Dalla certificazione collettiva alla filiera certificata
"...non dimentichiamoci l'importanza dei pioppeti per l'assorbimento della CO2..."
La gestione sostenibile attraverso la certificazione PEFC
...Il processo è lungo e difficile, ma l'intenzione primaria è quella di rilanciare il pioppo e promuoverlo come materia prima strategica per la filiera di trasformazione del legno, rientrante nella «green economy»...
La pioppicoltura in Friuli Venezia Giulia viene fatta in una determinata zona geografica, nella pianura a sud di Udine poiché questa è un'area vocata alla coltivazione del pioppo grazie alla sua abbondanza di acqua di risorgiva e per le condizioni pedoclimatiche. "Per una nazione come la nostra che importa più dei 75% del legno che consuma, ma che proprio nell'industria della trasformazione del legno in mobili e arredamenti ha uno dei suoi punti di forza nel mercato mondiale, la produzione di legno di pioppo ha un'importanza vitale". Nonostante questo dalla fine degli anni '90 si sta paradossalmente assistendo a una significativa riduzione della superficie coltivata a pioppo ed a un continuo aumento della domanda di legno anche di pioppo per uso industriale. La Federazione regionale pioppicoltori nasce intorno agli anni '80 sotto l'impulso di 4-5 imprenditori con lo scopo di assicurare unità di indirizzo, di azione nella soluzione dei problemi che interessano la pioppicoltura. Grazie ad un progetto pilota, il 18 maggio 2006, la Federazione ha ottenuto il certificato di Gestione Sostenibile della Pioppicoltura PEFC, primo in Italia per la corretta gestione di pioppeti con lo schema PEFC. In Italia, ci sono circa 4 mila ettari di pioppeti certificati PEFC, ben 1.780 ettari si trovano in Friuli Venezia Giulia. In queste aree i pioppicoltori più o meno si conoscono, m a generalmente non hanno legami fra di loro, per retaggio culturale e poca abitudine a lavorare insieme.
Il PSR ha permesso e favorito la rete tra imprenditori agricoli, oggi sono 80 le aziende con la certificazione pioppicola. In questo progetto di filiera emerge la capacità di aggregazione dei partecipanti al fine di diffondere la certificazione forestale (PEFC) alla coltura del pioppo, che rappresenta un'attestazione di qualità verso un comportamento virtuoso dei proprietari di impianti. Grazie all'accordo collettivo (progetto di filiera) gli imprenditori del settore pioppicolo hanno avuto accesso, ai finanziamenti per sostenere l'investimento volto alla produzione di tondame di pioppo ad uso industriale.
L'introduzione del criterio della biodiversità, la riduzione dell'uso di parassitari e di concimi, la razionalizzazione dell'uso dell'acqua sono solo alcuni dei parametri necessari alla certificazione che oltre ad aprire nuove prospettive ai produttori nei mercati internazionali garantirà al consumatore l'acquisto di un prodotto che non ha danneggiato l'ecosistema e che ha ridotto al massimo i danni ambientali. Per il pioppo friulano, sicuramente tra i più apprezzati d'Europa per le sue particolari caratteristiche tecnologiche, fino ad ora non esisteva la possibilità di essere promosso sul mercato per questi particolari aspetti ambientali. Inoltre, sotto questo aspetto, il pioppeto è uno tra i sistemi agro-forestali più efficaci per l'assorbimento di gas serra per il riequilibrio del bilancio del carbonio. La filosofia di fondo, alla base delle azioni promosse dal PSR, è quella di incrementare l'agricoltura sostenibile in funzione dell'imprenditoria agricola.
Con i fondi del PSR 2007-2013 la Federazione regionale dei pioppicoltori e le 10 aziende beneficiarie ha realizzato gli impianti pioppicoli beneficiando delle misure:
Misura 221 - Imboschimento dei terreni agricoli
Misura 223 - Imboschimento di superfici non agricole
L'accordo collettivo ha previsto aiuti per l'impianto (intensità d'aiuto pari al 55%) e per il mantenimento, nel caso di arboreti a ciclo lungo. Il finanziamento dell'accordo ha permesso investimenti complessivi di
€ 175.177 con un contributo pubblico concesso di € 95.780
Fonte: Intervista / Regione Friuli Venezia Giulia
A cura di Gabriele Zanuttig
I dati sono aggiornati a Marzo 2014
La Federazione regionale pioppicoltori del Friuli Venezia Giulia è nata grazie a un gruppo di imprenditori, produttori e utilizzatori di pioppo con lo scopo di assicurare unità di indirizzo, di azione nella soluzione dei problemi che interessano la pioppicoltura. Alla Federazione aderiscono la gran parte delle aziende pioppicole del Friuli dove la pioppicoltura è un'attività agricola forestale molto presente.La federazione che rappresenta un'ottantina di aziende associate è stata la prima in Italia ad ottenere il certificato di Gestione Sostenibile della Pioppicoltura PEFC per la corretta gestione di pioppeti con lo schema PEFC (Programma per la valutazione di schemi di certificazione forestale).Grazie ai fondi del PSR 2007/2013 la Federazione Regionale dei pioppicoltori e le aziende associate hanno potuto investire in nuovi impianti di pioppeti certificati PEFC. Le misure attivate riguardano la misura 221 "primo insediamento dei terreni agricoli" e la misura 223 "imboschimento di superfici non agricole". La scelta di certificarsi ha permesso alle aziende che hanno aderito a tale progetto di ottenere percentuali di finanziamento pubblico superiore per i nuovi impianti di pioppo. Relativamente alle spese di impianto la Regione ha concesso il finanziamento per il 55% così come previsto per la realizzazione di un accordo collettivo (AC). La maggiore opportunità da raccogliere oggi è quella della filiera certificata.