GAL Patavino & Bassa Padovana |
Venerdì 07/03/14 18:09
Re: Re: Trasparenza e visibilità delle politiche di sviluppo rurale
Considerata la ormai riconosciuta condivisione dei principi di trasparenza e comunicazione delle attività realizzate anche attraverso i fondi comunitari, un valido esempio di strumento in grado di trasmettere l'informazione, aggiornata e simultanea, è rappresentato dal portale Open Coesione. Anche in questo caso si conferma la necessità di tarare lo strumento di comunicazione rispetto al target da raggiungere, con il rischio altrimenti di costruire un prodotto efficiente dal punto di vista tecnico ma inefficace dal punto di vista operativo, disperdendo preziose risorse (finanziarie e mentali).
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Maria Fortino |
Mercoledì 12/02/14 19:44
Re: Trasparenza e visibilità delle politiche di sviluppo rurale
Il tema è di cruciale importanza per due motivi fondamentali: perché alla trasparenza e alla pubblicizzazione delle attività sono destinate cospicue risorse e perché per consentire l'accesso da parte dei potenziali beneficiari alle opportunità messe in campo è necessario conoscerle. Bisogna quindi investire da questo punto di vista in maniera più incisiva e specifica.
Attualmente le risorse destinate alle attività di comunicazione nell'ambito del LEADER e nella gestione della comunicazione all'interno dei GAL -che sono un fondamentale strumento per lo sviluppo delle aree rurali- sono imbrigliate negli stessi schemi di gestione delle altre attività (bandi, gestione), pur essendo di natura profondamente diversa e con specifiche necessità.
Per diversi motivi la comunicazione gestita dagli enti preposti: assessorati all'agricoltura (regionali, comunali, provinciali) è spesso carente dal punto di vista dell'innovazione e poco "contemporanea", è affidata per lo più a funzionari che non hanno competenze specifiche e che fanno quello che possono, a volte meglio a volte peggio. Sembra in un certo senso che agricoltura e comunicazione siano e debbano restare "mondi separati". La RRN risulta quasi l'unico "ente" che si sforzi di colmare questa frattura, ma senza degli interlocutori adeguati, ricettivi, organizzati, tra i destinatari finali della comunicazione: a un grande impegno probabilmente non corrisponde un uguale risultato.
Le necessità specifiche di una comunicazione efficace ovviamente variano in base al contesto: nazionale, regionale, GAL. Siccome la dispersione delle risorse di solito si incrementa verso la parte terminale del percorso, che è poi quella che deve farle arrivare in modo più capillare al territorio, partirei da queste.
Per semplificare dividerei gli argomenti in alcuni temi: Pubblicizzazione dei bandi, delle iniziative, delle opportunità offerte. A queste abbinerei le problematiche specifiche della comunicazione che sono "pianificazione", "diffusione", "gestione (rendicontazione)".
In sintesi si dovrebbe pensare a procedure più snelle, adatte allo specifico della comunicazione e gestite in maniera coordinata sia negli ambiti regionali che sovraregionali.
Per quanto concerne la pubblicizzazione dei bandi spesso accade che più GAL si trovino a pubblicare e quindi promuovere lo stesso bando con uguali difficoltà usando mezzi vari e disomogenei per tipo ed efficacia. Ciascuno si organizza come ritiene, con le proprie risorse e con il proprio personale non sempre con specifiche competenze. Per esempio, all'interno della stessa regione, sarebbe più ragionevole pensare di investire in maniera congiunta i singoli budget secondo una pianificazione organizzata, coordinata e gestita secondo i criteri propri della comunicazione.
Quindi non serve tanto utilizzare strumenti innovativi o tecnologicamente molto sofisticati, ma piuttosto razionalizzare la gestione e ottimizzare gli strumenti mediante una normativa appositamente studiata da esperti.
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