Il Gal MontagnAppennino opera tra Lucca e Pistoia sin dal 1991 (fino al 2015 con il nome di Garfagnana Ambiente) interessando il territorio dei Comuni della Garfagnana, della Media Valle del Serchio, dell'Alta Versilia e l'area montana dell'Appennino Pistoiese. Si tratta di un'area di altissimo pregio, sia ambientale, per la presenza di diverse aree ad alto valore naturale e del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano e del Parco Regionale delle Alpi Apuane, sia storico culturale. Il territorio, infatti, è stato terra di attraversamento per Etruschi, Romani, Longobardi fino ad arrivare al Ducato di Lucca, degli Estensi e infine al Granducato di Toscana; per questo motivo, le terre del Gal MontagnAppennino sono costellate di testimonianze, resti e cultura delle varie vicissitudini e fasi storiche (fortificazioni, borghi, siti archeologici, ecc.).
Oltre ad essere già conosciuti dai pellegrini della Via Francigena, questi luoghi sono stati anche l'asse portante attorno al quale si organizzava il potere ed il controllo territoriale
della dinastia Attonide e in particolare della contessa Matilde di Canossa.
La maggiore attenzione dimostrata negli ultimi anni dagli Enti Locali nei confronti degli aspetti storici legati al recupero di monumenti (strutture fortificate, edifici monumentali a carattere
civile) e nei manufatti minori presenti sul territorio (antichi sentieri, marginette, piccoli ponti antichi, ecc.), dall'Unione Europea con il riconoscimento dei cammini storici come elemento
identitario sovranazionale e dal MIBAC con l'istituzione dell'Atlante dei cammini storici, hanno contribuito in maniera determinante a proporre la tematica dei cammini storici
come elemento di promozione del turismo culturale con importanti risvolti anche di tipo economico.
Sul territorio toscano, un'iniziativa volta a promuovere questa tipologia di turismo è la "Romea Strata" un itinerario religioso interregionale (Friuli-Venezia Giulia, Veneto,
Emilia-Romagna Toscana e Osstirol) finanziato nell'ambito del Programma Interreg, di cui il Gal è soggetto fondatore. Il progetto coinvolge soggetti ecclesiastici, associazioni
ed esperti dei territori interessati a dare avvio a un'offerta di turismo lento che affonda le sue motivazioni nella riscoperta delle radici profonde della storia e tradizioni
delle comunità locali.
In questa visione si inserisce l'idea di realizzare il progetto "La via Maltidica e del Volto Santo" teso da un lato a valorizzare la ricchezza del patrimonio lasciato
in eredità dalla dinastia Attonide e dall'altro a promuovere lo sviluppo turistico dei territori attraversati dalla storia di Matilde di Canossa e dai pellegrini. A tale scopo il
Gal ha lavorato per la realizzazione di un itinerario storico- culturale di 284 km che passa attraverso ben 11 tappe dislocate in 3 regioni italiane, ovvero Lombardia, Emilia-Romagna e
Toscana. Il progetto mette insieme due percorsi: la via Matildica, ovvero la strada che attraversava la nota marchesa/duchessa del Medioevo per raggiungere i propri possedimenti
in Toscana, Lombardia ed Emilia-Romagna e la via del Volto Santo, e quindi il percorso battuto dai pellegrini per collegare Lucca alla Via Francigena.
Nel primo caso, l'itinerario ricostruito dal Gal parte da Mantova, costeggia il fiume Mincio e raggiunge il complesso abbaziale di Polirone a San Benedetto Po;
la via del Volto Santo, invece, parte dalla Lunigiana, scende lungo la Garfagnana, attraversa il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, per poi arrivare a Lucca.
Entrambi i percorsi si ricollegano a Castelnuovo, dove il tragitto invita a fermarsi.
La strutturazione della via Matildica e del Volto Santo ha previsto non solo la segnalazione del percorso e l'identificazione dei punti di interesse naturalistico
e culturale ma soprattutto la valorizzazione nonché la qualificazione dei punti di interesse economico associati all'itinerario. L'opportunità insita nella
realizzazione dell'itinerario storico-culturale, infatti, consiste nell'incrementare e qualificare l'offerta turistica proposta dalle realtà produttive
esistenti, quali agriturismi, ostelli, trattorie, produzioni agricole ed artigianali tipiche, ecc. al fine di potenziare il tessuto economico esistente e costituire un volano per un processo virtuoso.
La forte azione di concertazione che sottende alla creazione di un itinerario di questo genere è sicuramente la chiave del successo del Gal MontagnAppennino nella realizzazione
della Via Matildica e del Volto Santo. Il processo di coinvolgimento e coordinamento ha interessato, infatti, non solo la popolazione e gli attori economici locali, ma anche il Parco
Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano e del CAI Emiliano, Toscano e Nazionale facendo comprendere loro il valore intrinseco del far parte di un progetto comune. Si tratta di
una graduale presa di coscienza che aveva preso il via già con la Romea Strata, iniziativa nata su proposta dell'Ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza, in collaborazione
con il Centro Italiano Studi Compostellani che coinvolge il Veneto, il Friuli-Venezia- Giulia, la Lombardia, l'Emilia-Romagna e, infine, la Toscana.
La Romea Strata ha rappresentato l'occasione per il Gal per riprendere i rapporti con il Gal Delta del Po (Veneto) e dar vita al progetto di cooperazione in cui rientra la
Via Matildica e del Volto Santo. Inserito in un contesto di programmazione e integrazione degli interventi, il progetto prevede una parte comune, da realizzare con il Veneto
e l'Emilia-Romagna e un piano di azioni da condurre localmente; esse riguardano interventi di infrastrutturazione e di segnaletica nella porzione di territorio attraversata
direttamente dal sentiero nonchè la riqualificazione e il recupero dei centri storici oggetto di fenomeni di spopolamento demografico, depauperamento del sistema economico e dei
servizi di prossimità. Si tratta di progetti strategici definiti mediante forti processi di concertazione pubblico-privata-cittadini (Programmazione Integrata Territoriale),
che hanno lo scopo di favorire la residenzialità sostenendola con azioni volte a migliorare la vivibilità e l'accoglienza dei centri storici e il mantenimento/creazione
di attività economiche soprattutto nel settore del commercio e del turismo.
Il progetto dell'itinerario, inoltre, si integra con la programmazione turistica della Regione Toscana. Esso, infatti, potrà candidarsi per il riconoscimento
di "prodotto turistico" nell'ambito di una delle 28 aree omogenee identificate da Toscana Promozione Turismo e Fondazione Sistema Toscana.
In Garfagnana, nella Valle del
Serchio e nell'Appennino Pistoiese, il Parco Nazionale dell'Appennino
Tosco-Emiliano e il Parco Regionale delle Alpi Apuane costituiscono un
patrimonio ambientale di rilievo a cui si affiancano quello storico culturale riconducibile
agli Etruschi, ai Romani, ai Longobardi fino ad arrivare al Ducato di Lucca
degli Estensi e al Granducato di Toscana. Questo ricco patrimonio costituisce un'importante
leva per lo sviluppo di un territorio rurale caratterizzato da un forte isolamento
nonostante la vicinanza con importanti centri urbani.
Sulla scia del crescente interesse rilevato per gli
aspetti storici e ambientali sono state realizzate iniziative e percorsi a
carattere turistico/culturale con l'intento di costruire e rafforzare
l'identità di una popolazione. Tra queste vi è il progetto "Romea Strata", di
cui il Gal MontagnaAppennino è socio fondatore, un itinerario interregionale
finanziato con il Programma Interreg che rivitalizza le antiche vie di
pellegrinaggio a piedi.
"La Via Matildica e del Volto
Santo" si inserisce in questa visione. Il progetto, realizzato dal Gal, prevede
la messa in opera di un itinerario storico-culturale lungo oltre 200 km che
unisce due percorsi, quello attraversato nel Medioevo dalla grancontessa
Matilde di Canossa per raggiungere i propri possedimenti in Toscana, Lombardia
ed Emilia-Romagna (la via Matildica) e quello percorso dai pellegrini che
collega Lucca alla Via Francigena (la via del Volto Santo).
Il progetto si pone l'obiettivo
di valorizzare il patrimonio storico-culturale dei luoghi interessati dalle due
vie e rivitalizzare il tessuto economico dell'area Gal. Grazie alla forte
azione di concertazione condotta dal Gal, gli attori economici e istituzionali coinvolti
lungo i percorsi della via Matildica e del Volto santo hanno stipulato convenzioni
distinte con le quali aderiscono al progetto (i Comuni capofila sono Lucca per
la Via Matildica e Fivizzano per il Volto Santo), coinvolgendo nella
realizzazione anche alcuni Comuni non direttamente interessati dal percorso ma
a questo collegati storicamente o logisticamente. Il progetto si configura come
un esempio di sinergia e complementarietà degli interventi che si integrano in una
logica di programmazione sovralocale e intersettoriale.
A cura di Annalisa Del Prete e Lucia Tudini
Dati aggiornati a ottobre 2019