Il gruppo montuoso delle Dolomiti di Sesto si trova nella parte più nord-orientale delle Dolomiti, tra la Provincia di Belluno e la Provincia autonoma di Bolzano e prende il nome dal paese di sudtirolese di Sesto. Caratterizzato da massicci spettacolari che si innalzano per oltre 2.000 metri da vasti altopiani rocciosi, questo gruppo montuoso costituisce un importantissimo patrimonio dal punto di vista paesaggistico, naturalistico e geologico; invero, parte di questo territorio rientra nell'area protetta del Parco Naturale Tre Cime e tutto il gruppo nel suo complesso fa parte del sistema montuoso tutelato dall'UNESCO come Patrimonio dell'umanità.
Oltre all'importanza ambientale, questi luoghi rivestono anche un'inestimabile valenza storica e culturale in quanto tra il 1915 e il 1918 videro le truppe del Regno d'Italia
contrapposte a quelle dell'Impero austro-ungarico durante il primo conflitto mondiale. Per tutta la durata delle ostilità gli eserciti eseguirono un'incessante opera di scavo di caverne,
gallerie, trincee e camminamenti. A partire dagli anni '50, parte dei sentieri creati dai soldati fu recuperato in chiave turistico-culturale, dando origine a numerosi percorsi alpinistici.
È in questo contesto storico e ambientale che si inserisce l'iniziativa Dolomiti senza confini, un'Alta Via di elevato valore alpinistico e culturale che si sviluppa a cavallo tra l'Italia e l'Austria,
dalle Tre Cime di Lavaredo alla Valle della Gail. Nato dall'idea di alcuni gestori di rifugi e guide alpine, il percorso è il risultato di un progetto di cooperazione transnazionale
finanziato nell'ambito del programma Interreg V Italia-Austria e, in particolare, della strategia CLLD Dolomiti Live presentata dal Gal Alto Bellunese, dalla Comunità Comprensoriale
Valle Pusteria e dal Gal Regionsmanagement Osttirol di Lienz (A).
L'itinerario consiste in un circuito "a otto" di circa 90 chilometri formato dalla congiunzione di due percorsi ad anello: il primo si svolge in territorio dolomitico mentre il secondo insiste
sulle Alpi Carniche austriache. Nel complesso l'Alta Via è costituita da 9 tappe, concatenando 12 percorsi attrezzati di difficoltà abbastanza omogenea. Le strutture ricettive toccate dal percorso
sono in totale 17, di cui 14 rifugi d'alta quota e 3 malghe. Quattro, invece, sono i possibili punti di accesso: la località di Misurina a ovest, le cittadine austriache di Kartitsch e Obertiliach
a nordest, Moso in Val di Sesto a nord e Bagni di Valgrande in Comelico a sudest.
I partner ufficiali del progetto sono la Provincia di Belluno (Leader Partner), l'Associazione Turistica di Sesto e l'Österreichischer Alpenverein, che per la realizzazione dell'opera hanno
potuto contare su un budget complessivo di 200.000 euro, di cui 156.400 euro erogati quali contributo pubblico. La quota di finanziamento, variabile secondo il grado di sviluppo del territorio
interessato, è stata dell'80% per i partner italiani e del 70% per quello austriaco. Del budget d'insieme, circa 120 mila euro sono stati investiti nella manutenzione vera e propria delle vie
ferrate, 30 mila euro nelle attività di promozione e divulgazione, mentre la parte rimanente ha coperto le varie spese di gestione del progetto.
L'inaugurazione ufficiale dell'Alta Via è avvenuta nel giugno 2018 - a un secolo esatto dalla fine della Grande Guerra - con la posa di una simbolica opera scultorea a tre facce proprio
nel punto in cui si intersecano i confini delle tre regioni coinvolte nel progetto. Confini solo amministrativi e non più ideologici e culturali, giacché lo scopo intimo di Dolomiti
senza confini è che le montagne non siano mai più una barriera, ma un luogo d'incontro e amicizia tra i popoli.
L'elevato valore naturalistico, la diversità biologica e la presenza di un patrimonio storico legato al periodo della prima guerra mondiale caratterizzano l'area di intervento della strategia CLLD Dolomiti Live e costituiscono pertanto una importante risorsa sulla quale investire per lo sviluppo del turismo sostenibile. L'area, infatti, è un'importante meta per i turisti appassionati dell'alta montagna grazie alla presenza di alcune tra le vette ed i sentieri più rinomati delle Dolomiti, vere e proprie Alte Vie che permettono di spostarsi per più giorni da rifugio a rifugio, a cui si aggiunge una serie di percorsi attrezzati presenti nell'area, solo parzialmente collegati tra loro ma tutti riconducibili ai luoghi della Grande Guerra.
Il progetto, nato sulla base dell'approccio bottom up, trova un ulteriore e valido supporto per la sua sostenibilità nella costituzione di una rete degli stakeholder non solo locali ma anche austriaci che rafforza e amplia le ricadute dell'iniziativa in ambiti che vanno da quello turistico a quello ambientale, culturale, artigianale e agroalimentare.
Nell'area di confine tra Regione
Veneto, Provincia Autonoma di Bolzano e Tirolo Orientale austriaco sono attivi
tre Gal che, oltre a operare nell'ambito dei propri PSL, cooperano tra loro all'interno
di una strategia CLLD Interreg denominata "Dolomiti Live".
È proprio in seno a tale
strategia che si è sviluppato il progetto transnazionale "Dolomiti senza
confini", un percorso escursionistico di circa 90 chilometri che si snoda sulle
creste di confine tra l'Italia e l'Austria, nel cuore delle Dolomiti Orientali.
Nato dall'idea di alcuni gestori di rifugi e guide alpine della zona, il
progetto si prefigge l'obiettivo di mettere a sistema una serie di percorsi
attrezzati, solo parzialmente collegati tra loro ma tutti accumunati dal fatto
di svolgersi lungo sentieri e camminamenti creati dai soldati italiani e
austriaci durante la Prima Guerra Mondiale.
Il risultato è un'Alta Via che
coniuga lo sviluppo e promozione turistica delle zone montane, con la sensibilizzazione
culturale di un'area dall'enorme valore storico e ambientale. Partner ufficiali
del progetto, che vanta un budget complessivo di 200 mila euro, sono la
Provincia di Belluno (Leader Partner), l'Associazione Turistica di Sesto e
l'Österreichischer Alpenverein.
A cura di Filippo Chiozzotto e Davide
Longhitano
Novembre 2019