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Forum Buone pratiche e innovazioni

Discussione: La "Competitività dell'azienda e del settore agroalimentare e forestale"

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Autore Messaggio
Milena Verrascina

Lunedì 18/01/10 11:26

La "Competitività dell'azienda e del settore agroalimentare e forestale"

La difficoltà delle imprese di coniugare il raggiungimento della redditività aziendale insieme agli elementi di sostenibililità ambientale e territoriale richiesti dalla politica europea.

Rossella Senziola

Lunedì 25/01/10 12:38

risparmio per le aziende

Sulla questione del risparmio di energia e acqua (due sfide per la nuova politica agricola comunitaria) si potrebbero conoscere esperienze positive di sostegno e aiuti per l'azienda agricola e agroalimentare (in termini finanziari e di servizi). Acqua ed energia sono costi pesanti per le aziende e sarebbe interessante conoscere situazioni e buoni esempi per consentire il risparmio senza investimenti oggi difficili visto l'attuale momento di crisi.

Giacomo Spigoli

Lunedì 25/01/10 15:03

Re: La "Competitività dell'azienda e del settore agroalimentare e forestale"

"Semplificazione della burocrazia per l'accesso ai finanziamenti dei PSR con il Business plan on line"
Meno male forse riusciamo ad avere più competitività e meno burocrazia... Purtroppo leggendo l'articolo ho notato che invece di snellire le pratiche di accesso ai contributi si inserisce un nuovo elemento di "disturbo". Se pur d'accordo che un Business plan sia utile sia per lo stato che per le aziende, grandi o piccole che siano, il PSR prevede al suo interno delle attività e delle documentazioni che di fatto impediscono l'accesso alle piccole aziende ed inserendo anche un'altra innovazione complicano il già complicato orizzonte contributivo statale ed europeo. Vorrei fare un esempio in un Business plan aziendale sono inseriti gli investimenti e la progressione di Business ed in base a ciò l'azienda realizza i progetti pianificati ed esegue opere in funzione della sua liquidità, mentre nel caso del PSR questo non accade.
Mettiamo il caso: un'Azienda realizza il suo "Business plan" ma invece di spendere la propria liquidità in funzione delle sue necessita distribuite nel tempo e dei guadagni "Sperpera" le sue esigue risorse in "Progetti Cantierabili" nella speranza di avere sollievo da contributi statali e/o europei. Questo sistema così articolato "di fatto" esclude le piccole aziende avendo liquidità limitata e favorendo le aziende di grosse dimensioni con una liquidità sicuramente superiore e tarpando le ali all'iniziativa e all'avvio di nuove aziende agricole che partono da zero.
La soluzione c'è ed è alquanto semplice:
* La piccola azienda, come la grande, realizza il suo Business plan in funzione della sua liquidità e delle sue esigenze e chiede l'accesso ai contributi o al credito.
* L'ente preposto al controllo e all'erogazione verifica la finanziabilià e fa partire la procedura di sovvenzionamento o credito.
* L'azienda in base alla pianificazione temporale realizza prima il progetto cantierabile, lo sottopone all'ente preposto al controllo, che se regolare eroga l'anticipo mentre i pagamenti successivi avverranno con la presentazione del SAL (Stato Avanzamento Lavori) il cui saldo avverrà solo dopo la conclusione dei lavori ed esclusivamente dietro attestazione del Comune o degli enti preposti della regolare realizzazione.
In tal modo anche la fideiussione potrebbe essere limitata all'importo più alto finanziabile e la sua durata sarebbe limitata alla realizzazione ed al completamento del Business plan.

Và considerato anche un fattore importante se pur vero che le grosse Aziende danno lavoro a molti è pur vero che questo numero dei dipendenti decresce nel tempo in funzione dell'avanzamento tecnologico (licenziamenti o esportazione all'estero di attività) o rimane costante in funzione della sua espansione, le piccole Aziende danno poco lavoro ma quasi sicuro sia per il rapporto che si crea tra datore di lavoro e lavoratore che per la sua flessibilità nel modificare il rapporto tra gli obiettivi aziendali ed il mercato e non meno importante è la sua radicazione nel territorio dove si trova.

Giovanni Montanari

Martedì 02/02/10 16:39

Re: La "Competitività dell'azienda e del settore agroalimentare e forestale"

Attualmente il dibattito sulla PAC è incentrato sulle risorse finanziarie e la struttura della politica agricola. Mentre si affrontano questi aspetti più generali, non dovrebbero essere dimenticate altre problematiche e "storture" dell'attuale ordinamento che configurano (e il caso evidenziato nel successivo punto 3 appare del tutto evidente) vere e proprie "torsioni della concorrenza" promosse ope legis. Le principali questioni sono:

1. L'accesso sia negli strumenti UE che negli Aiuti di Stato, delle grandi cooperative alle misure per gli investimenti strutturali, su tutto il territorio;
2. L'ammissibilità di investimenti "immateriali" all'altezza della competizione globale quali le politiche di marchio, la promozione e pubblicità specie verso l'export, le concentrazioni di impresa, ecc.
3. L'ammissibilità di investimenti tra imprese agricole associate per meccanizzazione innovativa o altre iniziative che richiedono un livello associativo cooperativo o anche semplificato.

1. L'accesso delle grandi cooperative alle misure per gli investimenti strutturali

Attualmente solo le PMI e le imprese rientranti nella definizione di Grande Impresa Intermedia (fino a 750 addetti o 200 M€ di fatturato) sono ammesse agli aiuti dei PSR per investimenti strutturali benché con intensità di aiuto dimezzata al 20%. Il perimetro dell'impresa è definito con un consolidato che impone di conteggiare dipendenti e fatturato in proporzione della percentuale di partecipazione dell'impresa oltre il 25% che è la soglia esente. In questo modo quasi tutte le principali imprese italiane sono escluse. Riuscimmo ad ottenere questo risultato parziale solo dopo una dura e solitaria battaglia nostra in Italia, e di alcuni movimenti coop (Spagna e Francia), infatti tutte le bozze preliminari al testo definitivo del vigente Regolamento sullo sviluppo rurale (CE) 1698/2005 ammettevano solo le PMI, cioè imprese con meno di 250 addetti e 50 M€ di fatturato.
I successivi Orientamenti comunitari sugli Aiuti di Stato nel settore agricolo 2007-2013 ( C 319 2006, comma 42), ammettono le Grandi Imprese Intermedie agli aiuti nelle zone cosiddette a sviluppo Regionale, quelle in Italia definite aree sottoutilizzate, con intensità di aiuto del 25%.
In base agli Orientamenti sugli aiuti di Stato oggi:
* le Grandi Imprese superiori alle Intermedie, sono ammesse solo nelle limitatissime zone definite dalla Carta degli aiuti a sviluppo regionale con contributo che varia per le diverse zone dal 10 al 50% di Equivalente Sovvenzione Lorda (ESL),
* si consente agli Stati Membri di ammettere le Grandi Imprese Intermedie su tutto il restante territorio nazionale con intensità del 20%. In Italia ciò è già previsto per i Contratti di Filiera da una proposta di legge in discussione attualmente ( AC 2260), e lo stiamo chiedendo al Governo e alle Regioni per i Contratti di Sviluppo che sembrano essere nel disegno del Governo il contenitore intersettoriale dotato di risorse, per gli investimenti industriali del prossimo futuro.

E' abbastanza evidente come tale situazione sia particolarmente punitiva per le maggiori imprese italiane del settore in quanto quasi tutte superano di poco i limiti del perimetro di consolidamento, e si trovano a competere in Europa e globalmente con giganti 5, 10, 30 volte più grandi, portandoci a dire che è la definizione stessa di Grande Impresa Intermedia ad essere difettosa e particolarmente maligna per le nostre imprese più importanti.
Una soluzione più accettabile potrebbe essere ricercata attivando un insieme di correttivi del tipo:
* definizione di impresa intermedia a livelli più elevati, ad esempio 2 Mld € e 5.000 dipendenti
* consolidamento solo se la partecipazione supera la percentuale per il controllo
* modulazione dell'intensità di aiuto (ESL) che a partire dalla soglia massima del 40% per la Media Impresa, decresca in percentuale in funzione della grandezza del beneficiario "a scaglioni" che arrivino a dare aiuti del 20 o anche del 15% alle imprese agroalimentari di dimensioni molto maggiori ad esempio 2 Mld € e 5.000 dipendenti;
* contingentamento dell'aiuto con massimali di investimento ammissibile, come peraltro già previsto dalle norme PSR: ad esempio investimenti ammissibili fino a 25 M€ anche questi proporzionabili "a scaglioni" alla taglia dell'impresa beneficiaria
* per le OP riconosciute, non solo dall' Italia, ma dal nuovo Regolamento, si potrebbe estendere la soluzione adottata in materia di aiuti agli investimenti dai Piani Operativi del settore ortofrutticolo, che accordano una percentuale di aiuto co-finanziato dalla Commissione e dai soci produttori, attraverso la loro impresa associata, in base al Valore della Produzione Agricola Commercializzata, creando un flusso programmato triennalmente di aiuti da usare su diverse misure tra cui gli investimenti strutturali. Per questa via si porterebbe a valore l'obbiettivo della concentrazione delle produzioni agricole verso il mercato e il loro dimensionamento alla scala attuale della competizione.

2. L'ammissibilità di investimenti "immateriali"
Le politiche di marchio, la promozione e pubblicità specie verso l'export, le concentrazioni di impresa sono previste, ma molto limitatamente nello Sviluppo Rurale e a condizioni molto poco appetibili dalle imprese, condizioni simili peraltro a quelle imposte dagli Orientamenti sugli aiuti di stato, e altri provvedimenti specifici per le stesse misure. Il risultato è così che sono molto poco e con difficoltà usate, anche in quei limitatissimi casi in cui sarebbe possibile utilizzarle con un certo profitto.
Se non si consente di percorrere le vie e modalità normalmente usate dalle imprese per queste azioni che sono tra le più utili nell'attuale fase competitiva, e cioè fondamentalmente lasciandole libere di usare i marchi aziendali e non solo quelli collettivi di provenienza e qualità nel marketing, promo pubblicità, e svolgere efficacemente ricerca e sviluppo, merger and acquisition, esse dovranno essere realizzate senza gli aiuti che invece sono necessari forse ancora di più di quelli previsti per le strutture industriali.


3. Investimenti tra imprese agricole associate
Gli investimenti di queste cooperative o forme associate sono esclusi in via di principio sia dallo Sviluppo Rurale che dagli Orientamenti, salvo un PSR della Regione spagnola della Rijocas che è riuscito a motivare e adottare un meccanismo approvato dalla Commissione invocando con successo eccezionalità e necessità tecnica che per esempio in Regione ER dove pure si è tentato più volte, non si è riusciti fino ad ora a dimostrare.
L'ostacolo è costituito dal fatto che i beneficiari delle misure non sono i conduttori diretti di una impresa agricola, essendo la coop macchine o altra forma associativa, comunque soggetto giuridico diverso dalle imprese agricole socie. Singolarmente ognuna di queste imprese agricole socie avrebbero libero accesso, ma associate no, anche quando documentassero in modo certo l'uso esclusivo sulle proprie aziende delle macchine moderne in questione, che sono però notoriamente sovradimensionate alle stesse. La proposta è quindi quella che gli aiuti siano possibili anche ad imprese e associazioni purchè esse documentino in modo certo l'uso esclusivo ( o prevalente) presso i soci agricoltori dei beni che hanno goduto dell'aiuto, agricoltori ognuno dei quali sia possibile titolare singolo dell'aiuto equivalente, escludendo cioè ogni forma di contoterzismo.
4. Ammissibilità dell' IVA per i progetti forestali ricostituivi, e non produttivi delle Pubbliche Amministrazioni.
L'attuale normativa penalizza fortemente queste iniziative che costituiscono in Italia una massa importante e irrinunciabile delle iniziative forestali data la reale distribuzione della proprietà delle foreste suscettibili di questo intervento. I timori che alcuni Stati Membro contrappongono a questa richiesta, temendo una concorrenza alla loro produzione vanno sfatati documentando l'uso stabilmente improduttivo dei beni pubblici in parola.

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