata anche se i giovani lo fanno in maggiore misura esprimendo un giudizio di gradimento medio (6,3 decimi) sul servizio ricevuto; chi non la utilizza non lo fa in prevalenza perché non ne era a conoscenza e poi perché non è interessato a ricevere questo servizio.

Per quanto riguarda, infine, gli oneri complessivi, dall'analisi delle voci di costo variabile a carico delle imprese condotte da giovani, emerge la maggiore incidenza determinata dagli oneri per la manodopera dipendente (35%; -2 p.p. rispetto al totale degli intervistati), seguita dai costi dei consulenti (29%; +3 p.p. rispetto al totale degli intervistati), a conferma del ruolo fondamentale del supporto tecnico alle aziende per il rispetto della condizionalità svolto, nonché dalle spese per servizi (26%; +1 p.p. rispetto al totale degli intervistati) e, infine, per oneri amministrativi (10%; -2 p.p. rispetto al totale degli intervistati) che pesano maggiormente per alcuni obblighi dei CGO e BCAA rispetto agli altri.
Lo scenario in cui questa indagine si è mossa, vede importanti risultati ottenuti dall'agricoltura italiana nella nuova sfida ambientale tracciata dalla Politica agricola comunitaria, quali la riduzione dell'erosione del suolo, il mantenimento della fertilità dei terreni, la salvaguardia della biodiversità. La condizionalità è la parola chiave sottesa a questa strategia. In quest'ottica, per applicare al meglio gli impegni di condizionalità, l'indagine realizzata mette in luce due necessità: da una parte divulgare maggiormente le conoscenze legate alla condizionalità sul territorio e dall'altra promuovere più approfondita conoscenza del servizio di consulenza aziendale indirizzato a questi temi. L'attività recentemente svolta dalla Rete Rurale Nazionale attraverso Il Piano di Comunicazione sulla condizionalità può rappresentare un primo passo per raggiungere una maggiore conoscenza di queste tematiche a livello territoriale: i Centri di assistenza agricola, le Organizzazioni professionali e le Organizzazioni dei produttori svolgono un ruolo importante nella divulgazione delle informazioni raggiungendo nel complesso circa l'80% dei giovani intervistati.