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8/10/2013

On line il nuovo numero del Report Approccio Leader dedicato allo Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo (CLLD)

 
 

Dall'Approccio Leader allo Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo (CLLD). Quali prospettive in Italia e in Europa.

Partendo dalla lista di ambiti tematici proposta nel Documento Orientamenti e prendendo spunto dall'esperienza maturata da chi è stato direttamente coinvolto nella programmazione dell'Asse IV e dalle lezioni apprese nelle precedenti fasi di programmazione, il primo articolo "Quali priorità e temi per il CLLD: ovvero come scongiurare la proposizione dei MiniMè dei PSR a livello locale" pone alcuni elementi di riflessione su come rendere il CLLD parte integrante della programmazione e come favorire l'elaborazione di strategie locali maggiormente ancorate alle specificità dei territori in cui insistono.
Nell'articolo "Coordinamento dei Fondi e aspetti finanziari" vengono approfonditi alcuni aspetti strategici per assicurare il coordinamento necessario, fra i fondi e gli attori coinvolti nella programmazione e gestione del CLLD. In particolare, gli aspetti che richiedono maggiori sforzi appaiono quelli relativi alla: partecipazione dei fondi al sostegno dello sviluppo locale; individuazione del fondo capofila; definizione delle modalità per definire una adeguata dimensione finanziaria dei Piani di Azione Locale; alla governance fra i diversi attori che partecipano al processo di policy e costruiscono reti di decisione ed attuazione della politica di sviluppo locale.

Il terzo articolo affronta un tema poco dibattuto nel panorama europeo e nazionale  "La cooperazione Leader: travolta da un insolito destino nelle politiche di sviluppo rurale". Nello stesso documento "Orientamenti per l'applicazione del Community Led Local Development in Italia" (versione luglio 2013), la cooperazione Leader è poco trattata. In realtà, al fine di attrezzarsi in tempi utili, sarebbero molti i nodi da sciogliere e che meriterebbero di essere affrontati in questa fase preparatoria. Certo, l'uso della cooperazione Leader è vincolato all'articolazione che andranno ad assumere i CLLD e, al loro interno, la declinazione che assumerà lo stesso approccio Leader. E' anche vero, però, che come insegna il passato sarebbe strategicamente sbagliato rimandare la questione "cooperazione" a problematiche CLLD risolte, in quanto la sua applicazione è parte integrante e, per niente scontata, della governance dei CLLD.
Quali sono le principali preoccupazioni che potrebbero ostacolare l'adozione di un CLLD plurifondo nei diversi Stati membri vengono raccontate nell'articolo "CLLD e strategie di sviluppo plurifondo: il dibattito a livello europeo" che riporta i primi risultati di una indagine in corso, a cui partecipa anche la TFLeader.

Non si poteva chiudere questo numero senza dar voce anche all'esperienza maturata dai GAL. Il contributo "Verso la programmazione 2014-2020 Percorso condiviso con i GAL della Montagna veneta" In questo breve articolo vogliamo condividere il lavoro di consultazione portato avanti dal GAL Alto Bellunese, e riflettere sul processo di concertazione svolto con i GAL montani veneti per promuovere un nuovo e unitario disegno strategico di sviluppo della montagna all'interno della programmazione regionale 2014-2020.  Il percorso dei GAL della montagna veneta è cominciato nel 2012, quando hanno organizzato una serie di incontri formativi per fare una prima esplorazione sulle priorità degli operatori economici, degli enti locali e delle associazioni nei confronti dei tre fondi strutturali di pertinenza. Il Protocollo d'Intesa "Montagna Veneta 2020 - Un Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva delle zone montane venete", è stato sottoscritto l'11 gennaio 2013 a Pedavena (BL) da oltre 109 enti e associazioni del territorio veneto per definire in maniera condivisa gli obiettivi di sviluppo sostenibile a medio termine e per creare le condizioni affinché le peculiarità delle zone montane trovino specifico riconoscimento all'interno della nuova programmazione regionale e delle politiche e delle risorse dell'Unione Europea per il periodo 2014-2020.

Conclude il numero l'intervista ai Presidenti del neo-costituito coordinamento nazionale dei GAL che portano alcune riflessioni su come i GAL possano contribuire in modo molto più efficace ed efficiente alla realizzazione della Programmazione 2014-2020.  

 

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