Il mercato dei crediti di carbonio è in grado di offrire vantaggi ambientali ed economici sia ai Paesi che generano i crediti di carbonio, sia ai Paesi che li acquistano. Per i primi infatti, tale mercato costituisce un'opportunità per arrestare i processi di deforestazione e di ottenere un guadagno dalla vendita dei crediti di carbonio derivanti dalle azioni di forestazione e gestione forestale. Per i secondi invece, l'acquisto dei crediti permette di compensare il danno ambientale derivante dall'aver generato emissioni in quantità superiore alle quote ufficialmente assegnate. Come tutti i mercati però, anche il mercato dei crediti di carbonio non è esente da raggiri e speculazioni che, come sempre, vanno a danneggiare le parti sociali più deboli e l'ambiente stesso. Questo infatti è quanto è accaduto in Tanzania dove, chi ha piantato alberi per vendere crediti di carbonio, in seguito a pagamenti tardivi ed inferiori a quanto pattuito dai contratti, è stato costretto a ricominciare ad abbattere gli alberi per sopravvivere. Ulteriore conseguenza dell'accaduto è la nascita di nuovi crediti e circuiti di compra-vendita non sempre facilmente certificabili e monitorabili.