Aversa, una delle città più popolose della provincia di Caserta, rappresenta l'epicentro di quel territorio rurale campano anticamente conosciuto come Terra Laboris - Terra di Lavoro (anche nota come Campania Felix). È qui che, nella struttura dell'ex manicomio, ha sede la cooperativa sociale onlus "Un Fiore per la Vita", nata nel 2000 come spin off di un progetto realizzato dalla cooperativa Millepiedi che operava per la riabilitazione di persone con problemi di tossicodipendenza. Un fiore per la vita, nasce con la finalità di colmare il vuoto che si va a creare tra il lavoro terapeutico riabilitativo fatto sulle persone e il loro reinserimento sociale e lavorativo attivando un percorso di agricoltura sociale che oggi vede anche il coinvolgimento giovani immigrati.
Un fiore per la Vita ONLUS è una cooperativa sociale di tipo misto (A/B) costituita nell'anno 2000 nell'ambito di un progetto di inserimento lavorativo rivolto a persone con problemi di dipendenza denominato "Un fiore per la vita". Il progetto che ha portato alla nascita della cooperativa è stato avviato attraverso un finanziamento regionale ai sensi del D.P.R. 309/90 "Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza", in collaborazione con un'altra cooperativa, di tipo A, che gestiva un Centro Diurno per tossicodipendenti in uno dei quartieri più fragili di Napoli. La nascita di Un Fiore per la Vita aveva quindi l'obiettivo, attraverso l'attività agricola, di dare una prospettiva occupazionale e di integrazione a quelle persone che avevano concluso il percorso terapeutico riabilitativo presso il Centro Diurno. Nei primi anni di attività la cooperativa, oltre a portare avanti anche servizi tipici di una cooperativa di tipo A, ha operato per l'inclusione lavorativa in agricoltura, attraverso la gestione di una serra (ubicata a Casoria nella provincia di Napoli) per la coltivazione di piante ornamentali, in un primo momento, e successivamente anche per la produzione di piante aromatiche in vaso da destinare alla grande distribuzione. Successivamente, nel 2005, i soci fondatori della cooperativa hanno dato vita, all'interno di parte dell'area dell'ex Ospedale psichiatrico di Aversa, a quella che oggi rappresenta il "fiore" all'occhiello della cooperativa, la Fattoria Sociale Fuori di Zucca, divenuta epicentro delle attività sociali e produttive della cooperativa.
Cooperative Sociali
Le cooperative sociali "hanno lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini" - art. 1 della Legge 8 novembre 1991
n. 381 "Disciplina delle cooperative sociali" - attraverso:
1- la gestione di servizi sociosanitari ed educativi - Cooperative sociali di tipo A
possono quindi gestire servizi sociali come: progetti di reinserimento sociale, case alloggio, case-famiglia, servizi di riabilitazione, centri diurni e residenziali di accoglienza e socializzazione
ecc.; servizi sanitari come: strutture sanitarie, attività di assistenza infermieristica, servizi domiciliari di assistenza ecc.; servizi educativi come: centri educativi per ragazzi, centri ludici,
corsi scolastici, corsi di formazione e lavoro ecc.;
2- lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate - Cooperative sociali di tipo B
possono quindi svolgere tutte le attività produttive che siano finalizzate all'inserimento lavorativo di soggetti socialmente svantaggiati (ex tossicodipendenti, ex alcolisti, ex detenuti, malati
psichici, portatori di handicap, minori a rischio di devianza, immigrati ecc.)
Oltre alle cooperative sociali di tipo A) e di tipo B), le cooperative possono essere, inoltre, ad oggetto plurimo (cooperative miste A+B - Circolare Ministero del Lavoro 153 del 1996), e
possono svolgere congiuntamente le due attività di gestione di servizi sociosanitari ed educativi e quella di inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Fare attività sociali dedicate all'inserimento e reinserimento di individui con disagio e allo stesso tempo prestare attenzione anche al contesto civile e sociale del territorio del
quale queste persone fanno parte, è sicuramente uno degli elementi che più di tutti "incarna" ciò che, verosimilmente, è possibile identificare come una delle principali mission di
quella parte del terzo settore afferente al mondo del cooperativismo sociale.
Un Fiore per la Vita è sicuramente una di queste esperienze.
Organizzare il lavoro attraverso l'inserimento delle persone, dove il lavoro non è pertanto un fine ma diventa strumento, evidenzia un approccio di tipo culturale nel cercare di realizzare
un progetto di vita per gli individui.
Attraverso la Fattoria Fuori di Zucca la cooperativa ha convertito quello che storicamente e culturalmente è identificato come luogo di disagio e sofferenza, in un luogo dove si produce benessere
e dignità per le persone.
Utilizzare lo strumento terra per riabilitare le persone, significa anche costruire una filiera di dignità e di economia sociale sul territorio. Cooperare in questo intento con altre realtà,
come avviene attraverso il Consorzio NCO, significa soprattutto investire nell'altro con evidenti ricadute positive sulla collettività tutta.
Questo, evidentemente, significa contribuire alla costruzione della comunità attraverso la realizzazione di reti capaci di coinvolgere il territorio e che acquista maggiore significato quando ad
essere contaminati da questa prospettiva, come sta avvenendo, sono anche soggetti produttivi che non appartengono al mondo del cooperativismo. Significa quindi contribuire a trasformare
culturalmente un territorio, che sconta la storica presenza della criminalità organizzata, attraverso un modello di economia sociale basato sull'inclusione e la legalità.
Altro elemento che caratterizza la cooperativa è la capacità di creare alleanze con il territorio. Alleanze e cooperazione fatta in particolare, oltre al mondo delle cooperative,
con aziende che operano sia nella produzione sia nella trasformazione dei prodotti agricoli, che quindi non fanno parte del circuito legato alle cooperative sociali. Da queste collaborazioni,
che hanno l'obiettivo prioritario di valorizzare il territorio e i suoi prodotti, in alcuni casi, si sono realizzate forme di "contaminazione" positiva poiché hanno portato,
all'interno di queste aziende, alla realizzazione di percorsi di inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Fonte: Intervista
A cura di Antonio Papaleo
Dati aggiornati a aprile 2019
Un Fiore per la vita ONLUS è una cooperativa sociale di tipo misto (A/B) che svolge le sua attività all'interno di un'azienda agricola, la Fattoria Sociale Fuori di Zucca.
All'interno della Fattoria, la cooperativa, utilizza il lavoro agricolo e le componenti di diversificazione dell'agricoltura, per attuare percorsi di recupero sociale e integrazione lavorativa di persone in difficoltà, minori, ex tossicodipendenti, sofferenti psichici, immigrati ecc.
Si estende su un'area verde di circa 6 ettari, 3 dei quali dedicati alle coltivazioni, dove vengono praticate le diverse attività: l'inclusione sociale e lavorativa delle persone, la coltivazione, l'agriturismo, la vendita diretta dei prodotti, la fattoria didattica dedicata alla scolaresche, dove accanto alla realizzazione di laboratori didattici si cerca di valorizzare il contatto con la natura e corretti stili alimentari.
La Fattoria, realizzata in un luogo che storicamente e culturalmente è stato identificato come luogo di disagio e sofferenza, l'ex manicomio civile di Aversa, rappresenta oggi una realtà del territorio in cui si produce benessere e dignità per le persone.
Fuori di Zucca è anche sede del Consorzio NCO, Nuova Cooperazione Organizzata, a cui la cooperativa aderisce assieme ad altre 5 cooperative del territorio. Una rete, quindi, di cooperative sociali che propone forme di integrazione tra il mondo del no-profit e quello profit, coinvolgendo le singole aziende private e la collettività tutta, in un percorso di riappropriazione del territorio partendo dalla messa in produzione di un bene comune, i beni confiscati alle mafie.