A settembre entra nel vivo il semestre di Presidenza svedese del Consiglio dell'Unione Europea, il cui programma di lavoro ha tra gli obiettivi prioritari la crisi economica, l'occupazione e la lotta ai cambiamenti climatici.
Il primo appuntamento del programma di lavoro sull'agricoltura sarà l'incontro informale dei ministri competenti dal 13 al 15 settembre a Växjö, in Svezia, che discuteranno del tema agricoltura e cambiamento climatico.
I ministri discuteranno sul ruolo dell'agricoltura nella mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici e sulle strategie di adattamento della stessa agli effetti del riscaldamento globale.
Nella sfida sul clima, un ruolo di primo piano è giocato proprio dall'agricoltura dal momento che i cambiamenti climatici, seppure con rilevanti differenze tra le diverse aree geografiche, avranno un notevole impatto sulla produzione agricola.
Il Governo svedese ritiene che l'Unione Europea debba continuare nel perseguire una efficace politica globale sul clima, lavorando per ottenere un nuovo accordo nei negoziati di Copenhagen che si terranno in dicembre.
L'agricoltura può contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra attraverso pratiche agricole e zootecniche a basso impatto che riducano l'utilizzo di energia da combustibili fossili come fattore di produzione e contribuiscano alla produzione di energia da fonti rinnovabili. A queste va aggiunta la funzione di stoccaggio del carbonio nei suoli garantita dall'incentivazione di opportune pratiche agricole. L'ambizione della Presidenza è sviluppare una cooperazione tra le diverse politiche dell'Unione, in modo da riuscire a combinare la crescita economica con un ridotto carico sul clima e sull'ambiente nel suo complesso.
Anche qualora l'obiettivo globale di contenere l'aumento delle temperature medie entro i 2 gradi centigradi fosse raggiunto, le conseguenze su alcune aree europee potrebbero essere notevoli. Una delle grandi sfide comunitarie dunque, è quella di promuovere un efficace adattamento dell'agricoltura europea ai mutamenti ormai inevitabili del clima.