Aree di Infiltrazione Forestale: come tali interventi possono contribuire alla tutela della risorsa idrica e dell'ambiente a beneficio della comunità
Il Consorzio di Bonifica "Brenta" è uno dei 10 consorzi della regione Veneto. Il Consorzio gestisce circa 70.000 ha, di cui 30.000 ha irrigati tramite l'utilizzo di infrastrutture dei quali oltre 10.000 ha convertiti dai tradizionali sistemi a scorrimento ai più moderni sistemi a pioggia. Negli ultimi anni, a causa degli eventi estremi collegati ai cambiamenti climatici e ai loro effetti (alluvioni, siccità, etc.) nonché all'urbanizzazione incontrollata, il Consorzio si è dovuto impegnare per trovare soluzioni utili a limitare i fenomeni sempre più frequenti di carenza idrica che hanno condotto, purtroppo, anche all'abbassamento delle falde acquifere. La soluzione realizzata è rappresentata dalla Aree a Forestali di Infiltrazione (AFI). L'intervento proposto prevede, infatti, soprattutto nelle stagioni di abbondanza di acqua, la realizzazione di trincee drenanti affiancate da piantagioni di essenze arboree in cui viene immessa acqua con vari scopi (ricarica della falda fitodepurazione, realizzazione aree boschive, biodiversità).
Il comprensorio del Consorzio Brenta è situato nel Veneto centrale, a cavallo del fiume Brenta, tra i massicci del Grappa e dell'Altopiano di Asiago a Nord, il fiume Bacchiglione a Sud, il fiume Astico-Tesina a Ovest e il sistema del torrente Muson dei Sassi a Est. La superficie interessata, pari a 70.933 ettari, si estende su 53 Comuni delle 3 Province di Padova, Treviso e Vicenza, per una popolazione stimata pari a 250.000 abitanti. Il Consorzio di Bonifica, come da sua mission, si occupa del servizio idrico e della gestione del territorio, presso il quale svolge un ruolo fondamentale, soprattutto per quanto riguarda la gestione e la tutela della risorsa idrica, sempre più minacciata dai cambiamenti climatici. Per rimpinguare le falde acquifere, interessate da fenomeni di abbassamento critici a causa di prelievi massicci per i vari usi (agricolo, civile, industriale, etc.), sono stati realizzati dei sistemi innovativi. Si tratta, in particolare, di Aree Forestali di Infiltrazione (AFI). I valori misurati di infiltrazione idrica in tali aree portano infatti a valori molto incoraggianti in termini di capacità di infiltrazione per ettaro di superficie agraria (circa 50 litri al secondo per ettaro) a seconda della permeabilità dei terreni. I valori di infiltrazione tendono addirittura ad aumentare nel tempo per effetto dell'apparato radicale delle piante affiancate alle trincee. Tale beneficio è difficilmente riscontrabile in altri sistemi di ricarica, che invece hanno l'inconveniente di far registrare un significativo calo temporale dell'infiltrazione, per progressivo intasamento, con costosi sistemi di manutenzione per recuperare i valori iniziali. Inoltre, tali sistemi agevolano la filtrazione delle acque, determinando un beneficio ambientale di notevole importanza.
Uno dei punti di forza del progetto è sicuramente rappresentato dal fatto che, con tale sistema irriguo, l'acqua è disponibile tutto l'anno per cui da ottobre a marzo/aprile non è necessario irrigare (tranne nel caso di colture specializzate nelle serre), con importanti effetti ambientali ed economici, soprattutto nel contesto attuale di cambiamento climatico. Ulteriore punto di forza è stata senz'altro la capacità di sensibilizzare il territorio sul tema della tutela della risorsa idrica (enti pubblici - regionali e provinciali, singoli agricoltori, società civile, etc.) avviata nel tempo e che ha portato a coinvolgere vari portatori di interesse. Diversi agricoltori hanno per esempio messo a disposizione parte dei propri terreni per la realizzazione delle AFI. Tale azione di sensibilizzazione ha inoltre raggiunto società private, come ad esempio i pastifici, che operano sul territorio e che sponsorizzano in parte tali investimenti proprio in virtù dell'importanza che la risorsa idrica rappresenta nella propria attività produttiva.
Il consorzio in cifre
70.000 ha gestiti dal Consorzio di Bonifica "Brenta" di cui 30.000 ettari gestiti tramite sistemi infrastrutturali e circa 400 ettari con irrigazione di soccorso
20.000 aziende irrigate sui 30.000 ettari gestiti con irrigazione infrastrutturale
8 centrali idroelettriche (più una in costruzione) gestite dal Consorzio
5 impianti idrovori gestiti
9aree di infiltrazione forestale (AFI) realizzate e 16 ha di superficie coperta
1 ha di canali e 706 km adibito ad AFI va a ricaricare le falde acquifere per un milione di mc di acqua (stima)
20.000 euro è il costo di realizzazione delle AFI (1 ha)
Fonte: Intervista
A cura di Silvia Baralla, Filippo Chiozzotto e Giampiero Mazzocchi
Dati aggiornati a Gennaio 2022
La tutela della
risorsa idrica, soprattutto nel contesto di cambiamento climatico in cui ci
troviamo, è alla base del progetto realizzato dal Consorzio di Bonifica "Brenta",
volto in particolare ad alimentare le falde acquifere depauperate negli ultimi
decenni a causa delle pressioni sempre più ingenti (prelievi a uso agricolo,
civile, industriale etc.). A tal fine, sono state realizzate 9 Aree di
Infiltrazione Forestale (AFI), per un totale di circa 16 ha, che provvedono a
infiltrare in falda circa 16 milioni di mc all'anno. Le AFI, detti anche boschi
di ricarica, vengono realizzate con la predisposizione di trincee drenanti,
motivo per cui i terreni selezionati devono avere precise caratteristiche quali
la permeabilità e la presenza di acqua, a fianco delle quali vengono
posizionate delle alberature per scopo ambientale (presenza di chioma arborea)
i cui apparati radicali favoriscono non solo l'infiltrazione dell'acqua nelle
falde, ma provvedono al miglioramento della sua qualità (denitrificazione).