Il processo di sviluppo che ha investito negli ultimi anni le aree rurali ha richiamato l'attenzione sulla necessità di adottare un modello di governance regionale in grado di accogliere e soddisfare le istanze provenienti dalle diverse realtà locali.
I modelli organizzativi finora adottati dalle amministrazioni regionali per l'attuazione degli interventi di sviluppo rurale possono essere raggruppati in tre categorie:
La gestione di tipo tradizionale e/o misto prevede che le principali competenze siano svolte dall'Autorità di gestione, cioè dalla Regione, delegando ad altri soggetti soltanto una parte del procedimento amministrativo (normalmente, quella relativa alla raccolta delle domande e alla loro istruttoria tecnico-amministrativa). In molti casi, la delega riguarda anche la raccolta dei dati di monitoraggio e la loro trasmissione agli uffici regionali.
I soggetti delegati, molto spesso, sono solo formalmente "esterni" alla Regione, trattandosi degli uffici o ispettorati provinciali e di altri Enti di emanazione regionale. In casi più rari, la delega di tali responsabilità riguarda anche Enti locali, come Province e Comunità montane, per consentire una distribuzione sul territorio della gestione delle pratiche amministrative e uno snellimento consistente dei carichi di lavoro degli uffici regionali.
Questa modalità organizzativa richiede, tuttavia, un'intensa attività di coordinamento finalizzata, in particolare, a garantire i medesimi criteri istruttori e, quindi, la parità di trattamento tra i diversi beneficiari, nonché ad assicurare la regolarità dei flussi informativi (finanziari, fisici e procedurali) da tali Enti alla Regione.
Nel modello accentrato, invece, tutto il procedimento amministrativo rimane sotto la responsabilità degli uffici regionali.
In tal caso, rimangono in capo agli uffici regionali le responsabilità relative al coordinamento dell'attuazione del PSR, alla ripartizione delle risorse finanziarie tra i diversi soggetti, alla sorveglianza, alla valutazione e al coordinamento dei controlli.
In questo modo, la Regione mantiene la responsabilità del procedimento amministrativo, compresa la pubblicazione degli avvisi pubblici, la definizione delle graduatorie e la predisposizione degli elenchi di liquidazione da inviare all'Organismo pagatore.
Nel modello decentrato, infine, l'amministrazione regionale mantiene la responsabilità del coordinamento del PSR, mentre tutto o parte del procedimento amministrativo, dall'emanazione degli avvisi pubblici fino all'emissione degli elenchi di pagamento, è delegato a Enti sub regionali diversi dalla Regione (Province, Comunità Montane, ecc.).
Occorre sottolineare che in alcuni casi il Programma di Sviluppo Rurale prevede un forte coinvolgimento degli Enti territoriali, sia nella fase di programmazione sia in quella di gestione.
Va ricordato, comunque, che anche nei modelli di gestione decentrata, una parte delle misure previste viene gestita a "titolarità o regia regionale", con la responsabilità diretta degli uffici regionali. Si tratta, in generale, delle misure che prevedono la realizzazione di interventi di rilevanza regionale (infrastrutturale rurali, progetti integrati, ecc.) per le quali la Regione mantiene normalmente la titolarità dell'intero procedimento amministrativo, fino all'individuazione del beneficiario finale, a cui spetterà successivamente il compito di selezionare la ditta appaltante che realizzerà i lavori.
La gestione degli interventi di sviluppo rurale da parte delle amministrazioni regionali sembra tendere, sempre più, a un modello di organizzazione decentrato, caratterizzato da una maggiore attenzione al territorio. Il passaggio ad un modello decentrato, nel nostro Paese, è anche conseguenza del più generale processo di decentralizzazione amministrativa che ha investito l'intero settore agricolo negli ultimi anni.
La decentralizzazione favorisce, a livello gestionale e attuativo, la collaborazione, finora anello debole della catena, tra il centro e le "periferie". Il modello va comunque ottimizzato laddove porta, visto il maggior numero di soggetti coinvolti, ad un allungamento dei processi decisionali.