Un progetto regionale per la competitività del Basilico DOP
"...Senza collaborazione non c'è vera innovazione..."
Il Parco del Basilico opera nella zona di Genova Prà, un territorio dove il basilico trova condizioni ambientali idonee. Si tratta tuttavia di una zona in cui l'urbanizzazione, l'importante rete viaria, l'incremento del porto, ed il precario assetto idrogeologico hanno dato vita a non poche criticità. Il territorio è caratterizzato da un entroterra a vocazione agricolo-produttiva e da un patrimonio architettonico e naturalistico di rilievo rappresentato dalle ville storiche urbane e rurali, e dalle spiagge.
Il Parco del Basilico Genova PRA è nato per iniziativa della Provincia di Genova nel 2006, con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo del territorio del ponente genovese, a partire dall'agricoltura periurbana tradizionale, in particolare dalla pregiata produzione del basilico. Il Parco è stato soggetto promotore del PIF "Parco del Basilico: agricoltura, territorio e prodotti di qualità del ponente genovese", cofinanziato con il PSR Liguria 2007/2013. Sono coinvolte nel PIF diverse realtà territoriali ed economiche che operano nell'ambito del Parco, e presenta al suo interno molteplici misure del PSR. In particolare la misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e settore forestale" ha riunito in ATS (Associazione Temporanea di Scopo) il Centro Regionale di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA) capofila del progetto, la Società Charta s.r.l., l'Unione Agricola Genovese, e il Consorzio di Tutela del Parco del Basilico che coinvolgono 113 realtà produttive.
Il territorio del Parco è molto particolare, realtà urbana, rurale e filiera agroalimentare si intersecano condividendo criticità, punti di forza e occasioni di sviluppo.
Il basilico DOP è un prodotto di punta della zona, ma nonostante l'elevato pregio delle produzioni, lo sviluppo del settore è rallentato da una debolezza strutturale delle imprese, dovuta alle dimensioni ridotte, all'elevata età dei conduttori e alla bassa intensità tecnologica. Le serre, soprattutto, per via di sistemi di irrigazione e riscaldamento obsoleti non sono al passo con lo sviluppo tecnologico. Nell'ambito del Progetto, il partenariato ha presentato un'iniziativa di cooperazione per l'innovazione di processo produttivo, il miglioramento della gestione aziendale e la qualificazione della produzione di basilico genovese DOP.
La filiera del basilico può avere ampi margini di sviluppo in un contesto, come quello italiano, dove secondo Unioncamere, solo il 17% del pesto consumato è prodotto da basilico nazionale.
Per l'individuazione degli sbocchi di mercato è stato elaborato un packaging per conservare al meglio le caratteristiche del basilico, omogeneo per tutte le aziende, e riconoscibile. Per questa ragione è stato creato un apposito marchio e sono stati adottati strumenti idonei per la tracciabilità del basilico genovese e della salsa da questo ottenuta.
Il Progetto di cooperazione individua una precisa strategia di filiera, stabilendo degli obiettivi concreti che, a partire dagli interventi sulla produzione, hanno effetto a "cascata" su tutte le altre fasi. Per esempio, azioni volte a migliorare lo stato vegetativo del basilico hanno effetto diretto sul post-raccolta; inoltre, la tecnologia del packaging può aiutare nella conservazione delle caratteristiche organolettiche.
La richiesta di innovazione del settore è molto forte, ma difficilmente le esigenze sarebbero potute essere soddisfatte senza il PSR, non solo per motivi di carattere economico, ma anche perché la misura 124 permette di mettere a sistema attori diversi con esigenza diverse. L'esperienza dell'Ente capofila (CeRSAA), permette il collegamento e la complementarietà con altri progetti di ricerca in ambito di conservazione dei suoli, difesa fitopatologica, marketing delle piccole produzioni locali. Attraverso le azioni intraprese, è possibile incrementare il valore aggiunto delle produzioni, per sviluppare la competitività del settore aumentando la redditività del prodotto locale. La maggiore integrazione all'interno della filiera produttiva, assieme alla partecipazione del Centro di ricerca, dà vita a un incremento della professionalità degli imprenditori agricoli. Infatti, gli operatori del settore hanno potuto innovare le tecniche di coltivazione in merito alla difesa fitosanitaria, facendo uso di tecnologie più sostenibili. Ad esempio, adottando processi di concimazione e irrigazione ottimali per ridurre la salinizzazione dei suoli.
Altro aspetto di rilievo consiste nel rispondere alle richieste dei consumatori con un prodotto tipico, di qualità e provenienza sicura, grazie alla rintracciabilità del basilico attraverso un sistema di differenziazione del prodotto e di riconoscimento dell'azienda agricola (tramite marchio).
Quest'ultimo aspetto viene assicurato con l'adozione di un packaging specifico per la caratterizzazione del prodotto che aumenta la conservazione della pianta una volta confezionata e la resa in termini nutrizionali. Tali aspetti concorrono a dare un'immagine di garanzia al consumatore finale.
Misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e nel settore forestale", € 200.000 per la costituzione del partenariato, lo sviluppo di tecniche innovative dei sistemi colturali, della raccolta e del post-raccolta (conservazione e packaging), contenimento dell'impatto ambientale delle attività agricole, marketing e tracciabilità del prodotto attraverso la comunicazione ai consumatori.
Investimento ammesso: € 200.000 corrispondente all'ammontare richiesto dal partenariato, nonché massimale ammissibile
Fonte: Intervista / Regione Liguria
A cura di Alberto Sturla
Dati aggiornati a marzo 2013
Il Parco del Basilico si trova nell'estremo ponente genovese, sulle alture di Genova Prà, è stato istituito nel 2006 in occasione del riconoscimento della DOP al basilico genovese. Lo scopo è stato creare sinergia tra i produttori con l'ottica di promuovere un prodotto di qualità certificata e la filiera, con conseguente incremento del reddito delle realtà territoriali. In particolare partecipando al PSR Liguria 2007/2013, con l'attivazione della misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e settore forestale".
Il Parco del Basilico ha promosso la partecipazione dei soggetti economici ed istituzionali che operano al suo interno, al PIF "Parco del Basilico: agricoltura, territorio e prodotti di qualità del ponente genovese" attivato nell'ambito del PSR Liguria 2007/2013. All'interno del PIF è stata avviata la misura 124 per la quale si è costituita un'ATS (Associazione temporanea di Scopo) che ha proposto un progetto sull'innovazione di processo e la qualificazione del basilico genovese DOP.
Fanno parte dell'ATS il Centro Regionale di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA) capofila del progetto, la Società Charta s.r.l., l'Unione Agricola Genovese, e il Consorzio di Tutela del Parco del Basilico che coinvolgono circa 100 realtà produttive. La metodologia d'intervento ha permesso di sviluppare azioni volte all'incremento delle quantità, qualità e valore aggiunto delle produzioni di basilico, creando una maggiore integrazione all'interno della filiera produttiva e promuovendone la riconoscibilità sul mercato.