L'allevamento del Cavallo lipizzano costituisce una tradizione di rilevanza mondiale, che si è sviluppata non solo in Italia ma in diversi allevamenti di Stati europei, Austria in particolare con cui lo Stato italiano ha sottoscritto alla fine degli anni '90 accordi bilaterali per preservare le caratteristiche dell'allevamento che risalgono al '700.
Lo scorso anno, un gruppo di Paesi europei guidati dalla Slovenia (Austria, Croazia, Slovacchia, Ungheria, Bosnia -Erzegovina) ha avviato un percorso per iscrivere tale tradizione nel Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO.
Il CREA- Centro di ricerca per la Zootecnia e acquacoltura, Ente vigilato dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, nel 2019 ha presentato al Mipaaf, ai fini dell'iscrizione al Registro Nazionale dei paesaggi rurali, delle pratiche e delle conoscenze tradizionali una proposta relativa alla Tradizione dell'Allevamento del Cavallo Lipizzano.
L'obiettivo del CREA era quello di inserirsi quanto prima possibile nella medesima cordata transazionale che sta ormai completando la procedura per l'iscrizione e con cui si hanno rapporti continui mirati alla iscrizione comune.
In data 20 marzo 2020 con Decreto del Ministro dell'Agricoltura la Pratica dell'allevamento del Cavallo Lipizzano, conformemente al parere espresso dall'Osservatorio Nazionale in data 16 marzo 2020 è stata iscritta al Registro Nazionale.
La medesima candidatura è stata successivamente presentata alla Commissione Nazionale Italiana per L'UNESCO ed è stata approvata all'unanimità dal Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, nell'esito del procedimento telematico adottato per l'esame finale delle candidature al Patrimonio Culturale Immateriale, per il ciclo 2021, insieme ad altre due candidature da presentare al Segretariato Unesco entro il 31 marzo.