Al fine di contribuire al dibattito sul futuro della politica di coesione, la commissaria Hübner ha incaricato l'economista Fabrizio Barca (dirigente generale presso il Ministero italiano dell'Economia e delle Finanze), di predisporre una relazione atta a valutare la politica di coesione, i suoi fondamenti, il suo funzionamento e gli obiettivi realizzati.
Le conclusioni del rapporto, intitolato "Un'agenda per la riforma della politica di coesione", tengono conto dei risultati dei dibattiti e dei seminari con esperti accademici e policy makers e forniscono interessanti spunti di riflessione, per definire la nuova politica che sarà avviata nel 2013.
In particolare, la riforma della politica di coesione raccomandata dal rapporto si basa su dieci punti fondamentali "pilastri":
Concentrarsi sulle priorità fondamentali
Secondo il rapporto, l'Unione europea dovrebbe concentrare gran parte delle risorse su tre o quattro priorità essenziali (es. inclusione sociale), ripartendole in misura variabile in funzione delle necessità e delle strategie degli Stati membri e delle Regioni. I criteri di attribuzione dei finanziamenti resterebbero sostanzialmente quelli attuali, che fanno principalmente riferimento al prodotto interno lordo pro capite.
Un nuovo quadro strategico
Sottolineata la necessità di potenziare il dialogo tra Commissione e Stati membri/ Regioni, basandosi su un quadro strategico europeo per lo sviluppo, che definisca con precisione princìpi, indicatori e obiettivi in base ai quali valutare i risultati ottenuti.
Una nuova relazione contrattuale
Un nuovo tipo di accordo contrattuale tra la Commissione e gli Stati membri (un contratto strategico nazionale per lo sviluppo), incentrato sui risultati e su impegni verificabili.
Una gestione più rigorosa delle priorità fondamentali
La Commissione deve sia stabilire le condizioni che le istituzioni nazionali devono soddisfare e a cui è subordinata la destinazione delle risorse a priorità specifiche, che valutare i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi.
Promuovere una spesa addizionale, innovativa e flessibile
La Commissione deve rafforzare il principio dell'"addizionalità", secondo cui la spesa comunitaria non sostituisce la spesa pubblica nazionale, ma viene ad aggiungersi ad essa, stabilendo un legame diretto con il patto di stabilità e crescita. Un impegno contrattuale è necessario per assicurare che le misure siano innovative e aggiungano valore.
Promuovere la sperimentazione e mobilitare gli attori locali
La Commissione e gli Stati membri devono favorire la sperimentazione e conciliare l'incentivazione delle iniziative locali con l'esigenza di evitare la loro "confisca" da parte di gruppi di interesse.
Promuovere il processo di apprendimento: verso una valutazione dell'impatto possibile
La definizione e l'applicazione di metodi migliori che permettano di stimare quali sarebbero state le conseguenze di un mancato intervento consentirebbero di capire meglio che cosa funziona e potrebbero orientare le azioni da intraprendere.
Rafforzare il ruolo della Commissione come centro di competenza
La Commissione deve sviluppare competenze più specialistiche e rafforzare il coordinamento tra le direzioni generali per poter assumere più estese funzioni e responsabilità nella politica di coesione. Questo implica notevoli investimenti in risorse umane e cambiamenti organizzativi.
Migliorare la gestione e il controllo delle risorse finanziarie
Rendere più efficiente la gestione dei Fondi strutturali portando avanti la semplificazione già in atto e studiando altri mezzi per ridurre i costi e gli oneri gravanti sulla Commissione, gli Stati membri e i beneficiari.
Rafforzare il sistema di equilibrio dei poteri ad alto livello politico
Rafforzare l'equilibrio dei poteri tra la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio con la creazione di un Consiglio per la politica di coesione. Stimolare il dibattito sui contenuti, i risultati e gli effetti della politica di coesione.
Consulta il testo integrale del rapporto e i documenti preparatori