Mai così tante aree verdi sono state destinate ad orti pubblici nelle città dove si è raggiunto il record di 1,1 milioni di metri quadri di terreno di proprietà comunale divisi in piccoli appezzamenti e adibiti alla coltivazione ad uso domestico, all'impianto di orti e al giardinaggio ricreativo. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base del rapporto Istat sul Verde urbano presentata in occasione di "Cibi d'Italia" di Campagna amica al Castello Sforzesco di Milano dove si sono svolte vere lezioni pratiche per diventare "hobby farmer" con figure dedicate che opereranno progressivamente in tutta Italia dove si registra un vero boom con circa 21 milioni di italiani che stabilmente o occasionalmente coltivano l'orto o curano il giardino.
Le coltivazioni degli orti urbani non hanno scopo di lucro, sono assegnati in comodato ai cittadini richiedenti e forniscono prodotti destinati al consumo familiare e, oltre a rappresentare un aiuto per le famiglie in difficoltà, concorrono a preservare spesso aree verdi interstiziali tra le aree edificate per lo più incolte e destinate all'abbandono e al degrado. Secondo il censimento effettuato dall'Istat quasi la metà (44 per cento) delle amministrazioni comunali dei capoluoghi di provincia - sottolinea la Coldiretti - ha previsto orti urbani tra le modalità di gestione delle aree del verde, con forti polarizzazioni regionali: il 72 per cento delle città del Nord-ovest, poco meno del 60 per cento e del 41 per cento rispettivamente nel Nord-est e nel Centro (con concentrazioni geografiche in Emilia-Romagna e Toscana, ma ben rappresentati anche in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nel Lazio). Nel Mezzogiorno, infine, risultano presenti solo a Napoli, Andria, Barletta e Palermo.
Fonte: aiol.it