1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu di sezione
 
Rete Rurale Nazionale
Home Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ENRD Stampa Iscriviti alla newsletter RSS Feed Vai al sito in inglese Twitter Facebook Youtube
RRn
 
Cos'è la RRN
AREE TEMATICHE
ARCHIVI
SERVIZI
Impresa
 

Contenuto della pagina

L'attuazione della Progettazione dei Progetti integrati di filiera

I Progetti integrati di filiera (PIF) sono tra gli strumenti privilegiati per il raggiungimento dell'obiettivo competitività della Politica di sviluppo rurale. È quanto emerge dalla prima analisi effettuata dalla Rete rurale sulla prima fase di attuazione dei Psr 2007-2013 e le modalità attuative scelte a livello regionale.  
Ridurre le distanze tra l'azienda agricola e gli altri segmenti della filiera agroalimentare, dalla trasformazione alla commercializzazione, garantire prezzi più remunerativi per gli agricoltori, aggregare l'offerta del prodotto attraverso un'integrazione tra i soggetti coinvolti lungo la filiera, dalle aziende agricole, primo anello di partenza delle lunga catena produttiva, ai soggetti coinvolti nella commercializzazione. É l'obiettivo dei Progetti integrati di filiera, attualmente messi in atto dalle Regioni attraverso le risorse dei Programmi di sviluppo rurale 2007-13.
Sono 17 le Regioni che nell'ambito dei propri programmi hanno previsto l'utilizzazione dello strumento PIF.
Undici sono invece le Regioni che hanno già attivato i bandi di finanziamento (Calabria, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia e Veneto).
Le risorse pubbliche messe a bando nel primo triennio di attuazione sono ingenti - oltre 921 milioni di euro - e la cifra è destinata a salire, man mano che le Regioni attiveranno i programmi.
Requisito di accesso per la presentazione di un progetto di filiera è la costituzione di un partenariato rappresentativo di tutti gli attori della filiera agroalimentare, dalla produzione alla trasformazione e commercializzazione, con l'esistenza di accordi formali di conferimento del prodotto.
Pilastro portante dei Progetti di filiera dovrebbe essere l'aggregazione e la cooperazione tra i diversi soggetti della filiera produttiva attorno ad un obiettivo comune, non raggiungibile singolarmente, attraverso la concentrazione di più misure.
Per quanto riguarda le filiere interessate, variano in funzione dell'importanza economica dei diversi comparti produttivi nell'economia regionale; le maggiori risorse sono in genere dedicate al comparto ortofrutticolo, al lattiero-caseario, all'olivicolo, alla vitivinicoltura e alla filiera carne, alle agroenergie e alla filiera forestale.  Stanziamenti minori per il comparto dei cereali e per le filiere di nicchia, come le piante officinali o gli allevamenti minori.