Un'indagine effettuata dalla Rete Rurale Nazionale sui fabbisogni di formazione dei giovani imprenditori agricoli rileva l'esigenza di strutturare un adeguato network post corsi professionalizzanti, per mantenere e far fruttare i contatti professionali acquisiti; un interesse spiccato, oltre che per l'aggiornamento sulle tecniche e processi di produzione, per gli aspetti della commercializzazione dei prodotti e delle normative di settore. Inoltre, i giovani optano per corsi o stage intensivi, brevi, di due o tre giorni, magari più frequenti.
L'indagine è stata condotta su un campione stratificato su base regionale di 800 imprenditori agricoli che hanno usufruito di un premio di primo insediamento sia nell'attuale programmazione (2007-2013), sia in quella passata (2000-2006). Ha riguardato sia i corsi "professionalizzanti", previsti per i giovani privi della sufficiente esperienza in azienda (come richiesto dalla regolamentazione Comunitaria per l'accesso al premio di primo insediamento), sia altri momenti di formazione frequentati, sia infine l'interesse e la disponibilità ad un percorso di formazione continua.
In relazione agli argomenti trattati nei corsi, si evince con estrema chiarezza come quelli riguardanti gli aspetti normativi siano stati i più trattati, seguiti subito dagli argomenti riguardanti gli aspetti generali produttivi del settore vegetale e animale. Appare rilevante anche la percentuale di corsi con argomenti concernenti gli aspetti della Politica Agricola Comunitaria (PAC) che vedono però una dicotomia tra i corsi seguiti dagli insediati fino a cinque anni rispetto a quelli frequentati dagli insediati da più anni (con una percentuale del 38% rispetto al 27%).
Importante è anche la parte che viene lasciata al tema della commercializzazione dei prodotti nonché all'aspetto delle innovazioni e dell'introduzione delle stesse nelle realtà agricole rurali. Non sembrano invece sufficientemente trattati argomenti rilevanti per la gestione dell'impresa come quelli riguardanti il controllo di gestione e la gestione finanziaria dell'attività che costituiscono attualmente elementi chiave nel successo delle imprese soprattutto di quelle in fase di start-up.
Dal punto di vista delle aspettative per il futuro, appurato che due terzi dei giovani intervistati sarebbero interessati ad ulteriori attività formative, vorrebbero che queste avessero un'interazione non solo con il "sistema istituzionale della conoscenza" (enti di ricerca e trasferimento tecnologico), ma con altri agricoltori "esperti", nel senso letterale della parola e cioè con chi ha affrontato già il problema, ne ha avuto esperienza e ne ha trovato soluzioni di successo che possono essere trasferite anche se con le dovute contestualizzazioni alla propria azienda. Quale il format? Le attività che sembrano riscuotere maggiore successo da parte dei giovani intervistati sono la partecipazione a convegni/ seminari ed a corsi di formazione/stage "smart", cioè della durata di due tre giorni massimo.