Il Forte di Acqui che accoglie l'apiario e l'orto biologico sinergico di APS Cambalache è un'area verde in Alessandria; era il più meridionale tra i forti eretti nel XIX secolo a protezione della città, allora la più importante base militare del Regno di Sardegna.
L'Associazione di promozione sociale Cambalache è nata nel 2011 con il preciso intento di promuovere un modello alternativo di accoglienza e inclusione di richiedenti asilo e rifugiati in Alessandria. Da allora è impegnata in diversi progetti: nella gestione di un Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) e dal 2016 al 2018 è stato gestito un Progetto SPRAR (Sistema Richiedenti Asilo e Rifugiati) del Comune. Cambalache si avvale di un team multidisciplinare in parte interno all'associazione e in parte costituito da figure professionali esterne. I progetti attualmente attivi sono tre: * Bee My Job, ideato nel 2015 come un'esperienza pilota di apicoltura sociale e urbana; * Skill Me UP!, che promuove un approccio multidisciplinare e di sistema, fornendo informazioni, competenze e strumenti operativi standard sia agli addetti ai lavori, sia a tutte le realtà sociali e non del territorio, stimolando l'attenzione a questi bisogni e la prossimità ai gruppi a rischio di marginalità; * Percorsi di inclusione: alcuni esempi sono P-Orti Aperti, percorsi di empowerment lavorativo nel settore agricolo, con focus su apicoltura, agricoltura sinergica, elicicoltura, essiccazione di orto-frutta e trasformazione alimentare, @My Job è un progetto di formazione e inclusione sociale e lavorativa per richiedenti asilo e rifugiati nell'ambito dell'elicicoltura; ALIMENTARE, Watson! che mira a favorire l'inclusione sociale dei soggetti più svantaggiati e a rischio marginalità, rifugiati e richiedenti asilo, persone con disabilità e disoccupati over 50, puntando a strutturare un polo alimentare sul territorio di Alessandria; etc Inoltre, l'associazione dispone di un punto vendita dove sono offerti i prodotti ottenuti nell'apiario di 20 arnie e nell'orto urbano dove si produce frutta e verdura di stagione con un'etichetta del progetto Bee My Job, il punto vendita è aperto al pomeriggio ed è gestito da due volontari del servizio civile italiani e due ragazzi rifugiati. Inoltre, la produzione è distribuita a ristoranti della zona e ai privati aderenti al Gruppo di Acquisto WhatsApp.
Nel 2015 è nato il progetto Bee My Job che mette in relazione due necessità: da un lato, quella di alcune aziende del territorio di reperire manodopera specializzata e, dall'altro, quella di sviluppare attività di integrazione per rifugiati e richiedenti asilo accolti ad Alessandria. Il settore agricolo individuato per rispondere a queste esigenze è quello apicolo in quanto è quello con una stagionalità lunga e che ben si presta ad un percorso di formazione ed inserimento lavorativo poiché il tempo necessario per formare una persona che non ha mai avuto esperienza nel settore è contenuto. Il progetto si sviluppa in due momenti una prima fase in cui i partecipanti, selezionati tra i titolari di protezione internazionale e i richiedenti asilo accolti sul territorio sulla base delle competenze tecniche e relazionali, sono inseriti in un percorso di formazione della durata di circa un mese e mezzo/due (6 ore di lezione al giorno). Il corso ha un taglio teorico-pratico e vengono insegnate le tecniche di apicoltura (apiario di Alessandria zona Forte Acqui), coltivazione biologica e potatura. Sono inoltre previsti alcuni moduli complementari riguardanti l'apprendimento della lingua italiana e la sicurezza sul lavoro così come lezioni su come orientarsi nella ricerca della casa o di un lavoro. A conclusione del percorso di formazione, Bee My Job prevede un tirocinio di almeno 4 mesi presso un'azienda selezionata nell'ambito di un gruppo di aziende individuate da Cambalache. Il tirocinante riceve un indennizzo dall'azienda che viene rimborsata da Cambalache al max al 50%.
L'iniziativa che ha come priorità quella di assicurare un inserimento regolare nel mondo del lavoro per persone che, diversamente, spesso, finiscono nelle maglie dello sfruttamento e del caporalato è indubbiamente uno dei punti di eccellenza che ha portato Bee My Job ad ottenere numerosi premi e riconoscimenti fino alla partnership dell'UNHCR (Agenzia Onu per i rifugiati). Inoltre, le aziende partner dove viene svolto il tirocinio devono rispettare una Carta Etica e un codice di condotta che determinano alcuni principi applicati all'agricoltura per tutelare tanto il pianeta quanto le persone: le aziende devono dichiarare anche di non avere condanne pendenti per sfruttamento del lavoro nero e di impegnarsi a rispettare le differenze culturali dei tirocinanti. Infine, avendo strutturato il progetto con un modello standardizzato è stato possibile replicarlo in altri contesti italiani. Tra il 2015 e il 2018 sono 140 i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale che hanno partecipato alla formazione professionale, di questi 86 hanno svolto il tirocinio in diverse zone d'Italia (Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Puglia).
I contributi PSR 2014-20
È stata presentata una domanda sulla Misura 16.9, attualmente in fase di istruttoria.
Fonte: Intervista
A cura di Patrizia Borsotto
Dati aggiornati a aprile 2019
Cambalache è un'associazione di promozione sociale nata nel 2011 per promuovere un modello alternativo di accoglienza e inclusione di richiedenti asilo e rifugiati; è localizzata in Alessandria. Nel 2015 nasce il progetto Bee My Job che si prefigge di formare richiedenti asilo di sesso maschile ad una professione che nello specifico è stato individuato nell'apicoltura; l'associazione dispone di un apiario dimostrativo e di un orto biologico utilizzati nell'ambito del progetto formativo. Il progetto si sviluppa in due momenti una prima fase in cui i partecipanti sono inseriti in un percorso di formazione teorico pratico della durata di circa un mese e mezzo a cui segue un tirocinio di almeno 4 mesi presso un'azienda selezionata nell'ambito di un gruppo di aziende individuate da Cambalache. La formazione, oltre alle nozioni di apicoltura, prevede dei moduli formativi di liveskills e le aziende che accolgono i tirocinanti aderiscono ad un codice di condotta (una dichiarazione in cui l'agricoltore afferma di essere in regola con tutte le norme per la sicurezza e l'igiene sul lavoro, temi trattati nel corso della formazione pratica-teorica). I prodotti ottenuti dall'apiario e dall'orto sono venduti in un punto di vendita diretta aperto nel centro cittadino e gestito da due volontari del servizio civile italiani e due ragazzi rifugiati. L'associazione ha presentato domanda nell'ambito della misura PSR Piemonte 16.9 che è in fase di istruttoria.