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Stefano Barbieri |
Venerdì 28/02/14 13:09 I servizi di "conoscenza" per l'innovazionepenso che per l'innovazione un ruolo determinate lo svolga il Sistema della Conoscenza e i servizi che questo attiva (formazione, consulenza, divulgazione in particolare); la nuova programmazione 2014-2020 ci offre ampie possibilità ma l'organizzazione dovrebbe orientarsi verso una graduazione di strumenti e metodologie agli obiettivi che vogliamo raggiungere. In altri termini vanno pensati dai 2 ai 3 livelli nelle azioni di consulenza come di formazione: una base finalizzata al raggiungimento di obiettivi minimali e legati prevalentemente ad obblighi di legge, a questa tipologia darei norme e procedure molto semplici, ma anche importi di finanziamento bassi (standard e forfait); un secondo livello andrebbe invece dedicato alla consulenza di sviluppo di competitività a cui destinare maggiori risorse e anche tassi di contribuzione o parametri di spese ammissibili più alte, ma chiedendo al fornitore di servizi metodologie progettuali, fissazione di obiettivi e procedure di gestione e controllo più alte più approfondite per evitare di finanziare azioni di cui risulterebbe incerta sia l'individuazione degli obiettvi attesi sia la verifica sui risultati raggiunti; a questo livello o ad un ulteriore terzo e più alto livello potrebbero fare riferimento le azioni di consulenza ricomprese nei progetti dei Gruppi Operativi dei Partenariati Europei dell'Innovazione (PEI), ovvero progetti più integrati con azioni di formazione, collaudo dell'innovazione ecc. . Quello che va assolutamente perseguita è l'adeguatezza delle azioni agli obiettvi e alle risorse destinate, e soprattutto l'efficacia delle azioni. |