In Veneto energie rinnovabili e settore agricolo si avvicinano sempre di più. Anche grazie alle cinque misure del Programma di Sviluppo Rurale che, fin dal 2007 prevedono interventi per l'introduzione delle fonti alternative di energia suddivise in due ambiti principali: competitività e diversificazione.
COMPETITIVITA'. Nel contesto dell'ammodernamento delle aziende agricole (Misura 121) sono stati già assegnati con il primo bando 360 mila euro per la produzione di biogas da rifiuti organici. Nell'ottica dell'accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli (Misura 123), sono previsti anche investimenti diretti alla protezione dell'ambiente e al risparmio energetico. Gli interventi possibili vanno dal riutilizzo dei sottoprodotti di lavorazione, all'utilizzo di fonti di energia rinnovabile prodotta e reimpiegata in azienda.
DIVERSIFICAZIONE. Per quanto riguarda la diversificazione in attività non agricole (Misura 311) sono state assegnate nel primo bando risorse per 1 milione e 980 mila euro. In questo caso, l'operazione finanziata è la produzione di energia rinnovabile da biomasse agricole e forestali. Nel contesto della creazione di nuove imprese (Misura 312), invece, esiste un'azione appositamente pensata per la costituzione e l'ammodernamento di micro-imprese orientate allo sfruttamento delle energie rinnovabili. Mentre, fra le azioni dedicate ai servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale (Misura 321), si segnala quella prevista per la realizzazione di impianti per la produzione dell'energia da biomasse.
PIU' RISORSE. Le risorse a disposizione per questo tipo di interventi sono destinate ad aumentare. Tra le nuove sfide lanciate dal processo di "Health Check" della PAC c'è proprio l'energia. E le fonti rinnovabili sono indicate tra le priorità di cui tener conto nella fase di revisione dei rispettivi Programmi di Sviluppo Rurale a livello regionale.