sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, artigianali e manifatturieri, produzioni ittiche)
GAL
2014 - 2020
Progetto di massima
In via di definizione
Il progetto di cooperazione interregionale e transnazionale ALIAS (Allevamento, Impatto Ambientale, traSformazione) ha come obiettivo la valorizzazione degli scarti di lana prodotti dall'allevamento degli ovini (ed eventualmente, caprini) da carne e da latte nelle aree di appartenenza dei GAL partner.
La produzione media è stimata in circa 1.5 kg di lana per capo, ed il ricavo medio della vendita dei velli di razza non selezionata è di circa 0.50 €/kg, cifra che non ripaga ovviamente i costi di tosatura; inoltre, se la lana non viene ritirata presso l'allevamento, deve essere smaltita come scarto (Camilli e Burgassi, 2012).
La lana derivata dall'allevamento ovino - per carne e latte - è infatti considerata, in base alla normativa europea, un 'rifiuto speciale' con dei costi di smaltimento molto elevati per gli allevatori. Della lana prodotta in Europa, il 25% viene utilizzato in ambito tessile, mentre il 75% costituisce uno scarto, con ovvie ripercussioni economiche ed ambientali.
Di fatti, l'onerosità della gestione degli scarti può scoraggiare una delle attività tradizionali e storiche delle aree rurali, oppure portare ad una gestione illecita di tali rifiuti speciali, con ripercussioni sull'ambiente.
L'economia circolare rappresenta uno dei tentativi più recenti di concettualizzare l'integrazione delle attività economiche, il benessere sociale e la salvaguardia ambientale in maniera sostenibile: attraverso la riprogettazione dei processi produttivi e dei cicli dei materiali, promuove modelli di business più sostenibili. Di fatto, si tratta di un modello economico in cui la pianificazione, l'approvvigionamento delle risorse, la produzione ed il riuso e riciclo sono progettati e gestiti (a livello di prodotto e di processo) in modo da massimizzare le funzioni ecosistemiche ed il benessere umano (Murray et al., 2017).
Ed è proprio in un'ottica di economia circolare che il progetto di cooperazione ALIAS vuole trovare e promuovere soluzioni sostenibili ed innovative per la gestione e valorizzazione degli scarti di lana.
Di fatti, oltre alle linee produttive industriali e semi-industriali cui destinare la grande quantità di lane disponibili, il progetto ALIAS vuole esplorare anche le diverse possibilità di valorizzare le lane proprio nei territori dove sono prodotte; questo scenario è di particolare interesse per il significato che tali produzioni assumono per le economie dei territoriali rurali, come mezzo di valorizzazione, tutela delle risorse ambientali e sostegno all'occupazione (Camilli e Burgassi, 2012).
Le possibilità di riutilizzo sostenibile degli scarti lanosi sono molteplici, quali ad esempio:
- Isolanti termici (Bosia et al., 2015)
- Ammendanti e fertilizzanti in agricoltura (Górecki e Górecki, 2010; Sharma et al., 2019)
- Artigianato tessile (ad es. tappeti e tessuti da arredamento, accessori moda, etc.).
Linee di lavoro progettuali previste correlate agli ambiti tematici sui quali verte la strategia.
Nell'ambito tematico dell'economia circolare, la strategia del progetto consiste nella ricerca di soluzioni ambientalmente, socialmente ed economicamente sostenibili per l'utilizzo degli scarti di lana provenienti dagli allevamenti.
Le azioni progettuali sono di seguito elencate:
- Ricognizione del patrimonio ovino (e caprino ove applicabile): quantificazione dei capi e descrizione delle caratteristiche delle razze presenti, con particolare attenzione a quelle autoctone; mappatura e cartterizzazione degli allevamenti nelle aree dei GAL partner;
- Ricognizione di eventuali realtà territoriali legate al processo di lavorazione artigianale della lana e dei filati naturali (filatura, tintura e tessitura);
- Selezione di un esperto (o due) per la valutazione della sostenibilità socio-economica ed ambientale di diversi scenari di riutilizzo degli scarti di lana degli allevamenti locali;
- Individuazione dei possibili scenari di riutilizzo delle lane di scarto (quali, ad esempio: isolanti termici per la bioedilizia, fertilizzanti e/o ammendanti, elementi di arredo, accessori moda);
- Raccolta dei dati di inventario necessari per le valutazioni degli impatti economici ed ambientali degli scenari individuati;
- Visite studio presso aziende e/o consorzi di trasformazione della lana (preferibilmente da razze autoctone) individuate dai GAL partner di progetto;
- Redazione di un manuale di buone prassi sul riutilizzo degli scarti di lana;
- Disseminazione dei risultati.
GAL
GAL Serre Calabresi
Calabria
Nathalie Iofrida
contrada Foresta, 88064 Chiaravalle Centrale (CZ) Italia
Sito web: https://www.galserrecalabresi.it/
E-mail: n.iofrida.coop@galserrecalabresi.it, galserrecalabresi@libero.it
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