La Federazione dei Consorzi Irrigui e di Miglioramento Fondiario (COMIFO) è la società di servizio che supporta nelle loro attività gli oltre 230 Consorzi Irrigui e di Miglioramento Fondiario della Provincia Autonoma di Trento operando, complessivamente, su circa un quarto (180.000 ha) della superficie territoriale provinciale. Si tratta di un Consorzio privato di secondo livello con finalità pubblica, che si occupa principalmente della gestione della risorsa idrica nel territorio della Val di Non, a forte vocazione melicola, ma anche della cura del territorio attraverso la costruzione e il mantenimento delle strade di accesso ai fondi e la tutela delle aree rurali nel loro complesso. Grazie ai fondi dei Piani di Sviluppo Rurale (PSR), il Consorzio è riuscito a sviluppare una serie di innovazioni in campo irriguo, la più importante delle quali è il passaggio dall'irrigazione a pioggia a quella a goccia. Tale trasformazione, avvenuta durante i primi anni 2000, ha permesso un risparmio di circa il 35-40% di risorsa idrica..
Il consorzio Val di Non, il principale consorzio della COMIFO, nasce nel 2016, con l'esigenza principale di sopperire al problema del reperimento dell'acqua sufficiente a garantire ai singoli consorzi di primo grado il Deflusso Minimo Vitale (DMV). Si tratta di un consorzio privato di secondo livello che coordina il rilascio della risorsa idrica per circa 230 Consorzi Irrigui e di Miglioramento Fondiario di primo livello, anch'essi privati, della Provincia Autonoma di Trento. Complessivamente, i consorzi gestiscono, attualmente, oltre un quarto del territorio provinciale e oltre il 78% della superficie irrigata della provincia, con costanti investimenti in infrastrutture e manutenzione. In particolare, il progetto più importante riguarda la transizione dall'irrigazione a pioggia a quella a goccia: si è trattato di un passaggio di notevole portata tecnologica e culturale, dato che la prima fase transizione ha riguardato il passaggio dall'irrigazione per scorrimento agli impianti a pioggia, ulteriormente evoluti nell'irrigazione a pioggia lenta e infine in quelli a goccia. L'estrema capillarità raggiunta dall'impianto a goccia nel territorio della Val di Non (il 99% dei terreni è coperto da questa tecnologia) ha garantito un risparmio idrico compreso tra il 35% e il 40%, generando una serie di benefici di carattere agronomico, tra i quali la riduzione nella bagnatura della vegetazione e di conseguenza il minore utilizzo di anticrittogamici. Il percorso verso un uso più sostenibile della risorsa idrica è stato possibile grazie agli investimenti finanziati dai PSR dei periodi di programmazione 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020.
Gli investimenti diretti al passaggio dall'irrigazione a pioggia a quella a goccia hanno prodotto notevoli risparmi della risorsa idrica e una serie di benefici di carattere agronomico e ambientale. La capillarità della trasformazione è stata possibile grazie al modello di governance del Consorzio, che si affida su processi condivisi e ben compresi dalle comunità agricole e che, in maniera compatta, hanno concordato di ovviare al problema idrico con l'innovazione dell'irrigazione a goccia. Il Consorzio prevede una modalità di gestione dal basso, in cui le decisioni societarie, in primis la destinazione degli investimenti, viene concordata con gli agricoltori stessi, che nominano il Consiglio di Amministrazione e il Presidente.
Il consorzio
50 Consorzi Irrigui e di Miglioramento Fondiario della Provincia Autonoma di Trento aderiscono al Consorzio di secondo livello circa per un totale di circa7.000 ettari.
I consorzi gestiscono attualmente oltre 1/4 del territorio provinciale e oltre il 78% della superficie irrigata della provincia
Il 99%dei terreni ricadenti sotto la gestione del Consorzio della Val di Non sono irrigati tramite sistema a goccia.
Gli ettari a meleto valgono circa 50 euro/metro quadro , contro i 2 euro/metro quadro del bosco: questo spiega la forte vocazione melicola del territorio.
Fonte: Intervista
A cura di Silvia Baralla
e Giampiero Mazzocchi
Dati aggiornati a Gennaio 2022
Il consorzio Val
di Non è un consorzio di secondo grado che gestisce in maniera coordinata, per
altri circa cinquanta consorzi di primo grado, l'approvvigionamento e il
rilascio di acqua a fini irrigui. Il consorzio è nato nel 2016 quando, di
fronte alla necessità di far fronte alla costante carenza idrica, si è resa
necessaria una struttura di coordinamento che attuasse una serie di misure di
infrastrutturazione irrigua e di gestione coordinata della risorsa idrica. La
"rivoluzione" più importante ha riguardato il passaggio dall'irrigazione a
pioggia a quella a goccia: una transizione che ha portato nel tempo a
raggiungere la copertura del 99% delle superfici dell'area gestita dal
consorzio, comportando un risparmio idrico stimato tra il 35% e il 40% e
contribuendo al tempo stesso a una serie di benefici di carattere agronomico,
tra i quali la riduzione nella bagnatura della vegetazione e di conseguenza il
minore utilizzo di anticrittogamici. Il passaggio dagli impianti a pioggia
lenta verso gli impianti a goccia è stato possibile grazie all'ingente
finanziamento quasi completamente ottenuto tramite i fondi del PSR, integrati
da risorse provenienti dalla Provincia Autonoma. Inoltre, la capillarità
della trasformazione è stata possibile grazie al modello di governance del
Consorzio, che si affida su processi condivisi e ben compresi dalle comunità
agricole, e che, in maniera compatta, hanno concordato sulla necessità di
ovviare al problema idrico tramite l'innovazione dell'irrigazione a goccia.